Challenger Todi: si ferma in semifinale la corsa di Francesco Passaro

Challenger

Challenger Todi: si ferma in semifinale la corsa di Francesco Passaro

Il ragazzo di casa non vive la sua migliore serata, da un piccolo ritardo iniziale ai troppi errori gratuiti

Pubblicato

il

Cachin a Todi Foto Nicola Rosati
 

Alla fine al Challenger 80 di Todi ci sarà una finale tutta argentina tra Nicolas Kicker, che nel pomeriggio di sabato ha avuto la meglio 6-2  3-6  6-4 sul tedesco Daniel Masur, e Pedro Cachin che in serata ha battuto Francesco Passaro 6-7(7) 6-2 6-1. Diciamo subito che, forse per la grande tensione che ha accompagnato in campo entrambi i giocatori, la partita non è stata quella che si aspettava il numeroso pubblico che ha comunque sostenuto con calore il ragazzo di casa. E dire che Passaro era partito anche bene perché, pur non giocando al meglio, era riuscito a portare a casa il primo set, annullando anche due set-point mentre serviva sul 4-5. Sembrava quindi tutto avviato nel migliore dei modi, ma questa sera nell’atteggiamento dell’azzurro c’era qualcosa di stonato, fin da prima che iniziasse il match, visto che si è presentato in campo con sei minuti di ritardo mentre giudice arbitro e organizzatori stavano già chiedendosi dove fosse finito. Ma, cosa ancor peggiore, nei suoi colpi mancava la solita energia e alla minor velocità della pallina si accompagnava anche un numero insolitamente alto di errori. Così il vantaggio di un set non riusciva a dare slancio al tennista perugino che anzi cominciava proprio in quel momento ad abbandonare progressivamente la partita, facendosi strappare subito il servizio all’inizio del secondo parziale. La sua reazione si perdeva in lunghi monologhi con se stesso, culminati in un warning quando lanciava con rabbia la bottiglietta d’acqua.

Non che l’avversario facesse miracoli, tutt’altro: il solito argentino di non grandissimo talento che bada soprattutto a tenere la palla in campo e, nella migliore delle ipotesi, a fare un po’ di pressione da fondocampo. Anche lui, tra l’altro, piuttosto nervoso, tanto da scalciare la sua seggiola dopo un colpo sbagliato e da battibeccare con uno spettatore che invocava un warning anche per lui. Ma ormai Francesco era definitivamente uscito dalla partita, con l’eccezione di alcuni colpi di gran talento, quelli che si tirano quando ormai la situazione è disperata. Che altro dire? Che probabilmente il tennista umbro ha sentito troppo la pressione di giocare davanti al pubblico amico e soprattutto ha accusato una certa fatica mentale dopo mesi molto intensi in cui ha cercato di sfruttare al massimo il suo momento d’oro. Non dimentichiamo che oltre alle tre finali Challenger ravvicinate (Sanremo, Forlì e Milano) Francesco è reduce dai Giochi del Mediterraneo dove ha difeso con onore la maglia azzurra portando a casa due medaglie d’oro (singolo e doppio). Felicissimo ovviamente Cachin che dichiarava: “Sono contentissimo per vari motivi. Innanzitutto ho battuto un grande giocatore che avrà sicuramente una splendida carriera. Poi per me questi tornei sono davvero importanti perché mi sto giocando la possibilità di accedere al tabellone principale degli US Open e di entrare per la prima volta, a 27 anni compiuti, in top 100 (cosa che accadrebbe in caso di vittoria odierna, ndr) e questo è il sogno di ogni bambino che inizia a giocare a tennis“.

Segui su Instagram: @massimogaiba

Continua a leggere
Commenti
Advertisement

⚠️ Warning, la newsletter di Ubitennis

Iscriviti a WARNING ⚠️

La nostra newsletter, divertente, arriva ogni venerdì ed è scritta con tanta competenza ed ironia. Privacy Policy.

 

Advertisement
Advertisement
Advertisement