ATP Napoli, Musetti: "A Firenze nessun attacco di panico" [AUDIO]

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ATP Napoli, Musetti: “A Firenze nessun attacco di panico” [AUDIO]

“Io sono nato sul mare, mi ricorda casa”, così Musetti in vista dell’esordio nel torneo partenopeo. “Preferirei affrontare Gojo piuttosto che Djere”

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Lorenzo Musetti – Davis Cup 2022 by Rakuten Bologna (Photo by Ion Alcoba / Quality Sport Images / Kosmos Tennis)
 

Lorenzo Musetti si presenta al Tennis Napoli Cup by Banca di Credito Popolare, con la testa di serie n.4, dopo la sconfitta patita in semifinale contro Auger-Aliassime all’ATP 250 di Firenze. KO, che ha lasciato qualche perplessità sulle sue condizioni ma non certo sul proprio tennis, apparso molto brillante nei primi due turni dell’evento fiorentino. Nella conferenza stampa pre-torneo, in occasione del Media Day, sono stati molti gli argomenti trattati, partendo proprio dai i problemi respiratori accusati nel penultimo atto del torneo toscano, al cospetto del canadese.

IL TABELLONE COMPLETO DELL’ATP 250 DI NAPOLI

D: Ho parlato ieri (lunedì) con Simone Tartarini, e mi ha detto che più che le pressioni esterne ciò che soffri a volte è la pressione che ti metti da solo, soprattutto quando non ti piaci. Dunque quando non ti piaci, è qualcosa più di tecnico o più di atteggiamento?

Lorenzo Musetti: “Quello che è successo a Firenze, onestamente non l’ho saputo spiegare nemmeno io perché è una sensazione che mi è venuta in campo, non è che l’avessi prima. E onestamente non è che non mi piacesse il mio completino (risata generale). Non era dovuto ai miei gusti di come stessi giocando, non potevo sicuramente lamentarmi delle due prestazioni precedenti e quindi mi ha colto un pò di sorpresa perché non era neanche l’esordio. Molto probabilmente ho sentito un pò di responsabilità, un pò di aspettative che mi sono posto magari inconsapevolmente e queste mi hanno colpito un pò all’improvviso. Ma non c’è stato nessun attacco di panico, quindi non hanno senso i discorsi su Musetti e la pressione. E’ qualcosa più di fisico che di pressione, perché già nel primo game mi sono girato verso l’angolo e ho detto a Simone che avevo il senso del vomito. Quindi era più un qualcosa di fisico, come se fosse stata un’indigestione anche se avevo mangiato tre ore prima, quindi non era quello. Non credo, ecco, riguardi tanto la pressione o il panico“.

D: Senti, ti facciamo sempre tanti complimenti per il tuo tennis classico, con il rovescio ad una mano; sono arrivati anche quelli di Panatta, Pietrangeli. Volevo quindi chiederti se il tuo tennis, rispetto a quello omologato che giocano la maggior parte dei giocatori è più una forza o una debolezza. E se puoi fare dei nomi di tennisti che hanno pagato le tue variazioni, il tuo gioco e altri che invece ne sono venuti a capo, ammesso che tu ne abbia.

Lorenzo Musetti: “Anche lo stesso Felix [Auger-Alisssime] quando l’ho incontrato a Montecarlo, si vedeva che gli davano proprio fastidio le mie variazioni soprattutto sulla terra. E’ un giocatore che comunque ha un piano molto preciso, di servire molto bene, girarsi sul dritto, è solido di rovescio, per poi imporre la sua solidità nello scambio e lo fa molto bene. Quindi avendo scardinato un pò il suo piano, con le variazioni a Montecarlo gli avevo dato molto fastidio. Ecco un esempio più pratico del lato positivo del mio gioco è questo, mentre negativo forse Ivashka allo US Open, che è un giocatore che mi ha dato fastidio per come ha giocato, perché è rimasto molto costante su un livello molto alto. Secondo me quando uno per quattro set mette molte prime ed è sempre aggressivo, non lascia spazio al gioco che mi piace fare. Quindi, ecco se possiamo chiamarlo difetto, questo è quello del mio tennis“.

