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Wimbledon: Kyrgios a corrente alternata, ma per Nakashima basta

LONDRA - Nick, non del tutto a posto fisicamente, gioca a sprazzi. Brandon lo porta al quinto set, ma alla fine la differenza di livello si vede tutta

Last updated: 04/07/2022 18:23
By Luca Baldissera Published 04/07/2022
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6 Min Read

N.Kyrgios b. B.Nakashima 4-6 6-4 7-6(2) 3-6 6-2 (da Londra, il nostro inviato)

Il giovane di belle speranze Brandon Nakashima, vent’anni, californiano di San Diego, numero 56 ATP, giocatore tipico della scuola “college” statunitense, ovvero costruito su servizio e dritto adatti al cemento, probabilmente non è abbastanza stimolante per l’istrione Nick Kyrgios, che oggi appare dimesso ai limiti dell’esagerazione. Dopo i fuochi d’artificio sia tecnici che polemici della partita con Tsitsipas, Kyrgios, per lo stupore un po’ perplesso dell’intero campo centrale di Wimbledon, gioca stando letteralmente muto come un pesce, non emette nemmeno il minimo “grunting” quando tira i colpi, davvero un atteggiamento surreale per lui.

Oltra a questo, fin dai primi game, Nick sembra a disagio fisicamente, si tocca spesso la spalla destra, ai cambi di campo sta con la testa bassa, chiedendo anche un paio di pastiglie (probabilmente antidolorifici) al fisioterapista, che successivamente gli massaggerà anche a lungo l’articolazione interessata. Un ulteriore problema per l’australiano è che Nakashima, bello tranquillo e ordinato nel gioco, non gli regala nulla, spinge bene, e sfruttando due banalissimi errori di Kyrgios, al servizio sotto 5-4, incassa il primo set. Non si era vista l’ombra di una palla break in precedenza, e dolorante o meno, Nick non aveva mostrato incertezze nel servire intorno alle 130 miglia orarie (210 kmh) come di consueto.

Nel secondo set, forse grazie all’effetto dei farmaci, Kyrgios si scuote, mette un paio di belle risposte, e dopo aver annullato una palla break nel secondo game è lui a piazzare la zampata nel terzo, per poi subito allungare 3-1. Da questo momento in poi Nick non lascia che 4 punti in tutto alla battuta, bastonando da par suo, senza dare l’idea di dannarsi più di tanto nei game di servizio di Brandon. Il risultato è il 6-4 per lui, siamo un set pari, sempre nel silenzio totale, con Nakashima che sembra quasi uno spettatore non pagante. Che l’andamento del match non dipenda da Brandon è chiaro a tutti, lui compreso.

Il gioco è essenziale, zero fronzoli, entrambi tirano il servizio e i colpi da fondo appena possono, le variazioni e gli attacchi a rete sono quasi inesistenti. Nulla a che vedere con quanto ammirato l’altro ieri nel confronto fra Nick e Tsitsipas. Questo è normale per Nakashima, molto meno per Kyrgios, che a volte oltre a toccarsi la spalla facendo smorfie di fastidio, scende con la mano fino a massaggiarsi il gomito, scuotendo la testa. A ogni cambio campo, il fisio arriva a trattarlo con creme e manipolazione. Il set arriva al tie-break, per 12 game chi rispondeva non è mai arrivato a 40, onestamente non uno spettacolo appassionante, nonostante l’alto numero di vincenti, che però sono in gran parte servizi. Con l’aria di un impiegato che sta giocando il torneo aziendale senza averne voglia, Nick mette qualche buona accelerazione, e chiude 7-2. Nakashima continua suo malgrado a fare il ruolo dello sparring partner.

I primi due game del quarto set, che inizia con Kyrgios al servizio, in controtendenza con quanto visto finora sono abbastanza lottati, specie il secondo, che richiede tre “parità” prima che Brandon pareggi 1-1, ma non ci sono palle break. Poco dopo, però, all’improvviso ecco un passaggio a vuoto dell’australiano, che regala il turno di battuta, e manda Nakashima in vantaggio 4-3. Al cambio campo, per la prima volta Nick sbraita qualche rimostranza rivolto al suo angolo, dalla tribuna sento “I keep missing first serves, but I try, I try!“, cioè “continuo a sbagliare prime palle, ma ci provo, ci provo!“. Sarà, ma dopo che Brandon, bravo e solido, sale 5-3, Kyrgios seccatissimo spara quattro pallate a caso, un servizio da sotto, e molla il set per 6-3, si va al quinto. Sono passate poco più di due ore e mezza.

Inizia il quinto set, e anche Nick inizia a tornare in sè, nel senso che polemizza anche se blandamente con l’arbitro, continua a scuotere la testa con fare disgustato da non si sa che cosa, grida qualche “let’s go!” un minimo aggressivo, e la cosa gli fa evidentemente bene, perchè arriva un break in suo favore al terzo game. Nakashima accusa il colpo, il livello di intensità e di qualità ora è salito, forse un po’ troppo per lui: sul 3-1 Kyrgios piazza il secondo break, se non succedono altre sbroccate siamo in dirittura d’arrivo. Dieci minuti dopo, poco dopo le tre ore, un serve&volley di Nick chiude set e match 6-2, giocherà contro Garin (accidenti, doveva esserci Berrettini!) nei quarti, nessun precedente tra i due.

Piuttosto soddisfatto Kyrgios a fine partita: “Brandon è molto bravo, è giovane, io non mi sentivo al massimo, ho giocato tanto nell’ultimo mese e mezzo, sono contento di essere rimasto a galla. Ho servito bene, questo mi aiuta sempre. Mi sarebbe piaciuto giocare contro De Minaur, ma va bene lo stesso, stasera di sicuro mi farò un bel bicchiere di vino! Quando avevo 19 anni ho battuto uno dei più grandi qui, sono ricordi che avrò per sempre“


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TAGGED:brandon nakashimafeaturedNick KyrgiosWimbledon 2022
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