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L’ATP Tour debutta a Napoli sul cemento: presentata la Tennis Cup 2022 [VIDEO ESCLUSIVI]
Dal 17 al 23 ottobre prossimi i campioni del tennis mondiale alla Rotonda Diaz

È stata ufficialmente presentata oggi la Tennis Napoli Cup, il torneo ATP 250 che segna il debutto del massimo circuito tennistico mondiale nella città partenopea. Annunciata lo scorso 21 luglio da ATP Tour, la Tennis Napoli Cup si svolgerà dal 17 al 23 ottobre prossimi su una superficie in cemento e vedrà come palcoscenico principale l’Arena del Tennis della Rotonda Diaz, che farà così il suo ritorno dopo aver ospitato i Giochi Mondiali Universitari nel 2019 e la sfida di Coppa Davis fra Italia e Gran Bretagna nel 2014.
L’evento di presentazione si è svolto presso il Tennis Club Napoli e vi hanno preso parte il Presidente della Federazione Italiana Tennis, Angelo Binaghi, il Sindaco della Città di Napoli, Gaetano Manfredi, l’Assessore al Turismo della Regione Campania, Felice Casucci, il presidente del Tennis Club Napoli, Riccardo Villari e il rappresentante di TCNC, Cosimo Napolitano, organizzatore del torneo insieme alla FIT.
C’è grande fiducia circa la partecipazione alla Tennis Napoli Cup dei più forti tennisti del circuito mondiale, nonché dei migliori giocatori italiani. La posizione nel calendario ATP, subito dopo l’UniCredit Firenze Open e a pochissime settimane dall’inizio delle Nitto ATP Finals rappresenta un’importante opportunità per chi sarà ancora a caccia dei punti necessari per aggiudicarsi un posto fra i primi otto della classifica Pepperstone ATP Race to Turin: al vincitore del torneo, infatti, andranno 250 punti, al finalista 150, ai semifinalisti 80 e così di seguito fino ai primi turni.
Il montepremi sarà di 613mila euro, cinque volte superiore a quello del Challenger ATP organizzato nel 2021. Il direttore del torneo sarà Angelo Chiaiese, bandiera del Tennis Club Napoli sia da giocatore che da capitano della squadra di Serie A, vincitrice per due volte del campionato italiano nel 1999 e nel 2002 con Rita Grande. La prevendita di abbonamenti e biglietti sarà curata da Azzurro Service (www.azzurroservice.net).
Così come l’UniCredit Firenze Open, anche la Tennis Napoli Cup sarà trasmessa in esclusiva su SuperTennis, il canale televisivo in chiaro della FIT, disponibile sia sul digitale terrestre che sul bouquet satellitare di Sky, e sulla piattaforma digitale SuperTennix.
Il Presidente federale Angelo Binaghi ha tenuto a precisare che l’organizzazione del torneo è su base annuale, in quanto sfrutta i vuoti lasciati dai tornei annullati a causa della guerra ( Mosca) o della pandemia ( Shanghai, Pechino), tuttavia ha confermato la volontà di voler continuare a lavorare con il Tennis Napoli per provare ad inserire la data partenopea tra gli appuntamenti fissi del tennis maggiore, magari anche in un altro periodo dell’anno e sulla tradizionale terra rossa.
