ATP Amburgo, qualificazioni: Nardi centra il terzo main-draw nel Tour maggiore, il primo senza usufruire di una wild card

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ATP Amburgo, qualificazioni: Nardi centra il terzo main-draw nel Tour maggiore, il primo senza usufruire di una wild card

Il 18enne pesarese e il coetaneo Marko Topo si contendono la successione a Carlos Alcaraz come più giovane vincitore di un match in un main-draw ATP. Tutti gli altri azzurri escono sconfitti: Bonadio non riesce a staccare il pass, a Gstaad nessuno accede al turno finale

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Luca Nardi - Roma 2022 (foto A Fioriti)
 

Un mese e otto giorni, questa la lievissima differenza che potrebbe favorire Marko Topo (594 ATP) rispetto al nostro Luca Nardi nella successione al ruolo di più precoce giocatore del Tour a vincere il suo primo match ATP in un tabellone principale, tra i nati in circolazione dopo Carlitos Alcaraz, nel caso in cui entrambi vincessero. Lo scettro dello spagnolo, che tra l’altro è il primo favorito per conquistare l’Hamburg European Open 2022 essendo la testa di serie numero uno del torneo tedesco, può essere ereditato dal 18enne pesarese poiché quest’oggi il marchigiano ha staccato il pass per il suo terzo main-draw nel Tour maggiore. Il n. 174 del mondo ha infatti superato in poco più di un’ora e venti di gioco con il punteggio di 7-5 6-2 la tds n. 2 del seeding cadetto, il lituano Ricardas Berankis.

IL PERCORSO DEL MARCHIGIANO PROCEDE SPEDITO – Il 32enne di Vilnius è attualmente posizionato al n. 109 del ranking, ma in passato è stato anche n. 50 nel maggio del 2016; dunque una vittoria molto significativa per un ragazzo così giovane come Luca, il quale aveva già impressionato per la facilità e al contempo per la pulizia delle sue esecuzioni durante il match d’esordio agli Internazionali d’Italia qualche mese fa. In quella circostanza, seconda presenza in assoluto per lui in un tabellone maggiore, fornì un’ottima prestazione al cospetto del semifinalista di Wimbledon Cameron Norrie dimostrando in particolare di non soffrire per nulla il debutto in un grande palcoscenico come quello romano, con anche l’aggiunta di dover fare i conti con l’ulteriore pressione data dal fatto di giocare in Italia. Ricordiamo invece che la prima presenza a livello ATP il tennista azzurro l’ha ottenuta in Belgio, nel 2020 ad Anversa sempre grazie ad un invito degli organizzatori: fu sconfitto da Marcos Giron.

Perciò la crescita del classe 2003 nostrano è quella giusta, soprattutto se ci considera la velocità con la quale sta superando tutti i pressure test della sua giovane carriera – il murciano non va mai considerato come punto di riferimento quando si analizzano i processi di miglioramento dei tennisti che si stanno affacciando nel circuito, perché lui è l’anomalia. Un altro esempio a conferma dell’ottima annata del nativo di Pesaro, ai suoi primi contatti con gli appuntamenti più importanti, è rappresentato dalle qualificazioni dell’ultimo Roland Garros quando andò vicinissimo a battere nel turno finale quel Bernabe Zapata Miralles, che posi si spinse addirittura sino agli ottavi a Bois De Boulogne. Una partita nella quale l’azzurro era avanti di un set e un break, prima di crollare sotto i colpi dell’esperienza iberica.

 

LUCA O MARK, CHI SOSTITUIRA’ ALCARAZ ? – Quindi dita incrociate e speriamo in un bel successo italico firmato Nardi, al primo turno dello storico evento teutonico in passato anche Masters 1000. Ci vorranno infatti qualche rosario recitato per i credenti, oppure pratiche macumba di svariato genere per cercare di portare a termine la missione: l’avversario di primo turno di Luca sarà la tds n. 4 e defending champion Pablo Carreno Busta, un ostacolo decisamente ripido. Top 20, grande intelligenza tattica, anche se probabilmente questo è il miglior momento per affrontarlo dato che l’asturiano arriva dalla scoppola subita per mano di Francisco Cerundolo. L’argentino però è in ottima forma, – oggi ha vinto il torneo di Bastad – dunque questo toglie alcuni demeriti a Pablo, che certamente sarà voglioso di riscatto.

