ATP Halle: Kyrgios ai quarti, che rimonta su Tsitsipas. Hurkacz elimina il campione in carica Humbert

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ATP Halle: Kyrgios ai quarti, che rimonta su Tsitsipas. Hurkacz elimina il campione in carica Humbert

Vittoria convincente per l’australiano, che sfiderà Carreno-Busta. Da lui ci si può sempre aspettare di tutto. Auger-Aliassime ai quarti contro il polacco

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Nick Kyrgios - Indian Wells 2022 (foto Twitter @bnpparibasopen)
 

N.Kyrgios b. [2] S.Tsitsipas 5-7 6-2 6-4

Giornata di ottavi al Terra Wortmann Open, classico appuntamento della stagione in erba che precede il terzo slam in calendario, Wimbledon. Il piatto forte di giornata è stato senza dubbio la sfida tra Stefanos Tsitsipas e Nick Kyrgios. Si è trattato del quarto incontro tra i due, anche se gli ultimi due precedenti sono avvenuti in contesti particolari (ATP Cup e Laver Cup): nel primo match avvenuto a Washington nel 2019, in semifinale, la vittoria era andata a Nick Kyrgios in tre set (che sarebbe poi andato a vincere il torneo). Lo scenario si è ripetuto oggi ad Halle, con la rimonta andata a buon fine dell’australiano, che adesso può fregiarsi di tre vittorie in stagione contro un Top-10.

IL MATCH – Sono prevedibilmente i servizi a farla da padrona, almeno inizialmente: Nick si diverte a spazzare via tutto con lo sventaglio di dritto, Tsitsipas si prende il campo con i cambi di rovescio, anche se spesso si trova a soffrire gli slices dell’australiano che fanno il pelo all’erba. Bisogna aspettare il sesto gioco per intravedere qualcosa di interessante e che porti un minimo di pathos in una partita fino a quel momento tremendamente simile ad uno sparring un po’ spinto: Tsitsipas si crea una piccola chance con un passante, e solo una demi-volée miracolosa dell’avversario gli impedisce di portarsi vicino al break. Dal canto suo il greco è praticamente inattaccabile al servizio (concederà infatti solo quattro punti in risposta) e, aiutato dai 6 aces, sposta tutta la pressione sulle spalle fragili di Kyrgios. Nonostante prime (e seconde) che sfondino il muro dei 220 km/h, il numero 65 al mondo infatti è l’unico a concedere nei suoi games di servizio, prima nel decimo gioco (prima volta che si arriva ai vantaggi), dove si trova a fronteggiare due set-point, malamente sprecati alla stessa maniera dal greco, che vede i suoi rovesci uscire fuori di molto. Quindi, nel dodicesimo gioco, dove viene messo in difficoltà dalle risposte centrali in slice morbide di Tsitsipas, che così facendo si procura tre set-point consecutivi: Nick nell’ordine le annulla con uno schiaffo al volo con un estremo coefficiente di difficoltà, quindi un ace, e per finire un attacco profondo sulla riga che costringe Tsitsipas al gratuito. Ma non è finita qui, perché una gran risposta in anticipo del greco gli frutta un sesto set-point, e l’australiano per un attimo dimentica di saper giocare dei serve and volley pregevoli (dei quali aveva dato dimostrazione nel parziale stesso), consegnandosi a rete per l’inevitabile passante che vale il 7-5 finale (cui segue l’altrettanto inevitabile racchetta spaccata contro la propria panchina).