Angelo Binaghi, Presidente della Federazione Italiana Tennis:
“Il tennis italiano sta vivendo un periodo straordinario. Lo dicono i risultati: abbiamo appena vissuto una domenica incredibile, illuminata dalla splendida vittoria di Lorenzo Musetti ad Amburgo e dalle finali di Matteo Berrettini a Gstaad e di Lucia Bronzetti a Palermo (mai avevamo avuto tre tennisti in finale nello stesso giorno in tre tornei diversi dei circuiti maggiori), senza dimenticare il bel successo di un altro giovane, Francesco Passaro, nell’ATP Challenger di Trieste. Lo dicono il grandissimo interesse degli appassionati del nostro sport – come dimostrano i record di audience raggiunti ieri su SuperTennis, con punte del 4% di share nazionale – e il fatto che ATP Tour abbia dato all’Italia l’opportunità di organizzare non uno ma ben due tornei ATP 250 per colmare le lacune nel calendario create dalla pandemia, dimostrando così ancora una volta – se mai ce ne fosse bisogno dopo che la Penisola ospita eventi di spessore mondiale come le Nitto ATP Finals al Pala Alpitour di Torino, le Intesa Sanpaolo Next Gen ATP Finals all’Allianz Cloud Milano e un girone della fase finale a gruppi della Davis Cup by Rakuten all’Unipol Arena di Casalecchio (Bologna), senza contare il classico appuntamento degli Internazionali d’Italia – che possiamo essere considerati davvero come un paese leader nel tennis mondiale. Sono quindi particolarmente lieto che una città bellissima e appassionata come Napoli possa ospitare per la prima volta un torneo dell’ATP, la Tennis Napoli Cup, offrendo lo spettacolo e le emozioni che solo il nostro sport sanno dare su un palcoscenico unico al mondo come l’Arena del Tennis alla Rotonda Diaz e sui campi del Tennis Club Napoli, uno dei circoli più antichi e più belli d’Italia. Ci tengo infine a ringraziare anche le istituzioni che hanno dato il loro fondamentale contributo: il Comune di Napoli e la Regione Campania”.
Gaetano Manfredi, Sindaco di Napoli:
“Napoli sta diventando sempre più meta attrattiva per i grandi eventi internazionali. Essere stati scelti per ospitare ad ottobre la Tennis Napoli Cup lo conferma. Questa manifestazione rappresenta per la città, con la sua Villa Comunale che sta rinascendo dopo anni di abbandono per essere finalmente protagonista, uno straordinario motivo di orgoglio. L’immagine dell’Arena del Tennis con il mare alle spalle farà il giro del mondo. La sinergia tra le Istituzioni, la Federazione Italiana Tennis e il Tennis Club Napoli è stata fondamentale. La città si farà trovare pronta per accogliere al meglio i tanti appassionati di questo sport ed i numerosi turisti che accorreranno per l’evento”.
Felice Casucci, Assessore al Turismo della Regione Campania:
“La Regione Campania sostiene lo sport come fattore di educazione al benessere umano e come grande attrattore territoriale. In questo quadro si colloca un evento internazionale come la Tennis Napoli Cup. Alla Rotonda Diaz del lungomare Caracciolo si consumerà una iniziativa di traino per la cultura, il commercio e il turismo regionali. Si rimarca l’importanza di una integrazione sostenibile tra sport e territorio nel rispetto di quei valori che fanno della cittadinanza attiva il cuore della democrazia partecipativa. Il torneo internazionale di Napoli deve diventare sinonimo di un esercizio istituzionale in favore di una bellezza a tutto tondo”.
Riccardo Villari, Presidente del Tennis Club Napoli:
“Non c’è mai stato un torneo così importante nella storia del tennis a Napoli. Siamo entrati nel prestigioso calendario dell’ATP Tour e abbiamo portato la nostra città al centro dell’attenzione del mondo. Le grandi sfide che caratterizzeranno il nostro torneo saranno trasmesse in circuiti televisivi internazionali, l’immagine di Napoli, la sua bellissima Arena del tennis a un passo dal mare di Mergellina e di fronte Capri sarà uno spot magnifico per la nostra città. Il Tennis Club Napoli ha giocato un ruolo fondamentale nell’assegnazione dell’Atp 250. Sono orgoglioso di questa grande opportunità, possibile grazie al supporto decisivo della Federazione Italiana Tennis, delle nostre Istituzioni, Regione e Comune, e delle capacità manageriali di Cosimo Napolitano. Un ringraziamento anche all’ATP, a significare che obiettivi ambiziosi possono essere raggiunti esclusivamente con un lavoro in sinergia con tutti i protagonisti. Nel 2021 non avevamo avuto paura di riportare l’ATP Challenger dopo cinque anni nella nostra città, in un anno in cui la pandemia non era certo scomparsa. Pochi mesi dopo abbiamo fatto un ulteriore salto di qualità. Riportare il grande tennis al TC Napoli era un mio obiettivo quando sono stato eletto presidente, insieme al rinnovo del contratto di locazione del circolo. Operando insieme al Consiglio direttivo del club, con il sostegno mai venuto meno dei soci tutti, oggi possiamo dire di aver centrato entrambi i traguardi. Ora, vogliamo che l’ATP 250, questo appuntamento così prestigioso, diventi un classico del calendario mondiale, come accadeva negli anni ‘50 e ‘60 con il nostro torneo secondo solo agli Internazionali d’Italia. Lavoreremo per una grande prima edizione e per confermarci tappa fissa dell’ATP Tour anche nelle prossime stagioni”.
