Non si può non parlare di Federer e del suo ritiro. Il tuo match contro di lui a Wimbledon 2019 cosa ha rappresentato per te?
“Direi una sveglia pazzesca (ride, ndr). Un momento che comunque rimarrà sempre con me. Giocavo sul suo campo, contro l’idolo della mia adolescenza…diciamo che il risultato non mi interessava nemmeno tanto. Sapevo infatti che anni dopo avrei ricordato quei momenti con un sorriso”.
Pensi di potercela fare a qualificarti per le finali ATP?
“Pensare di farcela non costa nulla, ma ovviamente non è una cosa facile. Quest’anno, come dicevo, ho giocato poco e, nonostante tutto, sono ancora in corsa. E questo è per me un motivo di orgoglio”.
In questo momento della tua carriera qual è il momento che ricordi con maggior soddisfazione?
“Facile dire la finale di Wimbledon. Ma non sottovaluterei la doppietta al Queen’s. Quando ho letto l’albo d’oro del torneo mi sono venuti i brividi, come quando Becker mi ha fermato per dirmi ‘Adesso riposati perché tu a Wimbledon arrivi in fondo’. Sono cose che mi hanno colpito parecchio”.