Tornando alla corsa verso il riconoscimento di teenager più precoce nel centrare la prima gioia ATP, come detto il diretto contendente dell’italiano è il tedesco Marko Topo. Anche lui classe 2003, è nato il 13 settembre mentre Luca il 6 agosto; svelato dunque l’arcano sull’incipit. Il giocatore di casa, in realtà di origini serbe pur gareggiando sotto la bandiera teutonica, ha fatto suo il derby con Rudolf Molleker (n. 483 ATP) per 6-3 3-6 6-4 in quasi un’ora e cinquanta e all’esordio nel main-draw se la vedrà con il mancino slovacco Alex Molcan (n. 44 ATP). Un avversario sicuramente ostico su questa superficie, sulla carta però l’impegno più duro rimane quello di Nardi. Chi riuscirà a sostenere la pesante eredità di Carlos? L’ipotesi più probabile è che entrambi rimandino l’appuntamento, ma chissà. Qualora si realizzasse l’imponderabile con il successo sia di Luca che di Marko, i due Next Gen si affronterebbero al secondo round.

LA VITTORIA DI NARDI È L’UNICA SODDISFAZIONE DI GIORNATA – Purtroppo la gioia del 18enne marchigiano è l’unica della giornata per i colori azzurri, per il resto infatti solo cocenti – seppur tutte arrivate contro pronostico – delusioni. Ad Amburgo la tds n. 8 del tabellone minore Riccardo Bonadio ha ceduto il passo al colombiano e tds n. 3 Daniel Elahi Galan (n. 117 ATP) per 7-5 6-1 in 1h11, questo significa che il solo Nardi si unirà a Fognini e Musetti a partire da lunedì. A Gstaad hanno invece mancato l’accesso al turno finale del seeding cadetto, due enfant prodige del nostro tennis: Flavio Cobolli si è arreso alla terza forza delle quali Nicolas Jarry (n. 118 ATP) dopo quasi due ore di partita per 7-6(5) 7-5, mentre Giulio Zeppieri è stato superato nello scontro tra mancini dall’imprevedibile francese Corentin Moutet (tds n. 2 e n. 116 ATP) con lo score di 6-2 6-4 in 1h16. Infine sempre in Svizzera Andrea Vavassori, dopo il primo tabellone principale in uno Slam conquistato a Wimbledon, si è dovuto far da parte dinnanzi al n. 1 delle qualificazioni, il peruviano Juan Pablo Varillas (n. 107 ATP) per 6-4 7-6(3) in 1h54.

IL TABELLONE DELL’ATP 500 DI AMBURGO

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ATP/WTA Pechino: la finale fra Sinner e Medvedev mercoledì alle 13:30 (SuperTennis)

Jannik Sinner, nuovo numero quattro del mondo gioca la sua quarta finale stagionale, la terza contro Daniil Medvedev

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Mercoledì è giornata inusuale per una finale di torneo nel tour professionistico. Tuttavia, questo swing asiatico – il primo dal 2019 – ci ha già abituato ad alcune variazioni sul tema, fra match conclusi a notte fonda (questa, in realtà, sta diventando sempre più spesso la norma) e date di inizio e fine dei tornei inconsuete.

Nel 2019, un giovanissimo Sinner perdeva il primo dei suoi sette confronti con un ragazzino spagnolo, Carlos Alcaraz. Sono passati quattro anni e sul Diamond Court di Pechino quelli che erano due ragazzini si sono affrontati per un posto in finale come numero due e numero sette del mondo. Il divario è destinato ad accorciarsi ulteriormente: col prossimo aggiornamento della classifica, Sinner sarà ufficialmente numero quattro, tennista italiano più in alto del ranking da quarantasette anni, da quel 24 agosto 1976 in cui numero quattro lo fu Adriano Panatta.

