[Q] V. Grammatikopoulou b. [2] L. Bronzetti 6-2 6-4
Lucia Bronzetti si è arresa di fronte all’ultimo ostacolo all’Odlum Brown VanOpen di Vancouer, torneo di categoria WTA 125, omologa degli ATP Challenger. Un ostacolo di nome Valentini Grammatikopoulou, contro cui aveva sbattuto anche nel 2021 all’esordio nel tabellone cadetto dello US Open.
La venticinquenne greca è arrivata in finale a Vancouver partendo dalle qualificazioni, come a Cincinnati Caroline Garcia, già in vantaggio di un set contro Petra Kvitova quando la finale di Vancouver è iniziata. Informazione all’apparenza non di grande utilità, se non fosse che ci serve per ricordare che l’azzurra è una delle quattro tenniste ad aver battuto Garcia negli ultimi due mesi, vale a dire da quando la francese ha vinto 27 incontri e alzato tre trofei.
6-2 6-4 il risultato finale, maturato dopo settantasette minuti, in favore della tennista senza foto sul sito della WTA (viceversa Bronzetti ha la foto, ma mancano età, altezza e luogo di nascita). Tra la posta in palio c’era anche il numero 2 della propria nazione: Lucia avrebbe superato Jasmine Paolini, ma si deve accontentare del nuovo best ranking al numero 59. Best ranking anche per Valentini, che migliora di una quindicina di posizioni la 158a raggiunta quattro anni fa.
Era partita meglio Lucia, con un incoraggiante 2-0, poi Grammatikopoulou ha aggiustato rapidamente la mira inizialmente assente. I colpi greci, precisi e potenti da entrambi i lati, hanno spinto indietro Bronzetti che ha incassato un bagel virtuale. Nel secondo set, è stata ancora la la ventitreenne di Villa Verucchio a brekkare per prima, al terzo game, ma l’altra è rientrata immediatamente, continuando a guadagnare campo in spinta. Il parziale è rimasto in equilibrio per nove giochi, poi Lucia ha subito di nuovo l’aggressività di Valentini cedendo servizio e match con un errore di dritto, mentre Grammatikopoulou si stendeva a terra (al contrario, sulla pancia, ma va bene lo stesso) per la gioia.
Una settimana ricca di soddosfazioni per lei, come ha spiegato nell’intervista dopo l’incontro: “Durante il secondo incontro delle qualificazioni, è venuto a sostenermi uno dei miei giocatori preferiti. Ero letteralmente al settimo cielo perché è il mio preferito di tutti i tempi, Gilles Simon. Ne sono innamorata, quindi ero felicissima che fosse lì e forse mi ha dato energie extra”. Un risultato che le permette di ripensare la propria programmazione. “L’anno scorso sono arrivata al secondo turno dello US Open e quest’anno non lo giocherò, quindi sarei crollata al 350° posto, ma ora manterrò la classifica e potrò giocare tornei più importanti”.
