Challenger Todi: vince l’argentino Pedro Cachin, in finale supera il connazionale Nicolas Kicker

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Challenger Todi: vince l’argentino Pedro Cachin, in finale supera il connazionale Nicolas Kicker

Nella settimana si giocavano altri quattro tornei: si sono conclusi con le vittorie di Struff, Monteiro, Celikbilek e Ficovich.

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In serata, davanti a un numero più numeroso di quel che si temesse dopo l’eliminazione in semifinale del beniamino di casa Francesco Passaro, Pedro Cachin ha fatto suo il Challenger 80 di Todi. Quella contro Nicolas Kicker non è stata quella partita facile che il punteggio (6-4 6-4) potrebbe far immaginare, del resto gli scontri tra argentini facili non sono mai. I precedenti parlavano a favore di Kicker ma l’ultima vittoria, risalente al 2021, era stata di Cachin. Se non avete visto il match potete comunque immaginarlo benissimo: servizi inoffensivi (otto break su venti game totali), pressione da fondocampo e tanta corsa. Le poche variazioni sul tema raramente erano premiate dal risultato, esemplare in tal senso il match point con il tentativo di palla corta di Kicker che finiva mestamente in rete. Probabilmente Cachin ha vinto non in ragione del suo maggior talento ma perché per lui la partita contava davvero tantissimo, come aveva avuto modo di rimarcare dopo la semifinale. Con la vittoria (la quinta in carriera) entra finalmente in top 100, al n.98, e soprattutto si assicura, salvo sorprese, il tabellone principale degli US Open. Il suo avversario, che invece in top 100 c’era già stato nel 2017, continua a vivacchiare, alla soglia dei trent’anni, attorno alla duecentesima posizione. In chiusura è d’obbligo ricordare la perfetta organizzazione di Marcello Marchesini e del suo MEF che ogni volta ti fanno sentire a casa. E tra l’altro annunciano grosse novità con un torneo WTA 125 a Parma dal 26 settembre e a seguire un Challenger 125. Entrambe le manifestazioni saranno ospitate dal Tennis Club Mariano. 

Se in questi giorni la nostra attenzione è andata soprattutto al torneo umbro, non dobbiamo dimenticare che in settimana si sono giocati altri quattro Challenger, a partire dal 125 di Braunshweig dove l’azzurro Marco Cecchinato è uscito nei quarti per mano del cinese Zhang (n.281 ATP) e alla fine a vincere è stato il padrone di casa Jan-Lennard Struff (n.155 ATP) che in finale ha regolato con facilità il connazionale Maximilian Marterer (n.172 ATP) con un doppio 6-2. Percorso trionfale quello di Struff che in tutto il torneo non lascia per strada nemmeno un set e solo all’esordio concede qualche confidenza all’argentino Delbonis. Il tedesco vince il suo sesto titolo Challenger (l’ultimo nel 2016) e risale al n.126 ATP, che non sarà un gran risultato per uno che è stato n.29, ma forse può rappresentare per il 32enne un buon trampolino per un’ultima parte di carriera di livello. 

Nell’altro Challenger 125, quello di Salisburgo, vittoria del brasiliano Thiago Monteiro che in finale batte lo slovacco Norbert Gombos (n.124 ATP) col punteggio di 6-3 7-6(2). Il vincitore in questo caso ha invece sofferto praticamente da quando ha messo piede in campo il primo giorno, tanto che in tre occasioni ha dovuto ricorrere al parziale decisivo, due volte in rimonta. Il brasiliano, in virtù di questo risultato, migliora di una posizione il suo best e sale al n.73 ATP, oltre a incamerare il settimo titolo Challenger. 

Al Challenger 80 di Porto (Portogallo, cemento outdoor) è stato il turco Altug Celikbilek (n.179 ATP) ad alzare il trofeo, facilitato dal ritiro in finale dell’australiano Christopher O’Connell (n.108 ATP) che si è arreso quando era sotto 7-6(5) 3-1. Per il turco è il quarto titolo Challenger (tutti nel 2021 i precedenti) e la conferma di quanto possa essere avversario insidioso e mai da sottovalutare.

Si giocava anche in Colombia (Bogota, Challenger 80) dove si è imposto l’argentino Juan Pablo Ficovich (n.163 ATP e seconda testa di serie) che in finale non ha avuto nessun problema (6-1 6-2) contro l’austriaco Gerald Melzer (n.247 ATP). L’argentino vince così il suo secondo titolo nel circuito cadetto (a San Paolo lo scorso anno il precedente) e frantuma il proprio best salendo alla posizione n. 139. 

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