Jannik affronterà in finale la sua nemesi: Daniil Medvedev. Il russo e Jannik si sono affrontati sei volte, e in tutti e sei i casi è stato l’attuale numero tre del mondo ad avere la meglio. Due di quei sei confronti si sono disputati quest’anno, e rappresentano i due terzi delle finali disputate da Sinner in questa stagione: quelle perdenti, a Rotterdam prima e poco dopo a Miami. Eravamo nel momento migliore dell’annata del russo, ripresosi dopo mesi di appannamento con una lunga serie di vittorie consecutive. A Miami, in particolare, Sinner aveva eliminato proprio Alcaraz per raggiungere la sua seconda finale in un mille.

 

Mercoledì 4 ottobre si riaffronteranno alle 13.30 ora italiana, l’orario della sessione serale (là sono le 19.30) di Pechino. Negli ultimi giorni, l’indicazione è stata più volte disattesa: ciò ha portato a match (uno su tutti quello fra Alexander Zverev e Davidovich Fokina) conclusosi ben oltre la mezzanotte. Questa finale, comunque, dovrebbe iniziare all’ora prevista, essendoci un solo match femminile prima della sfida italo-russa: si tratta di Pegula-Ostapenko, incontro di terzo turno che inizierà alle 6.00 ora italiana.

Il programma completo a Pechino di mercoledì 4 ottobre:


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ATP

ATP Pechino, Sinner come Panatta: batte Alcaraz e scrive la Storia, è il nuovo numero 4 del mondo

Jannik raggiunge la finale a Pechino, dopo 47 anni un italiano rientra nella top4 del ranking ATP. Alcaraz cede di schianto a metà secondo set

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[6] J. Sinner b. [1] C. Alcaraz 7-6(4) 6-1

Martedì 3 Ottobre 2023: una data destinata a restare nella storia del tennis italiano.

Jannik Sinner grazie alla vittoria nella semifinale del China Open aggiunge un mattoncino prestigioso alla sua carriera e contemporaneamente aggiorna la storia del tennis italiano, diventando il numero 4 del mondo (best ranking) quarantasette anni dopo Panatta (24 Agosto 1976).

 

Da quando esiste il ranking del computer (1973) nessun italiano si è mai spinto oltre il numero quattro.

Nella semifinale del China Open di Pechino Sinner ha sconfitto in due set il numero due del mondo Carlos Alcaraz, disputando uno dei migliori match della carriera (una prestazione inferiore solo a quella proprio con Alcaraz nella sconfitta allo US Open del 2022 ) e domani alle ore 13.30 (diretta su Supertennis) affronterà in finale Daniil Medvedev per portare a casa il suo secondo ATP500 dopo quello di Washington del 2021

Il traguardo storico raggiunto dal 22enne di San Candido non deve far passare in secondo piano la prestazione tennistica di oggi: il palcoscenico non era tra i piùprestigiosi (ma l’entry list sì, con otto dei primi dieci giocatori del mondo iscritti nel torneo cinese) anche se in ogni caso l’attesa era enorme ed Alcaraz ha subito cercato di travolgere Jannik nei primi minuti della partita, ma il nuovo numero 4 del mondo ha reagito da campione, sfoderando probabilmente la miglior prestazione di dritto della vita (13 vincenti e una velocità media ingestibile per chiunque) e mandando completamente in tilt il rivale spagnolo, costretto ad una vera e propria resa nel corso degli ultimi minuti della sfida.

“Tra di noi non c’è una rivalità, lui ha vinto troppo più di me” , aveva ammesso Jannik nei giorni scorsi, ma il campo in questo caso ha raccontato una storia un pochino diversa: Alcaraz soffre la potenza di Sinner e forse oggi ne ha sofferto per la prima volta perfino la personalità, con Jannik che ha annullato con grande freddezza quelle cinque palle break concesse in apertura di secondo set che avrebbero potuto riaprire la partita.

Sinner ha spazzato via i dubbi sulle sue condizioni fisiche dopo il malessere accusato in campo nel corso del quarto di finale con Grigor Dimitrov sfidando Alcaraz sul piano atletico e uscendo spesso vincitore dagli estenuanti scambi a ritmo forsennato ormai tipici della loro rivalità.

