ATP
Le tracce indelebili di Federer: più di 100 vittorie in due Slam, 24 finali vinte consecutivamente e non solo
Tra i tanti record di Re Roger, almeno tre sembrano essere in cassaforte per gli anni avvenire. Ecco quali

Non l’ha fatto in modo calcolato, ma a posteriori possiamo dire che Federer ha dato un paio di anni al mondo del tennis per abituarsi alla sua assenza e così ha forse alleggerito il trauma collettivo generato dall’annuncio del ritiro. Senza di lui e, a maggior ragione quando lasceranno anche Nadal e Djokovic, inizierà una nuova epoca. Si resterà però nel d.F., il ‘dopo Federer’.
Se c’è un giocatore che ha contribuito a portare il tennis in una nuova dimensione si tratta, infatti, proprio di quel signore di 41 anni nato a Basilea. Lo svizzero, abbinando eleganza ed efficacia, ha convinto giornali e televisioni che il tennis fosse all’altezza di prime pagine e dirette. Le sfide con Nadal e Djokovic (e tra questi ultimi due), poi, hanno fatto sì che nessuno cambiasse idea. È questa l’eredità più grande che il nostro sport raccoglie da Federer e che dovrà saper gestire al meglio così da rendere ineliminabile il solco tracciato da Re Roger. Inevitabilmente e fortunatamente, però, dello svizzero rimarrà qualcosa in ogni caso. E non si tratta solo di ricordi e immagini. Ci sono anche elementi più freddi: i numeri, i record, quelli che al momento del ritiro passano quasi in secondo piano lasciando spazio alle emozioni, ma che nel corso della carriera sono costantemente al centro di analisi e confronti.
LEGGI ANCHE: Federer e i suoi record che presto (o tardi) cambieranno padrone
Per elencare e descrivere i numeri fuori dall’ordinario messi insieme da Federer potrebbe non bastare un libro di buon spessore. Restringendo il cerchio, però, si possono evidenziare i record imbattibili o quasi e, dall’altro lato, quelli a forte rischio già dai prossimi mesi. Per quanto riguarda le statistiche che resteranno con tutta probabilità affiancate dal copyright ‘RF’ anche negli annali del tennis di un futuro non così prossimo, si può partire dalle 23 semifinali raggiunte consecutivamente negli Slam o dalle 65 vittorie di fila sull’erba (ottenute tra il 2003 e il 2008). Ci sono però tre record che, oltre ad apparire fuori portata per tennisti del presente e del futuro, godono anche di un valore superiore ai due appena citati.
100+ VITTORIE IN DUE SLAM – Delle tre voci che esamineremo, questo è forse il record meno al sicuro. Federer è al momento l’unico tennista della storia (uomini o donne non fa differenza) ad aver superato quota 100 vittorie in due tornei dello Slam. Lo ha fatto a Wimbledon nel 2019 e all’Australian Open l’anno successivo e si è fermato a 105 nei Championships e a 102 a Melbourne. Per capire la portata del traguardo basti pensare che solo altri quattro giocatori/giocatrici hanno accumulato 100 o più partite vinte in un major: Navratilova a Wimbledon (120), Nadal al Roland Garros (112 and counting), Serena Williams allo US Open (108), Evert sempre a New York (101).
Se non si fosse appena ritirata anche lei (a quanto pare, però, non è detta l’ultima parola), la minore delle sorelle Williams sarebbe la contendente più temibile per il record di Federer: le mancano infatti solo due vittorie per raggiungere la tripla cifra anche ai Championships. Tolta lei, rimane Djokovic che però è sotto le 90 partite vinte in tutti e quattro i tornei dello Slam. Quelli in cui è più avanti sono Roland Garros con 85 e Wimbledon con 86. Ciò significa che avrebbe bisogno quantomeno di altri due anni… e un po’: due trionfi gli frutterebbero infatti 14 vittorie ma per arrivare a 100 a Parigi servirebbe aspettare in ogni caso il 2025.
24 FINALI VINTE DI FILA – Questo numero è, se vogliamo, ancora più disumano. Tra l’ottobre del 2003 e lo stesso mese del 2005 Federer ha vinto tutte le finali che ha disputato: 24 su 24. E per un soffio non sono diventate 25: l’imbattibilità nelle finali si è infatti interrotta alle ATP Finals con Nalbandian in un match in cui Roger era stato avanti per due set a zero e aveva servito per chiudere l’incontro nel quinto parziale. La straordinarietà e l’inavvicinabilità del record diventa palese se messa a paragone con le altre strisce più corpose: a 15 c’è Borg, mentre Nadal e Djokovic non sono mai andati oltre, rispettivamente, quota 14 e 10.