A questo punto è lecito aspettarsi un epilogo tristemente simile a quello avuto settimana scorsa nel match contro Andy Murray, ma ormai sappiamo che da Kyrgios ci si deve aspettare di tutto, e l’australiano infatti rientra in campo determinato a lottare ed evitare una nuova stesa. Il primo game si rivelerà poi decisivo nel set, perché l’australiano dà tutto ed approfitta di un calo di attenzione dell’avversario, fino a quel momento impeccabile nei suoi turni di battuta. Con due risposte angolatissime arrivano le prime palle break per Kyrgios, prontamente annullate dal gioco a rete di Tsitsipas: il greco però continua a regalare, e un missile inside-in notevole riporta l’aussie a palla break. Annullata anche quest’altra chance, il 27enne sente salire lo scoramento, consapevole che il numero di occasioni è destinato a scemare presto; ma nonostante un atteggiamento passivo durante lo scambio, e dopo più di venti punti giocati nel game, Tsitsipas decide di seguire a rete una seconda tutt’altro che irresistibile. Una scelta scellerata che si tramuta nel break subito in apertura. Nemmeno il tempo di gioire per i tifosi di Kyrgios, che riparte la sfida personale tra il giocatore ed il giudice di sedia, che lo ammonisce per perdita di tempo in risposta: l’australiano per tutta risposta va a sedersi sulla panchina in segno di protesta, rifiutandosi a “piegarsi ad una regola che vale solo per alcuni giocatori nel circuito”, e solo l’intervento del supervisor riporta la situazione alla calma: contro ogni previsione, Kyrgios mantiene il suo servizio in maniera agevole, e sarà così fino a fine set. Lo stesso non vale per il suo avversario, che anzi intraprende una pericolosa inclinazione a farsi rimontare  una volta avanti con il suo servizio: i numeri d’altronde sono impietosi (solo quattro punti vinti con la seconda nel parziale) e il doppio fallo che suggella un nuovo break è l’emblema di questa fase di partita.

La pausa fortunatamente gli giova, e Tsitsipas scende in campo nel set decisivo con uno spirito diverso, ritrovando le sensazioni positive al servizio che tanto lo avevano aiutato nel primo set. E’ Nick infatti ad andare per primo sotto nel punteggio, ma si salva con maestria con una palla corta (con brivido) che atterra appena dopo la rete. Il gioco scorre via veloce e i due contendenti sembrano non volersi far male a vicenda, infatti è Tsitsipas a complicarsi da solo le cose con due doppi falli ed una brutta stecca di dritto: le prime palle break del set sono però annullate da un ricamo a rete del greco, cui seguono due convincenti prime per il 3-2. Nel gioco successivo la tensione inizia a farsi sentire in virtù del punteggio in bilico e del poco margine sull’erba, e solo una stop volley pregevole unita alle solite, micidiali, prime salvano Kyrgios, il quale comprende l’importanza del momento ed inizia a lasciar andare il braccio. Il risultato è un break conquistato di prepotenza e personalità, con Nick che strappa dalle mani del greco il controllo del match e si porta a servire per chiudere i giochi: sono solo prime nell’ultimo game per Kyrgios, che con l’ace certifica l’avanzamento al prossimo turno.

[5] H. Hurkacz b. U. Humbert 7-6 6-3

Negli altri match di giornata, in campo il vincitore della scorsa edizione Ugo Humbert, ancora alla ricerca del feeling con la vittoria, smarrito da troppo tempo: basti pensare che il francese in questo vero e proprio annus horribilis per lui ha raccolto solo sei vittorie, peraltro tutte arrivate contro avversari ben oltre la Top-100 tranne una, invero prestigiosa, ottenuta contro l’attuale numero 1 al mondo Daniil Medvedev nel primo giorno utile di Gennaio. Nemmeno l’aria di casa ha risvegliato dal torpore il numero 50 al mondo, che soccombe in due set contro il solido Hubert Hurkacz, mai andato oltre il primo turno nelle sue due precedenti apparizioni nel torneo. Grosso rammarico per il francese nel primo parziale, quando spreca un break di vantaggio e soprattutto non capitalizza due set-point sul risultato di 5-4 in suo favore e servizio per il polacco. Come non bastasse, anche nel tie-break Humbert parte meglio, ma ancora una volta sciupa tutto e si consegna all’avversario. La montagna da scalare sembra a questo punto insormontabile per il francese, vista la sua recente condizione, e il killer-instinct dell’avversario fa il resto: chirurgico il break arrivato sul 4-3 che porta Hurkacz a servire per il match, non una bella notizia per Humbert viste le percentuali oggi del primo servizio del numero 12 ATP.  Due match-point sono abbastanza per chiudere la contesa e finalmente vincere una partita ufficiale ad Halle. Ugo, con questo ko, è destinato ad uscire dai primi 100.

