Gulbis show nel circuito Challenger tra lanci di racchette e proteste, ma il ranking piange ancora

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Gulbis show nel circuito Challenger tra lanci di racchette e proteste, ma il ranking piange ancora

Il lettone (ora numero 278 ATP) ha raggiunto la finale a Zug due settimane fa, unico risultato degno di nota del suo 2022. Continuano però i ‘momenti Gulbis’

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Ernests Gulbis - Australian Open 2020 (via Twitter, @AustralianOpen)
 

Seguire per undici mesi all’anno il Tour ATP e quello WTA richiede così tanto tempo che spesso ci si dimentica del circuito ATP Challenger. Un incentivo per seguirlo è sicuramente Ernests Gulbis, ex top 10 delle classifiche ATP, ora invece bloccato oltre la 250esima posizione (n. 278, per la precisione). Quest’anno il lettone, che col suo stile e soprattutto con la sua personalità ha conquistato tantissimi appassionati nello scorso decennio, è entrato in 18 tornei (incluse le qualificazioni). 15 di questi erano del circuito Challenger: ha appena sfiorato l’idea di disputare un evento del Tour maggiore solo in Australia (sconfitta al primo turno di quali), a Montpellier (secondo turno di quali) e a Marsiglia (primo turno di quali).

Non è certo una situazione facile da gestire per un professionista come lui, abituato in passato ai grandi palcoscenici e spesso in difficoltà nel trovare le motivazioni. Compirà tra l’altro 34 anni il prossimi 30 agosto, di cui 18 passati nel circuito ATP. Queste frustrazioni le sta trasmettendo direttamente in campo, come dimostrano alcuni episodi che non sono sfuggiti a qualche appassionato su Twitter.

Nelle qualificazioni del Challenger di Trieste (dove poi ha perso al primo turno) Gulbis mentre cambiava campo dopo aver rafforzato il suo vantaggio nel secondo set ha urlato un sonoro ‘Come on!’ in faccia al suo avversario, il francese Matteo Martineau. L’arbitro ha quindi dato un warning al lettone per condotta antisportiva. “Per cosa?” ha detto il lettone. “Per ciò che hai fatto”, la risposta del giudice di sedia. “Non posso dire ‘come on’ guardando qualcuno negli occhi? È uno sport o una sorta di cena aristocratica?” è stato il commento colorito (e anche divertente) di Gulbis. Nel post su Twitter è intervenuto anche l’allenatore di Roger Federer, Ivan Ljubicic che sta con il lettone: “Un warning per un ‘come on’? Wow”.

Dopo Trieste, l’ex numero 10 ATP ha messo insieme la sua miglior settimana da tanto tempo a questa parte, raggiungendo dalle ‘quali’ la finale al Challenger di Zug in Svizzera (25-31 luglio), vinta però dal giocatore di casa Dominic Stricker, rimontando il match 5-7 6-1 6-3. La settimana successiva, a Cordenons, Gulbis è apparso ancora una volta piuttosto nervoso. Nel match contro lo spagnolo Sanchez Izquierdo ha prima tirato la racchetta sui teloni dall’altra parte del campo.

Non contento, nel secondo set ha tirato violentemente una palla nel campo accanto (dove si giocava un match di doppio), colpendo solo gli ombrelloni. Ha dunque preso un’altra sanzione per abuso di palla, con conseguente punto di penalità e game per l’avversario. Da qui si è scatenata l’ennesima polemica di Ernests: “Perché? Ho colpito una persona?”. L’arbitro ha risposto dicendo che si giocava un doppio e l’arbitro era la persona che più di tutte rischiava di colpire. “È a 10 metri!” ha risposto Gulbis, con chiosa finale: Ci fate giocare in questo posto di m***a e ci date warning poi. Mi fa impazzire!”

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