Cosimo Napolitano, TCNC:
“E’ una grande soddisfazione per me e per il mio gruppo di lavoro poter organizzare un torneo Atp 250 a Napoli, nella città che più amo e nel circolo, il Tennis Club Napoli, in cui sono cresciuto come giocatore, difendendone per anni i colori nelle competizioni a squadre. La soddisfazione è ancora più grande se si pensa che nel 2021 siamo riusciti a riportare in città il tennis internazionale, dopo cinque anni di silenzio assoluto, con un Challenger Atp che in appena pochi mesi compie un clamoroso salto di qualità, trasformandosi in torneo Atp 250. Un’occasione che non si poteva sciupare: del resto, Napoli sa rispondere in modo meraviglioso ai grandi eventi organizzati in città. Per questo sono convinto che il nostro torneo sarà fin da subito un enorme successo di partecipazione e di pubblico: Napoli meritava da anni questa spettacolare vetrina internazionale. Devo dire grazie alla Federazione Italiana Tennis e al Presidente del TC Napoli Riccardo Villari per come siamo riusciti a fare un ottimo gioco di squadra”.
La Storia
Prima della nascita del circuito Grand Prix il torneo di Napoli fu un appuntamento di rilievo del tennis mondiale noto come Campionato partenopeo: tra il 1955 e il 1970 tutti i più grandi campioni del tennis italiano si erano imposti nel capoluogo campano: Beppe Merlo (1955), Orlando Sirola (1957), Nicola Pietrangeli (4 volte tra il 1959 e il 1966) e tre volte l’italiano d’adozione Martin Mulligan (1965, 1967, 1968 sempre in finale sullo stesso Pietrangeli). Nel 1970 si impone Ilie Nastase, poi divenuto il primo N.1 mondiale dell’Era del computer.
Dal 1995 il torneo rinasce come torneo challenger: spiccano i nomi di Thomas Johansson, Juan Carlos Ferrero, Potito Starace, David Ferrer e Richard Gasquet (2 volte) tra i vincitori.
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Roland Garros, Fognini si gode la vittoria: “Il mio tennis gira bene. Obiettivo seconda settimana”
Dopo il successo su Kubler il tabellone offre una grande opportunità a Fabio che però non vuole sottovalutare Ofner: “A questo punto chiunque affronti, gioca bene”

Sono passati meno di due mesi dall’infortunio accusato da Fabio Fognini nel match contro Cecchinato nel 250 dell’Estoril. Tutto sembrava andare male al ligure che si apprestava a lasciare la top 100 per la prima volta in quattordici anni. La stagione sul rosso, quella che lo ha portato a vincere un Masters 1000 e a raggiungere i quarti in uno Slam, era appesa a un filo pronto a spezzarsi definitivamente quando Fabio ha iniziato ad allenarsi al Foro italico: il suo fisico non dava risposte positive e l’azzurro era sul punto di rinunciare alla wild card riservatagli. Quando, però, nello sport si combinano talento e forza di volontà, le cose possono cambiare molto rapidamente e così oggi Fabio è al terzo turno del Roland Garros senza aver perso nemmeno un set (cosa che gli era successa solo altre quattro volte) e il tabellone lo ha ripagato con un abbinamento tutt’altro che sfavorevole. Sarà infatti il qualificato Ofner (n. 118) il suo prossimo avversario.
“Lo conosco poco, arriva dai Challenger – ha detto Fabio ai microfoni di Eurosport – so che è stato nei primi 100 ma poi si è fatto male. A questo punto chiunque affronti, gioca bene. Ora voglio semplicemente godermi la vittoria oggi e recuperare l’energia. Da domani penseremo all’austriaco”. Vietato sottovalutare un giocatore che ha già vinto cinque match (l’ultimo con la 24esima testa di serie Korda) tra qualificazioni e tabellone principale, ma è chiaro che l’occasione è ghiotta. L’ultimo ottavo di finale di Fabio al Roland Garros è infatti datato 2019: “Sto bene, il tennis gira bene. Sono di nuovo al terzo turno a Parigi. L’obiettivo è andare nella seconda settimana del mio Slam preferito”. Quando lo ha fatto, il ligure ha sempre regalato spettacolo: nel 2011 l’indimenticabile ed epico match contro Montanes vinto 11-9 al quinto set, nel 2018 un’altra maratona – questa persa – con Cilic e poi nel 2019 un’ottima prestazione contro Zverev. Quest’anno potrebbe essere sfida con Tstitsipas, ma meglio non correre troppo.
