[3] C. Alcaraz b. [22] F. Tiafoe 6-7(6) 6-3 6-1 6-7(5) 6-3 (Paolo Michele Pinto)
Aggiornare la bacheca dei record di un predestinato come Carlos Alcaraz è già opera di piacere per un predestinato di grande talento. Maratoneta nello spirito e nel corpo, conquista la sua prima finale di un Grande Slam a 19 anni dopo aver battuto un eccellente Frances Tiafoe in cinque set, 6-7,6-3, 6-1, 6-7, 6-3. Lo fa allo US Open, in un torneo che lo ha visto grande protagonista e autore di tre vittorie in altrettante gare “maratona” terminate al quinto, ancora una volta dopo aver avuto un matchpoint tempo prima. La concretezza e il cinismo cresceranno a cominciare dalla palestra fatta in campo. Per il resto la mano non ha mai tremato, ma, anzi, ha offerto tanta qualità e una partita assai vibrante. Alcaraz non ha mai mostrato segni di cedimento, al contrario dell’americano, meno folgorante delle versioni precedenti viste sull’Artur Ashe Stadium. Nel quinto set, Tiafoe viene completamente abbandonato dalla prima di servizio, mentre Alcaraz fila dritto per il suo obiettivo. La finale gli dà la grande chance di poter ambire al posto numero nel ranking mondiale, ma prima c’è un ostacolo norvegese da superare.
La gara: il primo set
Luci americane, trepidante attesa per due giovani sfidanti pronti a perseguire il proprio obiettivo. Alcaraz per la grande occasione di arrivare in finale e sperare diventare il numero uno al mondo all’età di 19 anni, Tiafoe per il sogno americano di vincere dinanzi alla sua gente. Una semifinale in un Grande Slam, aria nuova e giovane nel circuito tennistico. Uno di fronte all’altro, con ambiziosa fame si presentano al cartellone della semifinale con la certezza di averlo meritato. L’attesa si prolunga di 30’ per consentire agli organizzatori di avvicendare al meglio il pubblico delle due semifinali. Primo set estremamente equilibrato dove lo spagnolo ha avuto spesso l’iniziativa del gioco, ma non è riuscito a sfondare il muro americano. Alcaraz scalda il pubblico con due rovesci che scalfiscono entrambi la linea per millimetri. L’americano, robusto al servizio, si esalta con il dritto in diagonale che non dà scampo all’avversario. È la testa di serie n. 3 a cercare con più frequenza la rete, ottenendo punti importanti. Il settimo game che potrebbe segnare una svolta: Alcaraz aggredisce con la risposta, l’americano sbaglia con il dritto prima, con il rovescio poi ritrovandosi 15-40. Serve il primo ace del match per risalire la corrente e tornare avanti nel parziale. Gli scambi superiori ai nove colpi sono ad appannaggio di Alcaraz che, però, è anche più impreciso, l’americano si limita a gestire i colpi in diverse situazioni. L’undicesimo game rappresenta il primo tenuto a “0” da Tiafoe che poi si scatena nel finale di set malgrado continui a non prendere l’iniziativa in alcuni momenti favorevoli dello scambio. Avanti 30-0, Alcaraz si ritrova rapidamente sotto 30-40 complice il primo doppio fallo del set per lui. La palla break equivale a quella del primo set per l’americano, ma essa viene letteralmente cancellata da due servizi vincenti dello spagnolo e da un suo straordinario recupero vincente all’indietro dopo accurato scambio di volee.
Al tie break l’americano vi arriva con una statistica straordinaria: fin qui, allo US Open, li ha vinti tutti. Si comincia con il doppio fallo di Alcaraz che scivola via sotto 4-1. Tiafoe smarrisce la prima di servizio lungo il tiebreak, ma comunque riesce ad arrivare a triplo setpoint. I primi due Alcaraz li annulla con il servizio, il terzo, in risposta, lo cancella con grande personalità e costringendo Tiafoe all’errore di dritto. Il quinto setpoint è decisivo, perché dall’altra parte della rete Alcaraz commette un sanguinoso doppio fallo, il secondo del tiebreak. Striscia positiva che sale a sette nei tiebreak degli UsOpen per l’americano che si ritrova avanti di un set.
Secondo set
Nel secondo parziale, la prima occasione è per Tiafoe, ma la controsmorzata a rete non gli riesce. Turno di battuta salvato dallo spagnolo che, nel game successivo, va avanti 0-30, prima del recupero del padrone di casa che sfrutta le qualità del suo servizio. Ma Tiafoe va in rottura: nel sesto game è avanti 30-15 quando commette due gravi errori. La prima palla break è annullata con il servizio, mentre la seconda la “regala” lui quando con la volee cerca di centrare al corpo l’avversario. Quest’ultimo si scansa con grande bravura e si guadagna una pallabreak stavolta sfruttata. Dopo nove punti di fila per Alcaraz, l’americano si risveglia risalendo fino alla palla del controbreak, annullata dopo uno scambio abbastanza duro. Non è il Tiafoe brillante visto nei turni precedenti e ottiene solo il 38% dei punti con la seconda. Merito ovviamente di un avversario che lo mette in difficoltà con la risposta ogni qualvolta ne abbia l’opportunità. La prima di servizio, soprattutto, non funziona come dovrebbe e Alcaraz ne approfitta col passare dei minuti. Un passante di rovescio gli procura due set point, annullati da una buona prima e dall’ace di Tiafoe. Quest’ultimo lascia andare i colpi nel decimo game conquistando una palla del controbreak con un dritto lungolinea da applausi. Alcaraz resta calmo, imposta bene gli scambi e chiude la seconda pratica in 45’ con il match, così, riequilibrato. Lo spagnolo limita gli errori gratuiti rispetto al primo set e la differenza si vede.
