Wimbledon, preview quarti: big match Djokovic-Sinner, da seguire Jabeur, occhio a Niemeier

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Wimbledon, preview quarti: big match Djokovic-Sinner, da seguire Jabeur, occhio a Niemeier

LONDRA – Tutti in attesa di Novak contro Jannik, ma anche Ons è da gustare, e attenzione alla giovane Jule

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(da Londra, il nostro inviato)

Novak Djokovic – Jannik Sinner
La presentazione migliore della partita l’ha fatta lo stesso Nole, definendo Sinner una sorta di se stesso più giovane. Siamo ovviamente tutti d’accordo, soprattutto sull’uso delle parole che per l’esattezza sono state “I kind of see a little bit of myself in his game”. Solo un po’, esatto, perchè gran risposte e rovescio a parte, Jannik è ben diverso dal giovane Djokovic, tira semplicemente più forte, serve meglio, mentre a livello di movimenti e gioco di gambe il serbo si è sempre fatto preferire, fin dall’inizio. Ci si aspetta una bella lotta da fondocampo, giocata con grande qualità da entrambi, a mio avviso Sinner dovrà essere pronto ad affrontare scambi lunghi, senza affrettare attacchi o soluzioni forzate, che contro un mostro della difesa e del “counter-punch” come Nole sono spesso controproducenti. Una cosa che non tutti notano è che Djokovic, pur facendo della pressione da fondo la cifra del suo tennis, è uno che dopo un po’ si spazientisce, ricordiamo la semifinale del 2019 contro Bautista Agut per esempio. Roberto, da ottimo palleggiatore qual è (in confronto ai supertop, s’intende), per oltre un set e mezzo, semplicemente scambiando senza troppi errori, ottenne una caterva di gratuiti da parte di Nole, che dopo 15-20 colpi provava lungolinea azzardati o palle corte rischiose per uscire dalla ragnatela. Certamente, per farlo contro Djokovic ci vuole una qualità altissima, che però altrettanto certamente Sinner ha. Così come una gran pazienza e solidità mentale. Chissà, alla fine prima o poi perdono tutti, perchè non oggi?
Consigliata agli amanti del gioco da fondocampo ad altissima intensità.

Marie Bouzkova – Ons Jabeur
Partita meno facile di quello che si può pensare per la Regina delle smorzate e dei tagli sotto la palla Ons. Marie, da buon prodotto misto scuola ceca – accademia di Bollettieri in Florida, è molto forte, non ha evidenti punti deboli, spinge con poca rotazione, ed ha un bel fisico (è alta 1.80). Queste qualità le hanno già fatto collezionare diversi “scalpi” importanti in carriera, ha 23 anni, galleggia intorno alla 50esima posizione in classifica, è la classica giocatrice che potrebbe “fare il botto” da un momento all’altro. Ovviamente Jabeur è favorita, ma per vincere dovrà fare del suo meglio. E quando un talento come la tunisina fa del suo meglio, vale sempre il prezzo del biglietto.
Consigliata a tutti, perchè Ons è Ons, ne abbiamo una a generazione se va bene.

Tatjana Maria – Jule Niemeier
Da un lato, l’incredibile favola sportiva della 34enne Tatjana, che sta giocando il miglior tennis della sua carriera, dopo lunghe pause, e dopo aver avuto due figli. Affettate in chop e slice, sia di dritto che di rovescio, ottima corsa, e tigna da vendere: la tedesca è la classica “cagnaccia” durissima da battere a meno di non salirle decisamente sopra con il ritmo e la velocità dei colpi. Per capirci, è una che ti mette fuori palla solo a guardarla, figurarsi a giocarci contro. Dall’altro, l’esuberanza agonistica di Jule, 22 anni, di Dortmund, che arriva solo ora al tennis che conta a causa di diversi infortuni. La simpatica Niemeier (parlandoci, è la tipa con cui andresti subito a bere una birra volentieri), molto semplicemente, gioca benissimo: super servizio, gran slice di rovescio, drittone che fa i buchi, ottima propensione all’attacco e bella mano sottorete. Prendete Ashleigh Barty (quanto ci manchi!), toglietele un 30% di talento – perchè Ash era inarrivabile – e otterrete qualcosa di molto simile a Niemeier. Che per me, a meno di momenti di tensione vista la clamorosa importanza della partita, è la favorita per andare in semifinale.
Consigliata a quelli a cui piace scoprire nuovi talenti, oppure ama il tennis d’altri tempi tutto tagli e back-spin.

David Goffin – Cameron Norrie
Purtroppo per il mitico “Davidino”, e sarei felicissimo di essere smentito dai fatti (ho sempre avuto un debole per lui), temo che la corsa finisca qui. Il belga va alla grande su erba, è veloce, leggero, perfetto per muoversi sui prati. Ma è uscito da una maratona tremenda contro Tiafoe, sarebbe impossibile non accusasse la fatica almeno un po’. Mentre Cameron, dallo splendido rovescio mancino tanto piatto da avere addirittura una piccola componente di “side-spin”, un po’ come Connors, è arrivato ai quarti come un treno, lottando solo contro Munar (con cui ha comunque vinto il quarto e il quinto set 6-2 6-0). Il pubblico sosterrà l’ultimo inglese in gara con tutte le sue forze, se non fosse lui ad arrivare in semifinale, come detto, sarebbe una vera sorpresa.
Consigliata agli amanti dei dettagli tecnici, come il rovescio di Norrie e il “footwork” di Goffin.

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