Challenger Forlì: Passaro e Musetti per una finale tutta italiana

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Challenger Forlì: Passaro e Musetti per una finale tutta italiana

Al CT Villa Carpena i giovani tennisti azzurri vincono e convincono, confermando che l’onda dei 20enni azzurri è sempre più alta

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Francesco Passaro, Challenger Forlì 2022 - Uff.Stampa Forlì
 

Gli italiani continuano a brillare nel Challenger 125 di Forlì e monopolizzano la finale. Se sul nome di Lorenzo Musetti convergevano tutti i pronostici, Francesco Passaro rappresenta invece una sorpresa assoluta. Partito dalle qualificazioni ha preso un ritmo sempre più autorevole e in sei partite non ha lasciato per strada un solo set. Nella semifinale con Jaume Munar (n.87 ATP e seconda testa di serie) è stato semplicemente fantastico. Non si è lasciato irretire dalla ragnatela dello spagnolo e ne ha incrinato le certezze con una palla che viaggiava veloce e pesante. Poi, alla bisogna, è stato bravo a cambiare ritmo con intelligenti palle corte. Vinto in scioltezza il primo set, tutti si aspettano la reazione del maiorchino che infatti arriva puntuale. Ma è sempre il perugino a tenere in mano il pallino del gioco con lo spagnolo che cerca di fare muro. Ma Passaro va servire per il match sul 5-4, arrivando a due palle dalla vittoria. Purtroppo, stravolto di fatica, perde il servizio ma Munar non è meno stanco di lui, complice il caldo africano che grava sul centrale romagnolo, e cede a sua volta il servizio. Sul 6-5 Passaro si procura il primo match point con una bellissima smorzata ma non lo sfrutta mettendo lungo un rovescio interlocutorio. Il secondo è frutto di un autentico giallo: la palla dell’azzurro forse passa in un buco della rete, secondo l’arbitro invece ha preso il nastro. Lo spagnolo ovviamente non è d’accordo, si dispera, chiama il supervisor, invoca le leggi della fisica e alla fine, innervosito, sparacchia fuori la palla successiva, consegnando la vittoria a un Passaro che non sta nella pelle dalla gioia. Contattato al telefono ci ha detto: ‘Ovviamente sono molto soddisfatto della prestazione e del risultato, anche perché sentivo un po’ di tensione. Però avevamo studiato bene la partita e quindi sapevo bene quel che dovevo fare. Per la finale con Musetti che dire? Sarà una partita difficile, come sempre, ma so che posso giocarmela e quindi farò di tutto per portarla a casa’. Comunque vada la finale per Francesco sarà nuovo best ranking, come minimo alla posizione n.284 ATP, con un miglioramento di almeno 50 posti.

SPUNTI TECNICI: Il nostro coach analizza colpo per colpo, foto per foto, Lorenzo Musetti al microscopio

A seguire sul centrale del CT Villa Carpena gremito di pubblico sono entrati Lorenzo Musetti e Matteo Gigante che ieri contro l’argentino Etcheverry aveva destato grande impressione. Infatti il tennista romano parte a tutta velocità e prende il comando delle operazioni, costringendo Musetti a un puro gioco di contenimento. Sul 3-3 Musetti con un doppio fallo propizia una palla break che Gigante è bravissimo a trasformare con un bel rovescio lungolinea. Nel game successivo Lorenzo ha l’occasione di rientrare ma dopo non aver sfruttato l’occasione abbandona il set. Il turning point è all’inizio del secondo parziale quando Musetti deve fronteggiare una palla break che avrebbe potuto scrivere una cosa diversa. Rinfrancato dallo scampato pericolo, Lorenzo nel gioco successivo passa al contrattacco e strappa il servizio al romano alla quarta occasione utile. A questo punto la storia del match è scritta, Matteo comincia a calare prima di testa e poi fisicamente mentre il carrarino prende con decisione il comando delle operazioni fino a chiudere l’incontro in poco più di due ore.

Alla fine abbiamo parlato con coach Tartarini: Il punteggio è un po’ bugiardo perché Matteo ha giocato un’ottima partita e ha fatto molto più gioco di Lorenzo. Nel primo set ha vinto meritatamente e poi ha avuto un piccolo passaggio a vuoto nel terzo game del secondo. Lorenzo è stato bravo a capire che in quel momento bastava stare lì con la testa per portare a casa il match. Nel terzo set, dopo un po’ di lotta Matteo è calato fisicamente. Diciamo che Lorenzo in questo periodo non sta giocando tanto bene, ma vincere giocando male è comunque un bel segnale’. Abbiamo allora chiesto se il fatto che Lorenzo sulla risposta stesse più vicino alla riga di fondo fosse frutto di una scelta tattica. ‘In realtà no, il motivo banalmente è che qui a Forlì il campo non ha grandi spazi a fondocampo, ma sulla terra preferiamo partire da dietro per impattare col colpo pieno e poi avvicinarci successivamente. Quanto alla finale con Passaro è una premiere assoluta perché Lorenzo non ci ha mai giocato, nemmeno in allenamento. Francesco è in gran forma e oggi ha vinto un bel match con Munar. Insomma vedremo’.

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