Nel frattempo, scenderà sui campi dello Slam parigino anche Flavia Pennetta che insieme a Francesca Schiavone cercherà di difendere il titolo nel doppio delle leggende: “Lei soffre molto a vedermi giocare da casa – ha scherzato Fabio – La prima cosa è sperare che non si faccia male, visto che non gioca da tempo. Poi l’obiettivo suo e di Francesca è semplicemente quello di divertirsi”.
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Roland Garros, Medvedev dopo l’eliminazione: “Ripenserò a questa partita per molto tempo. Contento sia finita la stagione su terra”
“Ci sono cose di questa superficie che non mi piaceranno mai” – dichiara Daniil Medvedev, già fuori dal Roland Garros. “Però la vittoria a Roma è stata straordinaria”

Daniil Medvedev, suo malgrado, ha regalato la sorpresa fin qui più grande del Roland Garros 2023. La sconfitta con Seyboth Wild, n° 172 ATP, per di più dopo che sembrava che il “mal di terra” gli fosse passato con il titolo romano, ha fatto scalpore tra gli appassionati, e c’era grande attesa per capire quello che avrebbe dichiarato il russo in conferenza stampa a fine match. E, come sempre, il n° 2 del mondo non le ha mandate a dire, soprattutto quando è tornato a parlare del suo rapporto con il rosso, stuzzicato ancora una volta dai giornalisti.
D. Daniil, non deve essere facile per te. Puoi riassumere però il match in poche parole?
DANIIL MEDVEDEV: “Partita difficile, non so cosa dire. Non la guarderò nuovamente in TV ma credo che Seyboth Wild abbia giocato bene, e io non credo di essermi espresso così male. Se continuerà a giocare così, credo possa arrivare entro la fine dell’anno nei primi 30. Spero che anche nei prossimi match disputi partite allo stesso livello, altrimenti ne rimarrei deluso e mi chiederei: perché ha giocato così bene proprio contro di me?”.
D. Sei sembrato infastidito nei confronti del pubblico in qualche momento. Qual era il tuo feeling?
DANIIL MEDVEDEV: “È andata bene. L’unico problema è stato quando ho chiesto alla giude di sedia di controllare una pallina che secondo me era molto vicina alla riga. Stavo discutendo con lei sul rimbalzo della palla e ho detto semplicemente al pubblico di zittirsi, perché non stavo dialogando con loro. Per il resto, nessuna criticità”.
D. È parso che tu abbia faticato ad adattarti al vento. È stato particolarmente difficile per te?
DANIIL MEDVEDEV: “È stato difficile, sì. È strano perché c’è lo stesso vento da 6 giorni a questa parte, cosa che non ho mai visto a Parigi. Ma è parte del gioco, sia quel che sia. Di certo, con queste palline pesanti, adattarsi al vento non è stato semplice. Penso che alcuni giocatori, come il mio rivale odierno, o come Alcaraz, o in parte come Tsitsipas hanno un grande vantaggio, perché possono creare potenza facilmente, cosa che io non posso fare. Il vento è certamente tra i motivi per cui ho perso”.
D. Eri scontento della tua attitudine nella fase finale della partita? Sembrava scuotessi la testa come se non fossi soddisfatto di qualcosa…
DANIIL MEDVEDEV: “Non direi che ci sia stato questo tipo di problema. Possiamo chiamare quel momento ‘me contro me stesso’. Niente a che vedere con l’attitudine. Penso di essermi battuto bene e di essere stato bene in campo fisicamente. Cioè, adesso mi sento un po’ stanco ma quando perdi il tuo corpo crolla più rapidamente verso il basso. Se avessi vinto non sarei così stanco ora. E anche mentalmente ho combattuto parecchio e sicuramente sono molto dispiaciuto per il risultato. Penserò per una settimana a questo match, ma al momento non ricordo di aver fatto nulla di così sbagliato, a parte i doppi falli causati dal vento”.
