Berrettini torna con un'idea fissa «Us Open e Finals» (Cocchi). Fognini-Bolelli, obiettivo Torino (Strocchi). Bronzetti a Palermo per la maturità (Vannini)

Rassegna stampa

Berrettini torna con un’idea fissa «Us Open e Finals» (Cocchi). Fognini-Bolelli, obiettivo Torino (Strocchi). Bronzetti a Palermo per la maturità (Vannini)

La rassegna stampa di domenica 17 luglio 2022

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Berrettini torna con un’idea fissa «Us Open e Finals» (Federica Cocchi, La Gazzetta dello Sport)

L’ennesima ripartenza di Matteo Berrettini è da un posto che evoca memorie lontane. Sembra una vita fa, eppure sono passati appena quattro anni da quando Matteo, sulla terra rossa di Gstaad, conquistava il primo titolo Atp. Quattro anni di crescita che gli hanno cambiato la vita e la carriera. Quattro anni in cui ha conosciuto la gioia del trionfo e le lacrime della delusione. In cui ha trascorso 116 settimane nella top 10, come in Italia nessuno mai, e tanti giorni fermo a curarsi le ferite: addome, coscia, mano. Pure il Covid, che lo ha messo fuori uso a Wimbledon spezzando i sogni suoi e dell’Italia che aspettava di rivederlo in finale, o forse più. All’Atp 250 svizzero il Berretto ci arriva finalmente sano, col sorriso di chi può tornare a fare quello che più gli piace. Dopo la grande delusione di Wimbledon, ennesimo stop di un 2022 sulle montagne russe, non c’è troppo tempo da perdere. La seconda parte della stagione può portargli grandi soddisfazioni: «Sto bene – racconta – ho tanta voglia di giocare, voglio fare più partite possibili per entrare in forma. Ho anche tanta rabbia per le occasioni che non ho potuto cogliere. Vorrei togliermi soddisfazioni nei Masters 1000 in America e giocarmela a New York. Ovviamente poi l’obiettivo è giocare le Finals a Torino». Nel 2022 Matteo ha potuto giocare solo l’Australian Open, poi ha dovuto saltare il Roland Garros per i postumi dell’operazione alla mano e Wimbledon per il coronavirus. «Wimbledon è stato assurdo – racconta col sorriso -, anche perché il mio team cercava di non sembrare troppo triste, mi dicevano “vabbè, dai…”. Io me ne stavo chiuso in camera, sperando di essere negativo in tempo per il martedì, quando avrei giocato… E invece no. A un certo punto abbiamo pensato di essere su “Scherzi a parte”, o che ci fosse qualcuno o qualcosa che ci stesse maledicendo. Alla fine, però, ho cercato di guardare il lato positivo. Nonostante la tristezza e la delusione, arrivavo da due settimane in cui non avrei potuto chiedere di meglio. Tornato dopo l’operazione alla mano sono riuscito a vincere due tornei. Quindi ho cercato di tornare da Londra con il ricordo positivo della vittoria al Queen’s e non con l’amaro in bocca per Wimbledon…». La famiglia, come sempre, è stata il suo posto felice. I messaggi della nonna e del fratello gli sono stati di conforto. E con Jacopo, fratello minore e collega, giocherà il doppio a Gstaad. Quattro anni fa a Gstaad, Matteo fece la doppietta singolare-doppio, perché non riprovarci…

Fognini-Bolelli, obiettivo Torino (Gianluca Strocchi, Tuttosport)

Sarà una questione tutta argentina l’ultimo atto del “Nordea Open” torneo ATP 250 che si conclude oggi sui campi in terra rosa di Bastad. A contendersi il titolo in Svezia sono Francisco Cerundolo, n.39 ATP, che in semifinale ha concesso appena cinque game (6-3 6-2) allo spagnolo Pablo Cureno Busta, e il connazionale Sebastian Baez, n.34 ATP e 8 del seeding, che ha eliminato per 6-2 6-4 il russo Andrey Rublev, n.8 del mondo e secondo favorito del torneo. Prima del derby albiceleste, però, sul Centrale della località turistica scandinava occhi puntati su Simone Bolelli e Fabio Fognini, impegnati nella finale del doppio (la terza stagionale per loro): i due azzurri sfidano il brasiliano Rafael Matos e lo spagnolo David Vega Hernandez, puntando al quinto trofeo in coppia, per rilanciare la loro corsa verso le Finals di Torino. […]

Bronzetti a Palermo per la maturità (Paolo Vannini, Corriere dello Sport)

Il torneo portafortuna, che lanciò una Mary Pierce minorenne, fece entrare Flavia Pennetta per la prima volta fra le top ten e nell’ultima edizione ha sbloccato Danielle Collins, che da Palermo ha raggiunto addirittura una finale Slam, stavolta potrebbe parlare italiano. Tabellone permettendo, dato che il sorteggio del main draw effettuato ieri, ha inserito praticamente tutte le azzurre che ambiscono a un risultato di prestigio nello stesso lato, prevedendo persino un derby al primo turno (Errani-Cocciaretto, entrambe beneficiate da wild card) e che al secondo è possibile un’altra sfida fratricida fra Martina Trevisan, favorita numero 1, e Lucia Bronzetti. Nonostante gli sforzi dell’organizzazione, è mancato il colpaccio di una top twenty ma da sempre gli Internazionali siciliani si caratterizzano per la scoperta di talenti emergenti. E per offrire un’occasione importante alle tenniste azzurre, che oltre a Roma, hanno solo questo torneo da giocare in casa. La Giorgi ha preferito declinare l’invito, ma c’è tutta una schiera di ragazze che aspetta di sfruttare questa chance. A cominciare da Lucia Bronzetti, rivelatasi a Palermo un anno fa (arrivò ai quarti di finale) e nel frattempo cresciuta fino a entrare stabilmente nelle prime 100. «Oggi mi sento più completa e competitiva — ha affermato ieri la riminese in conferenza stampa – ho imparato come alzare il mio gioco ma adesso dovrò sapermi riconfermare. L’anno scorso non avevo nulla da perdere, era una condizione psicologica più facile. Inoltre il livello del torneo è molto più alto perché nel 2021 c’era l’Olimpiade e molte non erano presenti. Il momento del nostro tennis? L’exploit della Tievisan a Parigi fa molto bene al movimento, può servire da traino. Siamo tutte in crescita, Cocciaretto sta facendo bene, Errani è tornata a certi livelli. Vedo molto equilibrio in tabellone, potrebbe vincere anche una non testa di serie, l’augurio ovviamente è che sia un’italiana». Sempre allenata da Alessandro Piccari, Lucia, recente semifinalista a Rabat dove ha perso proprio dalla Trevisan, sta mostrando grande duttilità. E ne spiega il motivo: «Ho accelerato i tempi di gioco, lavorato su servizio e risposta, i tornei sull’erba dove non avevo mai giocato mi hanno migliorato la manualità. Sono stata obbligata a fare cose nuove, ora gestisco meglio i back ed è molto importante per sapere impostare lo scambio e non restare troppo in difesa». Bronzetti esordirà domani contro la cinese Xiyu Wang, confronto inedito. Alla Trevisan toccherà invece una qualificata e a Jasmine Paolini l’osso duro Schmiedlova.

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