SOLO VITTORIE NELLE PRIME SETTE FINALI SLAM – Se Roger avesse mantenuto nel corso della carriera una percentuale di vittorie nelle finali Slam simile a quella del 100% avuta tra il 2003 e il 2006, la classifica del numero di successi nei major sarebbe assolutamente superflua. Complici Nadal (la prima sconfitta è arrivata proprio contro di lui a Parigi nel 2006) e Djokovic, le cose sono andate diversamente. Resta però il fatto che Federer è stato capace di vincere tutte le prime sette finali giocate nei tornei dello Slam, quando nessun altro è rimasto imbattuto dopo le prime tre, per non parlare della miriade di giocatori rimasta scottata al battesimo del fuoco. Alcaraz, invece, è partito bene, ma il solo pensiero che possa vincere le prossime sei finali spaventa per la grandezza di questo ipotetico (e utopistico) traguardo.
ATP
Tsitsipas ne ha per tutti: “A Indian Wells non volevo giocare”. Le palle utilizzate quest’anno? “Hanno causato il mio infortunio”
“Certe regole ATP ti obbligano a giocare anche col dolore, e a me non piace ritirarmi” così Stefanos Tsitsipas in vista del torneo di Miami. “Qui i campi sono più veloci”

Ne ha per tutti Stefanos Tsitsipas nel primo incontro con la stampa a Miami durante il media day. Il greco infatti, ancora debilitato dall’infortunio alla spalla patito all’Australian Open, si augura di poter finalmente giocare in Florida al 100%. Tsitsipas ha affermato di esser stato spinto a disputare Indian Wells per le regole dell’ATP sui Masters 1000. Ma il tema caldo in conferenza stampa ha riguardato il tipo di palle usate in quest’inizio di stagione 2023, definite pesanti, e che a suo dire hanno causato diversi infortuni – come il suo – in questo inizio di stagione .
“Qual è il mio obiettivo qui a Miami? Giocare senza dolore ed essere in grado di mostrare qualcosa di diverso da quello che ho fatto a Indian Wells. È stato un torneo in cui ho sofferto, non era facile stare in campo, ho sentito come se “dovessi farcela”, ma in realtà non volevo giocare. Ci sono alcune regole dell’ATP che ti obbligano a giocare questi grandi eventi, e io non sono un tipo a cui piace ritirarsi dopo un paio di partite. Spero di poter scendere in campo qua in buone condizioni e divertirmi un po’ di più, senza pensare troppo al mio braccio.
A Indian Wells ero infortunato, per fortuna ora mi sento meglio. Quando giochi con il dolore al braccio non ti diverti affatto, cerchi solo di sopravvivere e andare avanti, niente di più. Ti concentri troppo sulle cose interne e non su quelle esterne. La salute è la cosa più importante e quando mi sento bene tutto è al suo posto e tutto funziona. Sono creativo in campo, il mio gioco è vario e sento che nulla può andare storto. Questo è il mio obiettivo per questo torneo, giocare senza dolore e vedere come risponde il mio braccio”.
Tsitsipas ha poi spostato l’attenzione sul tema dei campi di Miami, facendo notare come siano più rapidi e di come il rimbalzo sia diverso rispetto a Indian Wells, soprattutto per le differenti condizioni climatiche: “Questi campi sono un po’ più veloci di quelli di Indian Wells. La scorsa settimana la palla rimbalzava un po’ più in alto ed era più viva. Questi sono fattori che dobbiamo considerare. Qui c’è più umidità e la palla rimbalza un po’ più in basso. Mi piacciono entrambi, devi solo acclimatarti alle diverse condizioni”.
Tsitsipas prosegue la sua arringa lamentandosi del tipo di palle utilizzate quest’anno, a suo dire tema che ha tenuto banco anche tra i giocatori del circuito: “Penso che il problema più grande quest’anno sia stato il cambio delle palle. È stato un argomento che abbiamo discusso tra noi giocatori. Le palle dovrebbero rimanere coerenti nella maggior parte dei tornei, e penso che nei tornei sul cemento questo sia ancora più necessario. Quando così è, ne beneficiano tutti e impedisce ai giocatori di infortunarsi. Ho ricevuto molti commenti negativi da parte di altri giocatori sulle palle di questa prima parte di stagione, tutti pensano che abbiano avuto un impatto significativo sulle spalle, sui polsi… sul braccio, in generale. Credo proprio che anche il mio infortunio derivi da lì“.