D. Quando giochi contro qualcuno più in basso di te in classifica, ma che si sta esprimendo splendidamente, pensi che prima o poi il livello si possa bassare oppure no? Ti ha sorpreso il fatto che non sia successo?
DANIIL MEDVEDEV: “Beh, lui è calato solo un set e ne ho approfittato. Ha fatto qualche errore nel tie-break del secondo, ma in generale ribadisco che ha giocato in modo ottimale, forse leggermente aiutato da qualche mio errore. Ha vinto lo US Open Junior, se non sbaglio, quindi sa giocare a tennis. È solo che la sua vita potrebbe essere molto migliore se giocasse sempre così. Più soldi e più sponsor, oltre a titoli importanti. Ma non deve giocare così solo sullo Chatrier, bensì su diversi campi e in diversi contesti. Credo sia capace di farlo, ma vedremo in futuro”.
D. Probabilmente il risultato di oggi mette fine alla tua stagione su terra nel 2023. Come descriveresti il tuo rapporto con la terra battuta fino ad ora?
DANIIL MEDVEDEV: “Non è cambiato il fatto che ogni volta che finisce la stagione su terra sono contento. Sono contento e ancora contento. Non mi importa a che livello del torneo io arrivi, l’importante è che finisca. Sono contento perché c’era vento, il campo era secco, e mi è entrata la terra in bocca già nel terzo gioco. Tutte cose che non mi piacciono. Non so se ad altri piaccia mangiare la terra, averla nelle borse, nelle scarpe, nelle calze. Devi buttare tutto in pattumiera alla fine della stagione. A me questo non piace. Avrò un periodo di stacco e di questo sono felice, perché devo ritrovare buona sensazioni. Un po’ di relax nei prossimi giorni, starò un po’ a Parigi, anche se c’è la terra (sorride, ndr)”.
D. Quanto sei contento di giocare invece sull’erba ora? Cosa ti aspetti dal pubblico per il fatto che lo scorso anno russi e bielorussi sono stati estromessi da Wimbledon e quest’anno riammessi?
DANIIL MEDVEDEV: “Sai, non possiamo controllare queste cose. Se le persone decidono di essere dure, non possiamo farci molto. Se invece saranno carine, meglio. Prima di Wimbledon vorrei andare ad Halle, dove ho giocato bene lo scorso anno, ma poi chiaramente sono entusiasmato dal poter andare a Wimbledon. Non posso dire che ami l’erba, ma sicuramente la preferisco alla terra. Cercherò di fare meglio ai Championships rispetto alle annate passate”.
D. Tornando per un instante alla domanda sul tuo rapporto con la terra rossa, ci hai detto che sei contento sia finita questa stagione, ma hai fatto uno step di apprezzamento in più dopo la vittoria a Roma?
DANIIL MEDVEDEV: “Certo, questo al 100%. E ripeto che nel match di oggi ho giocato bene. Ci ho provato, perlomeno. Ho sentito di aver fatto quello che potevo, semplicemente non sono riuscito a vincere contro un avversario che ha giocato bene. Ma Roma è stata incredibile, perché non avrei mai pensato di vincere nemmeno un torneo su terra, figuriamoci un Masters 1000. L’anno prossimo potrei essere ancora più motivato nel migliorare i successi di quest’anno”.
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Roland Garros: ribaltone Zeppieri! Bublik sconfitto al quinto set
Il romano Giulio Zeppieri vince per la prima volta in un tabellone Slam, venendo dalle qualificazioni. Eliminato al quinto kazako: ora sfida a Ruud

G. Zeppieri [Q] b. A. Bublik 6-0 4-6 4-6 6-3 7-5

Giulio Zeppieri vince il primo match in carriera nel tabellone principale di uno Slam! Alexander Bublik si arrende in cinque set dopo 3 ore e 20 di battaglia: bravissimo il romano a rimanere agganciato al match quando è stato sotto 2 set a 1 e a ribaltare tutto nel quarto e nel quinto set, tornando a giocare un tennis aggressivo e coraggioso. “Zeppo” che non si è fatto condizionare dalla pazzia del suo avversario, ma è rimasto concentrato sul suo tennis: adesso sfida nel secondo turno a Casper Ruud.