D: Una volta hai detto che avendo molte soluzioni, a volte, non riuscivi a trovare quella giusta. Questo è un difetto che invece stai cercando di cambiare

Lorenzo Musetti: “Sì, questa è una cosa vera, cercare di semplificare le scelte. Ovviamente se uno ha due frecce, ha il 50% di scelta; se uno ne ha dieci è un pò più difficile scegliere la giocata giusta. Questo sicuramente mi portava a fare, a volte, delle scelte sbagliate. Ora credo di essere abbastanza migliorato da questo punto di vista e sicuramente si sono visti i risultati. Quindi sto cercando, non di diminuire le armi, ma di collegarle sicuramente meglio“.

SPUNTI TECNICI: Il nostro coach analizza colpo per colpo, foto per foto, Lorenzo Musetti al microscopio

D: Benvenuto a Napoli, volevo sapere cosa può rappresentare nel tuo percorso questo torneo.

Lorenzo Musetti: “Io in realtà sono arrivato ieri sera da Firenze, per me è la prima volta qui a Napoli ed oggi è stata la prima sessione di allenamento. Devo dire che mi piace molto il circolo, poi io sono nato sul mare. Quindi mi ricorda casa, e il mare è sempre qualcosa che mi fa piacere vedere. Quindi sono molto contento, poi nel primo allenamento ho visto subito il calore napoletano dei tifosi e dei fan, che mi supportano non solo questa settimana ma tutto l’anno. Sono veramente contento di essere qua, ovviamente cercherò di dare anche il mio piccolo contributo alla città di Napoli cercando di giocare il meglio possibile e poi ovviamente la speranza è quella di sollevare la coppa ogni settimana. E’ anche però difficile farlo, visto il gran parterre che c’è“.

D: Se hai una preferenza particolare sull’avversario dell’esordio, tra Djere e Gojo.

Lorenzo Musetti: “Direi Gojo, perché Djere è un po’ la mia bestia nera. Ho tante partite perse contro di lui, forse è l’avversario con il quale ho giocato di più nel circuito. Ecco però non ho preferenze, si vedrà chi scendederà in campo giovedì e contro chi giocherò non cambierà tanto. L’ho già detto a Firenze, perché mi sto focalizzando molto più su me stesso che sull’avversario. Quindi, ecco, cercherò di fare del mio meglio. Se sarà Gojo e Djere, non mi cambierà molto a livello di preparazione del match e quant’altro“.

Cipriano Colonna, Ubitennis: Ciao Lorenzo, io invece volevo chiederti se sei d’accordo col dire che i tuoi miglioramenti degli ultimi mesi, siano dipesi anche da una grande crescita del dritto. Tu hai sempre avuto un ottimo dritto carico in top-spin, con il quale manovri bene per aprirti gli spazi e andare poi a chiudere il punto, però ogni tanto ti mancava la soluzione più ficcante e filante, e anche una risposta di dritto più incisiva. Credo che questi due miglioramenti, ti abbiano fatto fare un ulteriore salto di qualità.

Lorenzo Musetti: “Sicuramente il dritto funziona meglio, ma il dritto è sempre stato un pò il colpo che in allenamento è sempre andato, e invece in partita quando mi tremava un pò il braccio era la prima cosa che tremava. Aver consolidato quella parte lì, anche da un punto di vista tecnico come hai detto tu mi ha certamente aiutato. Preparo più velocemente adesso, la preparazione è più corta e quant’altro. E’ frutto di tanto lavoro, non è che sia venuto per caso questo. Non è però solo grazie al dritto, tutti questi miglioramenti. Una nota al servizio, alla risposta credo sia d’obbligo: anche a Firenze, ma anche a Sofia, o ad Amburgo in finale per esempio tanti punti me li sono guadagnati con il servizio. E a questo livello, questo ti fa vincere le partite. Togliersi con il servizio, da momenti difficili che ci sono stati per esempio anche con Zapata o McDonald. Perché comunque anche partite che finiscono 6-3 6-0, hanno dei momenti critici. Con McDonald mi ricordo di aver salvato due palle break con il servizio, senza giocare lo scambio. Aiuta parecchio, prima non ero così abituato. Speriamo ecco di essere sempre meglio e di continuare su questa strada“.

IL TABELLONE COMPLETO DELL’ATP 250 DI NAPOLI

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