Franco Agamenone è molto più a suo agio con una racchetta in mano che davanti a un microfono, anche se potrebbe doversi abituare in fretta a parlare alla stampa. Dopo la vittoria contro Marco Cecchinato nel derby di quarti di finale al Plava Laguna Croatia Open di Umago ha parlato del lungo percorso che lo ha portatò lì, in semifinale al suo primo torneo ATP in carriera e a un passo dalla Top 100, che però non è un’obiettivo a cui pensa: “Penso a giocare ogni partita, e quello sicuramente mi porterà a migliorare il mio ranking, ma non posso concentrarmi su un obiettivo di classifica, Top 100, perché non mi aiutano. Ciò che mi aiuta è provare a dare il massimo ogni giorno.”

Trasferitosi a Lecce dall’Argentina insieme con la sua ragazza Alfonsina per avere una base di allenamenti più comoda sul circuito, Franco si è trovato benissimo nel Bel Paese: “Purtroppo in Argentina in questo momento ci sono tanti problemi economici, è questa è la ragione principale per la quale mi sono trasferito in Italia. Prima per me era difficile fare un programma dei tornei, venivo qui cinque mesi in fila, da maggio ad agosto per esempio, non avevo una base per allenarmi, era difficile tutto per me. A Lecce ho trovato una casa, una famiglia, gente che mi vuole bene, questo per me è importantissimo e mi ha dato la possibilità di giocare al massimo e giocare 2-3-4 settimane e poi tornare a casa ad allenarmi. Per un giocatore questo è molto importante.“

Nell’intervista completa, rilasciata interamente in italiano perchè Franco non ha ancora troppa dimestichezza con l’inglese, Agamenone ha parlato del suo team (“C’è anche una psicologa argentina che mi aiuta, ora ho anche una nutrizionista“), dei momenti difficili durante i quali è passato al doppio, al taglio di capelli dopo la qualificazione per il main draw al Roland Garros, e di chi tiferebbe in una ipotetica sfida calcistica tra Italia e Argentina.