Se ad aprire il programma di giornata è stata la vittoria facile di Daniil Medvedev contro David Goffin, la sorpresa di giornata arriva nel match che ha visto opposti Pablo Carreno-Busta e Sebastian Korda. Nonostante la differenza anagrafica tra i due, con lo spagnolo di nove anni più grande, il numero di match vinti sull’erba è identico: sei a testa. Questo la dice lunga sulle rispettive attitudini a giocare sulla superficie, dato che si rispecchia anche nella curiosa statistica di Carreno-Busta che non lo ha mai visto vincere un match a Wimbledon, al contrario del suo avversario odierno che, nella sua unica partecipazione allo Slam più prestigioso, era andato ad un passo dai quarti di finale (fu sconfitto nella scorsa edizione in un match a suo modo storico con Karen Khachanov). Per questo motivo, lo stupore regna sovrano sugli spalti alla stretta di mano finale, arrivata dopo il primo match-point in favore dello spagnolo che si impone in tre set per 6-4 0-6 6-3. Uno dei fattori del match è sicuramente la differenza di rendimento con la seconda di servizio (sopra il 50% Carreno, un misero 25% per Korda) che, se si eccettua il black-out spagnolo del secondo set, porta Carreno a concedere una sola chance di break in tutta la partita. Il match difatti scorre via regolare nel primo e nell’ultimo parziale, decisi su pochi punti anche in virtù di un insolito nervosismo su ambo i lati. Il merito del numero 19 al mondo è sicuramente quello di non scomporsi nonostante il bagel subito nel secondo set, una prestazione che gli fa guadagnare l’accesso ai quarti di finale, dove incontrerà Nick Kyrgios.

[4] F. Auger-Aliassime b. M. McDonald 7-6(7) 6-1 (di Michelangelo Sottili)

Deve annullare un set point in risposta nel primo parziale ma poi dilaga, Felix Auger-Aliassime, non lasciando scampo al n. 53 ATP Mackenzie McDonald. L’erba è la superficie su cui Auger-Aliassime vince di più in termini percentuali, certo per il servizio che viene valorizzato (80% di conversione della prima con 15 ace nel mercoledì tedesco) e magari per gli scambi che si concludono prima che vada fuori giri. Anche McDonald, pur coni suoi numeri ridotti, mostra di non essere a disagio sui prati, almeno nel primo set molto equilibrato, con una sola palla break per entrambi e che entrambi annullano affidandosi alla prima (uno con l’ace, l’altro grazie alla risposta bimane non controllata). Finale al tie-break, con FAA che si guadagna il set point in battuta, ma stecca un dritto nello scambio che McDonald ha tenuto vivo nonostante sia quasi finito a terra dopo aver perso gli appoggi. La situazione si capovolge quando Felix è di nuovo tradito dal colpo preferito, che tuttavia torna protagonista positivo sul 6-7 ribattendo profondo il secondo servizio statunitense. Il numero 9 del mondo piazza un altro paio di punti e si assicura la frazione. McDonald si disunisce nel terzo gioco che apre con un doppio fallo e chiude allo stesso modo. L’incontro finisce lì (ma forse era già finito quando Mackie ha cercato il dritto canadese sul set point) e Auger-Aliassime vola indisturbato ai quarti dove è atteso da Hurkacz, battuto nelle due precedenti occasioni – l’ultima un anno fa proprio ad Halle.

QUI IL TABELLONE DELL’ATP 500 DI HALLE

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