Terzo set
Poi si spegne la luce in casa Tiafoe: dal possibile 5-4, un parziale di 15-1 lo porta sotto di due break nel terzo set. È un calo fisico importante quello che accusa l’americano: soffre gli scambi lunghi e ottiene poco dal suo servizio. Alcaraz capisce il momento e sale ancor più di livello. In modo particolare, è il primo break subito a “0” a penalizzarlo mentalmente nell’economia del terzo set. Poi si complica la vita rapidamente commettendo sei errori gratuiti. Nel quinto game riscopre gli “ace”, ne piazza un paio e muove il punteggio. Se gli scambi si allungano, tutto diventa complicato per l’americano, perché dall’altra parte Alcaraz capisce il momento e spinge il piede sull’acceleratore, muovendo l’avversario e facendogli sprecare tante energie. Sul secondo setpoint, il classe ‘98 affossa in rete un dritto a mezza altezza. Lo spagnolo vira avanti di un parziale allo scoccare delle 2h e 24’.
Quarto set
Alcaraz è un crescendo di potenza e colpi di grande classe. Non si fa distrarre dal fiatone che il suo avversario mostra di avere dall’altra parte della rete e si esalta scambio dopo scambio. Fa trenta degli ultimi quaranta punti quando conserva il primo turno di battuta del quarto set. Si supera quando strappa il servizio al suo avversario con un lob che rimane in campo per pochi millimetri e poi con una variazione di ritmo impressionante che trova a rete l’oro del break. Tiafoe a quel punto gioca ogni colpo come fosse l’ultimo, sveglia il pubblico con un diritto lungolinea e una risposta vincente. Il n. 4 del mondo risponde presente ma non concretizza due palle del 3-0. A quel punto ci pensa il beniamino del pubblico a ritornare in partita: tutto nasce dai suoi colpi micidiali in risposta anche alla prima dello spagnolo. È uno scoppio di energia che rimette a posto le cose nel quarto set. Ma Alcaraz è scoraggiante: ribussa alla casa dell’americano che si fa trovare con la prima di servizio abbastanza scarica e allora si torna a salire come sulle montagne russe. La prima palla break non viene sfruttata dallo spagnolo che sbaglia in lunghezza la dimensione del suo diritto, sulla seconda è bravo Tiafoe con un contropiede vincente. Il pubblico ha scelto di entrare pesantemente in partita per supportare Frances che, a rete, sbaglia troppo e viene nuovamente punito da Alcaraz, che torna avanti di un break. Altro giro, altro brivido per chi serve. Il n. 26 del ranking arma il braccio, scherza a rete l’avversario e con una risposta vincente sulla prima dell’avversario recupera il break per la seconda volta. Tiafoe ritrova il servizio e riequilibra il set: è ripartito anche fisicamente quando scoccano le tre ore di gioco. Poi si segue l’ordine dei servizi, con lo spettacolo che sale di qualità. Ai cori statunitensi, Alcaraz risponde petto in fuori, tenendo un turno di battuta con personalità e portandosi 0-30. Tiafoe risale, ma il suo dirimpettaio mette sulla linea un diritto di rovescio potente e preciso: è match point. Il pubblico non gradisce, ma non sa che sta per assistere allo scambio più bello dell’incontro. La rete dà una mano allo spagnolo che prova la palla corta, prima che l’americano tiri fuori una controsmorzata d’autore: è parità! Due prime ridanno vita all’Artur Ashe Stadium. Si arriva al tiebreak. Il primo a sbagliare è Alcaraz che poi si rifà su una seconda traballante di Tiafoe: si gira 3-3. Da segnalare una palla corta che fa vibrare l’angolo dello spagnolo, mentre l’americano con il servizio si conquista un setpoint. La regola dello US Open è: “non andare al tie break con Tiafoe”, “non andare al tie break con Tiafoe”. Alcaraz sbaglia un diritto abbastanza semplice e l’Ashe Stadium esplode per l’americano, per la partita: si va al quinto! Per Frances otto su otto nei tiebreak di questo US Open.
Quinto set
L’ultimo e decisivo set si apre come i precedenti ultimi due, ovvero con il break di Alcaraz in apertura. Pasticcia Tiafoe che avanti 30-15 sbaglia tre diritti e si ritrova sotto nel punteggio. Dopo la sfida con Cilic, quella con Sinner, anche questa con Tiafoe finisce al quinto per lo spagnolo e anche questa gara è molto instabile dal punto di vista della logica. L’americano lotta e si conquista il break con una risposta di rovescio vincente, ma poi cede a “0” il turno di servizio successivo. La percentuale di prime servite è pari al 21% nel quinto set per l’americano, contro il 69% dello spagnolo, numeri che lo costringono nuovamente a inseguire. Otto punti in fila ridanno due game di vantaggio ad Alcaraz, basteranno in un finale di match in cui le gambe diritto e servizio abbondonano definitivamente l’americano. Bisogna attendere il quarto matchpoint, terzo consecutivo per tributare la giusta vibrazione di applausi per il miglior Tiafoe della sua carriera e per il lancio definitivo in orbita “top player” di Carlos Alcaraz chiamato adesso alla prima finale di un Grande Slam contro Casper Ruud.