Marin Cilic: "Ora nei Masters 1000 ci sono più opportunità per tutti" [ESCLUSIVA]

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Marin Cilic: “Ora nei Masters 1000 ci sono più opportunità per tutti” [ESCLUSIVA]

LONDRA – “Insolito per gli italiani avere una connessione con l’erba; per Berrettini è tutto naturale” dice Cilic, intervistato in esclusiva al Queen’s

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Marin Clic – Queen's 2022 (credit: Getty Image for LTA)
 

Da Londra, il nostro inviato

Torneo piccolo significa anche meno giornalisti presenti, e di conseguenza meno incombenze con la stampa per certi giocatori com’è stato il caso di Marin Cilic dopo il suo match vinto contro Emil Ruusuvuori 7-6(2) 6-4. Tuttavia c’è sempre la possibilità di richiedere un’intervista alla fine del match e quindi, dopo aver risposto alle domande di Annabel Craft per Amazon Prime, il tennista croato si è concesso per una breve chiacchierata in esclusiva anche a Ubitennis, rispondendo anche alle domande del corrispondente inglese James Spencer.

Un’opinione su Berrettini, autore di 18 vittorie nelle ultime 19 partite disputate su erba, era d’obbligo. I due tennisti non si sono mai affrontati in carriera, ma nonostante questo Cilic riconosce le grandi doti messe in mostra dall’italiano. “Se è uno dei favoriti per Wimbledon? Assolutamente. Lo scorso non è andato troppo lontano nella finale contro Novak (Djokovic)” ha esordito Marin. “Vincendo qui (al Queen’s) ha dimostrato che l’erba sembra essere la sua superficie naturale. È davvero insolito per gli italiani avere una così grande connessione con l’erba mentre a lui sembra risultare tutto naturale; il suo gioco si adatta in maniera naturale. Sarà uno dei ragazzi che farà estremamente bene, di sicuro uno dei favoriti”.

Ex numero 3 del mondo nel 2018, ora Cilic sta vivendo una sorta di seconda giovinezza dopo esser sceso fino alla posizione n.47, certificata dalla prima semifinale raggiunta poche settimane da al Roland Garros. “Mi sento ancora alla grande con me stesso parlando di attitudine, di fisico, e anche la pazienza e la concentrazione negli allenamenti” ha spiegato il 33enne, parlando della sua crescita negli ultimi sei mesi. “Tutti questi piccoli dettagli quando li aggiungi alla tua carriera ti danno grande risultati e successo. Ho iniziato la stagione molto bene con due semifinali ad Adelaide, e poi ho giocato in modo molto consistente gli Australian Open; un buon inizio dell’anno che mi ha dato molta fiducia per il resto. In generale, il tennis è molto complicato (tricky, in inglese) sotto quest’aspetto perché puoi giocare molto bene per un lungo periodo di tempo, tuttavia perdendo qui e lì qualche match tirato alla distanza. Devi restare paziente e continuare a darti delle chance durante la stagione per riuscire a sfruttare le occasioni quando arrivano”. E con la semifinale raggiunta al cinch Championships è esattamente quello che ha fatto.

Ormai Cilic è senza dubbio entrato nella categoria di ‘veterano del tour’, ma ci si chiede se lui stesso percepisca in qualche modo di ricevere il rispetto dello spogliatoio.Sì, assolutamente sì. Penso che i ragazzi mi rispettino, e anche io sono un ragazzo molto tranquillo e alla mano e riesco ad andare d’accordo con la maggior parte dei colleghi” ammette il croato, vincitore in carriera di uno Slam e un Masters 1000, palmares forse non preziosissimo, ma ottenuto condividendo il campo con alcuni dei campioni più vincenti di questo sport. È lecito dunque domandarsi se al momento sia in un certo senso più facile vincere un Masters 1000 considerando che i Big 4 sono nella fase calante della carriera.

Dopo una pausa di riflessione di qualche secondo, Cilic ha dato questa chiave di lettura: “Io penso che… ci siano… ci sono delle situazioni in cui si aprono delle crepe nei tabelloni causati dai giovani top player che abbiamo al momento come Stefanos, Zverev, Daniil, e anche loro possono avere alti e bassi nella loro condizione, dando opportunità ad altri tennisti di andare lontano nel Masters 1000, come ad esempio capitato a Montecarlo dove Davidovich Fokina ha battuto Djokovic fino ad arrivare in finale. Quindi ci sono delle opportunità di questo tipo, ma devi comunque guadagnartele, e giocare molto bene ad alto livello. Per i tornei de Grande Slam è ancora un po’ diverso perché lì i top player restano ancora super concentrati, e giocano alla grande”.

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