A 24 anni, n.3 del ranking ATP, Tsitsipas è nel pieno della propria carriera tennistica. Pur essendo ancora giovane, le nuove leve come Alcaraz e Sinner stanno spingendo per prendersi la scena. Il greco sente questa competizione, ma la vive come un fattore positivo: “La crescita dei ragazzi più giovani? Sono felice per loro. Credo e mi fido della filosofia e del messaggio di Ubuntu: ‘se il resto migliora e tu sei testimone della grandezza intorno a te, io stesso avrò l’opportunità di essere altrettanto grande’. Credo in quel messaggio. Il fatto che stiano facendo grandi cose mi avvantaggia, mi dà una visione più chiara e migliore di come dovrei affrontare il mio tennis”.
ATP
Il ritorno di Nadal sulla terra rossa: dopo Montecarlo giocherà anche a Barcellona. David Ferrer: “Si sta allenando cinque volte a settimana”
Presentata la 70esima edizione del Trofeo Conde de Godò a Barcellona; Ferrer svela due nuovi partecipanti: Medvedev e Nadal

A pochi giorni dalla notizia che rivelava il ritorno in campo di Rafael Nadal all’ATP Master 1000 di Montecarlo, ne arriva un’altra. Il 22 volte vincitore di Grandi Slam ha deciso di confermare la sua presenza anche al torneo Barcelona Open Banc Sabadell, in programma dal 15 al 23 aprile. Lo ha annunciato il direttore del Real Club de Tenis, David Ferrer, durante la presentazione della 70esima edizione del Trofeo Conde de Godò. Un tabellone davvero d’eccezione quello di quest’anno che oltre ad avere il nome del maiorchino più forte della storia, vanta altri nomi importanti: Carlos Alcaraz, campione uscente di Indian Wells, Casper Ruud, Stefanos Tsitsipas, il nostro Jannik Sinner e tanti altri.
Tra loro anche il russo finalista di Indian wells, Daniil Medvedev, sul quale il direttore Ferrer ha voluto spendere qualche parola in più: “Non è stato facile inserirlo perché avevamo la lista ormai praticamente chiusa. Però apprezziamo molto che abbia deciso di venire in un momento dove sta già vincendo tanto”. Entusiasta David Ferrer di poter comunicare al pubblico, dopo aver parlato con Carlos Costa (rappresentante delle baleari) che Nadal sembra essere in ottima forma e pronto per il rientro: “Si sta allenando cinque volte a settimane, ricomincerà da Montecarlo e poi verrà qui. Gli auguro personalmente che sia la miglior stagione possibile sulla terra”.
E proprio dall’Academy di Rafa Nadal, arrivano dei video del campione maiorchino in campo. La grinta sembra quella di sempre.
ATP
Credit Suisse, la grande crisi della banca elvetica minaccia la partnership con Federer
A rischio l’accordo di 10 milioni l’anno tra Federer e Credit Suisse: Roger continuerà a “salutare” i viaggiatori dell’aeroporto di Kloten?

Da Federer al calcio, la crisi di Credit Suisse investe il mondo dello sport svizzero. Il crollo del colosso bancario svizzero crea scompiglio tra i milioni di risparmiatori e le principali discipline sportive a cominciare dal calcio. Credit Suisse è diventato title sponsor tra gli altri anche della Super League svizzera, la massima divisione del paese.
Ma non c’è solo il calcio, anzi. Il quotidiano tedesco “Blick” si chiede se Federer continuerà a essere testimonial di Credit Suisse. Uno degli sportivi più importanti della storia dello sport vantava un accordo di circa 10 milioni di euro all’anno prima di appendere la racchetta al chiodo. La cifra sarebbe rimasta la stessa con l’immagine di Federer appare all’aeroporto di Kloten, e non solo, per salutare i passeggeri in arrivo con al fianco il logo dell’istituto di credito a un passo dal fallimento. Inoltre, il legame con Federer ha portato la banca a sponsorizzare anche la Laver Cup, ideata dallo stesso ex tennista. E adesso che succede? Il quotidiano tedesco ironizza chiedendosi se Federer continuerà a salutare tutti dall’aeroporto o se il “ciao” sarà al “Credit Suisse” e basta.
La Svizzera rischia di ritirare persino la propria candidatura ad ospitare i campionati europei di calcio femminile del 2025. E la lega elvetica sembra essere tra le favorite per l’appalto. La decisione arriverà il prossimo 4 aprile, ma ora il governo e i vertici della lega stessa temono che il fallimento della Credit Suisse, partner principale, possa far perdere punti alla candidatura.