La vittoria di Metz rilancia in grande stile Lorenzo Sonego, che alza il suo terzo titolo di sempre migliorando sensibilmente il bilancio di una stagione complicata sotto il punto di vista dei risultati e rilanciandosi nel ranking ATP. Ne abbiamo parlato con lo storico coach del giocatore torinese, Gipo Arbino, che a Ubitennis rilascia queste dichiarazioni all’indomani della bella vittoria in terra francese.
Cinque grandi partite di Lorenzo, cosa è stato determinante per presentarsi a Metz in questo stato di forma?
“La cosa fondamentale è stata la preparazione di 12 giorni precedente; abbiamo lavorato molto sia fisicamente che tennisticamente. Abbiamo lavorato sui colpi che dovevano crescere, la risposta e il rovescio, ma anche potenziato i colpi già forti, il dritto e il servizio. Di conseguenza, Lorenzo è arrivato a Metz molto preparato. E abbiamo lavorato moltissimo anche sul piano dell’atteggiamento tattico da tenere in campo: bisogna giocare più aggressivi quando si è avanti ed essere più solidi nelle situazioni di punteggio più rischiose, come 15-30, 30-30, 30-40. Questo è stato un lavoro su cui ci siamo concentrati tanto in allenamento, un concetto fondamentale per tenere il servizio e per prendere i rischi giusti quando si andava a rispondere. E, relativamente alla risposta, il lavoro è stato fatto principalmente sull’idea di rispondere sempre in avanzamento, salvo che in situazioni particolari. Lorenzo è stato bravissimo a gestire ogni situazione in campo”.
La non convocazione in Coppa Davis ha costituito un’ulteriore motivazione?
“No, perché sono convinto che si debbano accettare le scelte del capitano. Era lampante che Lorenzo abbia avuto una stagione difficile e la scelta di Volandri si è rivolta verso Sinner, Berrettini e Musetti che hanno una classifica superiore alla sua”.
Cosa rappresenta per Lorenzo questa vittoria nel contesto di questa stagione?
“Questa vittoria dà grandissima fiducia e per noi è una conferma del fatto che il livello di Lorenzo è salito, che si è completato e che può competere ai massimi livelli contro chiunque. Qualcosa che servirà per i prossimi tornei, anche se siamo consci che, essendo alto il livello generale, ci può stare perdere delle partite. Però siamo anche consapevoli della nostra forza”.
Ora Sofia, poi il programma cosa prevede? Quali sono gli obiettivi in termini di ranking da qui a fine anno?
“Ci sono ancora cinque tornei in programma, a partire da Sofia, ed escludendo Astana; probabilmente fermerò Lorenzo per quanto riguarda questo torneo, anche se è un 500. Vorrei che si ricaricasse bene in vista di Firenze, Napoli, Vienna e Bercy, sperando di entrare direttamente in tabellone a Parigi. L’obiettivo è quello di giocare bene: se il livello di gioco c’è, il ranking sarà una conseguenza”.