Domani con Medvedev servirà una vera e propria impresa: i precedenti sono pessimi (6-0 Medvedev e solamente tre set vinti in totale dall’italiano) e in generale a livello tecnico Sinner soffre l’accoppiamento col russo, grande ribattitore e difensore superbo, ma Jannik oggi ha fatto qualcosa di speciale e nella finale di mercoledì entrerà ovviamente in campo per vincere.

LA CRONACA DELLA PARTITA:

Primo set: Alcaraz parte a razzo, ma Sinner rimonta grazie ad un tennis eccezionale

La partenza di Carlos Alcaraz è allucinante: lo spagnolo è una furia, spinge qualsiasi palla a partire dalla risposta, per lui le righe e la rete sembrano invisibili. Sinner riesce a tenere una percentuale di prime piuttosto alta, ma non c’è niente da fare.

2-0 Alcaraz, e due palle (non consecutive) per il doppio break, con Jannik costretto a sfoderare i suoi colpi migliori per bussare e provare ad entrare dentro la partita.

La tenacia e la fantasia di Sinner vengono premiate, annulla una palla break con un dritto anomalo stretto in avanzamento fin troppo bello per essere vero (questa tipologia di dritti potrebbero fare la differenza tra una bella carriera e una carriera da campione) e tiene il servizio.

Comincia dunque la partita ma quella vera, con Alcaraz costretto a scendere dalla nuvola tecnica e a confrontarsi sulla terra, colpo dopo colpo, col tennis solido dell’italiano.

Sinner prima ricuce sul due pari, poi però perde un brutto turno di servizio, quasi per distrazione, subendo tre punti consecutivi dal 30-15, ma anche in questo caso rimedia immediatamente: la partita c’è, 3 pari.

Jannik alla battuta trema e concede, nei primi quattro turni di servizio ne perde due, uno lo tiene annullando due palle break e un altro ai vantaggi, sempre sul filo del rasoio, ma adesso quello in apnea è il suo avversario, i primi minuti del match sono solo un brutto ricordo e il dritto del numero due del mondo sta cominciando a scricchiolare.

Si arriva al solito tie break (ben sette in sei precedenti nel circuito maggiore, 5-2 Alcaraz) senza particolari sussulti, e il livello improvvisamente e comprensibilmente si abbassa, con un Sinner concreto che si porta avanti sul *5-2 ma trema e perde entrambi i punti al servizio.

Lo spagnolo regala ancora e stavolta Jannik non si fa pregare: chiude gli occhi e fa partire dalle corde una risposta vincente di dritto che vale troppo: il tie break finisce 7 punti a 4 dopo un’ora e tredici minuti di ottimo tennis.

Secondo set: Sinner annulla cinque palle break in apertura, Alcaraz si arrende

Sinner parte meglio sull’onda dell’entusiasmo del tie break e strappa subito il servizio all’avversario in apertura grazie ad un game perfetto. Alcaraz arranca ma prova a rimanere aggrappato alla partita, in attesa che il dritto di Jannik si prenda una pausa. Ma le pause si superano con la tenacia e Sinner in piena trance agonistica annulla ben cinque palle break totali nell’arco di due turni di servizio, recuperando addirittura dallo 0-40 nel corso del quarto game. Il ritmo è molto alto e gli errori inevitabili, ma il numero uno d’Italia mette in campo una tranquillità forse mai vista nel corso della sua giovane carriera.

Il quarto game spezza definitivamente il match, e Sinner, nel pieno della miglior prestazione di dritto della vita, non si guarda più indietro.

Forse per la prima volta nella storia della loro rivalità uno dei due si arrende, Alcaraz non c’è più e e Sinner in pochi minuti chiude col punteggio di 6-1 (tre break totali nel set).