Approccio al match decisamente rivedibile da parte di Bublik che quasi prende come uno scherzo il match tra risposte con i piedi vicino alla linea del servizio, palle corte sconclusionate, doppi falli e qualche servizio da sotto. Dal canto suo Zeppieri non si fa distrarre, sul suo servizio non concede praticamente nulla e quando lo scambio si allunga in risposta arriva generalmente un errore da parte del suo avversario. Il primo set scorre via velocissimo con pochissimo spazio di riflessione tra un punto e l’altro e il tennista romano se lo aggiudica per 6-0 in poco meno di 20 minuti.
Il kazako pone un po’ più di attenzione a inizio secondo set, Zeppieri si distrae un attimo e paga subito subendo il break in apertura di parziale con un paio di errori con il dritto. Il giocatore italiano recupera solidità con il servizio e sul 3-2 arriva il contro-break con un bel recupero di rovescio sulla palla corta, un errore di dritto di Bublik e una splendida risposta bassa che non permette al giocatore di origini russe di giocare una demi-volée competitiva. L’azzurro continua a giocare in modo troppo contratto e poco sciolto, cerca di uscire frettolosamente dallo scambio con la palla corta, ma il kazako gioca due punti con grande attenzione e si riprende il break di vantaggio, andando avanti 4-3. Un break che basta al numero 51 del mondo per vincere per 6-4 il secondo set: la smorzata funziona sempre meglio e sorprende sempre più spesso Zeppieri che ha perso sicurezze e tranquillità rispetto alla prima parte di match.
Terzo set che comincia sui binari nell’equilibrio: nessuno dei due prende il sopravvento dopo due set andati via rapidamente. Le prime possibilità ce le ha Zeppieri in risposta nel quarto gioco, andando sullo 0-40 con un doppio fallo e un errore a rete banale di Bublik, ma il kazako serve benissimo per annullare tutte e tre le palle break, compresa una seconda di servizio sulla riga. Il tennista romano commette qualche imperfezione sul 3-3, non viene aiutato dalla prima e concede una palla break, ma Bublik risponde con i piedi dentro al campo e non riesce a far partire lo scambio. Zeppieri incappa in un brutto game sul 4-4: sbaglia un comodo rovescio e una volée di rovescio sopra la rete e concede il break al giocatore di Gatcina che chiude senza problemi con la battuta il set sul 6-4.
Nel terzo gioco del quarto set, Zeppieri si ritrova in una situazione difficile, concedendo una palla break, ma gioca con coraggio, buttandosi avanti sulla prima di servizio e nei successivi due punti si prende rischi che pagano con il pressing di dritto. L’azzurro concede due palle break anche sul 3-3, ma le annulla aggrappandosi ancora al servizio e spingendo con i colpi di inizio gioco, riuscendo a far giocare Bublik in posizioni scomode e con i piedi fuori dal campo. Il ragazzo di Roma, dopo aver scampato il pericolo, ottiene il break che lo porta sul 5-3: una gran risposta e un dritto lungolinea e poi un brutto dritto in chop dell’avversario. Il kazako perde la pazienza, fracassa la racchetta Zeppieri trascina tutto al quinto set tenendo la battuta senza alcun problema a zero.
Anche nel quinto set Zeppieri inizia all’insegna del coraggio: una palla break da affrontare sotto 0-1 e un dritto all’incrocio delle righe dal centro del campo per annullarlo. In questa fase equilibrata della partita è proprio il dritto a dare soddisfazioni al giocatore romano anche in risposta, nel terzo game si ritrova 15-30, ma non riesce ad arrivare a palla break. Bublik ha un’altra palla break sul 2-1, ma ancora l’azzurro spinge con coraggio e spregiudicatezza sin dal primo colpo con il dritto e annulla la seconda chance del 3-1 con un errore di dritto del kazako che gioca con maggiore tensione rispetto agli altri momenti del match. I turni di battuta di servizio vanno via in maniera più rapida. La pressione si fa ancora sentire per il numero 51 del mondo: un errore di rovescio e un doppio fallo sul 5-5 per concedere due palle break all’azzurro che si prende l’occasione di andare a servire per il match con un altro errore dalla parte sinistra dell’istrionico kazako. Zeppo scaglia un ace, arriva benissimo sulla palla corta e Bublik affossa la risposta: l’italiano vince per la prima volta una partita nel tabellone principale di uno Slam.