Jacopo Gadarco

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WTA 1000 Pechino: bene Swiatek, rimonta vincente per Kudermetova

La polacca sbarca al terzo turno del 1000 cinese. Vince anche la campionessa di Tokyo. Avanzano anche Rybakina e Andreeva

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Iga Swiatek - Pechino 2023 (X @wta)
Iga Swiatek - Pechino 2023 (X @wta)

[2] I. Swiatek b. V. Gracheva 6-4 6-1

Un primo set in cui la polacca da subito mette in chiaro le cose, ponendo un’ampia distanza tra lei e Gracheva, e portandosi sul 4-1, 30-0, quindi doppio break e partita in pieno controllo. La francese non sembra però starci più di tanto e si insinua in quelle piccole crepe che la n.2 al mondo ogni tanto lascia, prendendo coraggio in risposta e mostrando ottimi turni di battuta, solidi. Così facendo almeno uno dei due break viene ripreso, e gli scambi si animano, con tanti bei punti e anche soluzioni alternative, specie di Gracheva, per non concedere il palleggio prolungato alla polacca. Tattica che paga per rimanere in scia, e provarci fino all’ultimo, ma pian piano Swiatek mette in campo la sua miglior versione. Arriva qualche erroruccio qua e là, ma di poco conto nel computo totale, che vede la polacca tenere in mano il gioco, e chiudere per 6-4 con un rovescio vincente e un ace.

Il secondo parziale si apre con il break di Iga, che dopo 5 palle sprecate da Gracheva per andare sull’1-0 alza i giri del motore e caccia le unghie in risposta, per prendersi il servizio con un dritto vincente. La n.47 al mondo gioca bene, ma a tratti troppo fumosa per tenere il ritmo della polacca. Swiatek continua a esprimere al meglio il suo gioco, ritrovandosi 4-0. Gracheva tiene il suo turno di servizio e prova a cambiare l’inerzia della partita. Tentativo vano, poiché dopo 1 ora e 20 minuti Iga Swiatek chiude il match strappando il servizio alla francese con il punteggio di 6-1, ed approda al terzo turno in cui affronterà la tennista polacca Magda Linette.

 

[16] V. Kudermetova b. L. Tsurenko 3-6 6-0 6-0

La tennista russa Veronika Kudermetova non gioca sicuramente il suo miglior tennis nel primo set in cui, contro pronostico, è la tennista ucraina Lesia Tsurenko a dettare il ritmo di gioco. La tennista ucraina ottiene due break nel primo set grazie alla sua aggressività in risposta, che causa una bassa percentuale di punti vinti con la prima di servizio dalla tennista russa. Tsurenko chiude il primo set 6-3.

Nel secondo e nel terzo set la storia è ben diversa. La tennista russa riprende in mano il pallino del gioco e domina questi due set non concedendo alla tennista ucraina neanche un game. Crolla Tsurenko che non riesce più ad essere pericolosa in risposta grazie alle percentuali al servizio altissime in questi due set della tennista russa. Chiude con il punteggio finale schiacciante di 3-6 6-0 6-0, ed è attesa al terzo turno dalla campionessa dello US Open Coco Gauff.

[5] E. Rybakina b. T. Maria 7-5 6-0

La testa di serie n. 5 impiega 71’ per avere la meglio su Tatjana Maria con il punteggio di 7-5 6-0. Primo set molto combattuto e vinto 7-5 dalla kazaka che ottiene il break decisivo a “0” nel dodicesimo game. Rybakina gioco un ottimo primo parziale in cui ottiene l’80 di punti con la prima e piazza 5 aces.

La gara di fatto termina qui, perché in campo rimane solo la vincitrice di Wimbledon del 2022. La tedesca subisce in totale un parziale di otto giochi a zero e mette a segno solo cinque punti nel secondo set.

Nel prossimo match, Rybakina sarà opposta a Mirra Andreeva.

M. Andreeva b. A. Pavlyuchenkova 6-2 6-1

Poco più di un’ora serve alla sedicenne Mirra Andreeva per avere la meglio nel derby russo generazionale con Anastasia Pavlyuchenkova. 6-2 6-1 il finale che manda la n. 60 del ranking ad affrontare Elena Rybakina. Al contrario, la sua avversaria patisce le fatiche di Tokyo e non riesce a esprimersi al meglio.

Renato Nunziante e Paolo Pinto

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