Darren Cahill, Sorana Cirstea e PTPA stanno con Simona Halep: le reazioni alla sua sospensione per doping

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Darren Cahill, Sorana Cirstea e PTPA stanno con Simona Halep: le reazioni alla sua sospensione per doping

“Io sto con Simo”, così l’ex coach Cahill, ora al seguito di Jannik Sinner. Nel momento più difficile della sua carriera Halep può contare sull’appoggio di molte persone, dichiaratesi espressamente dalla sua parte

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Simona Halep - Roland Garros 2022 (foto Roberto Dell'Olivo)
 

Venerdì scorso il mondo del tennis veniva scosso dalla notizia della positività all’anti-doping di Simona Halep, confermata anche in seguito alle controanalisi. La sostanza proibita è il roxadustat, farmaco utilizzato per il trattamento dell’anemia ma abolito in campo sportivo, a meno che non ci sia l’approvazione di un medico. Tramite i suoi social, Halep ha subito informato di come la quantità di roxadustat riscontrata nelle analisi fosse estremamente bassa, quanto basta però per essere momentaneamente sospesa da tutte le competizioni ufficiali (a cui la rumena non avrebbe comunque preso parte, visto che lei stessa ha annunciato che non tornerà in campo prima del 2023).

Inevitabili le reazioni di alcuni volti noti nel mondo del tennis scatenatesi in questi giorni, prima fra tutte quella della PTPA (Professional Tennis Players Association), l’associazione fondata da Novak Djokovic e Vasek Pospisil, che tramite il proprio profilo twitter ha detto che “lotterà per i diritti di Simona Halep”. Di seguito il comunicato ufficiale:

“La PTPA si impegnerà ad assicurare che Simona Halep, così come ogni altro giocatore e giocatrice, abbia la possibilità di fare ricorso e di sostenere un processo completo. Combatteremo per i suoi diritti e sosterremo giustizia e trasparenza per tutti i giocatori”.

Anche Sorana Cirstea, attuale numero 38 WTA, si è espressa al fianco della sua connazionale tramite una storia su Instagram:

“Anche se non siamo proprio amiche intime, conosco Simona da decenni e sono estremamente convinta che non avrebbe mai assunto volontariamente e in buona fede nessuna sostanza dopante. Il tennis rappresenta fair play e mette le rivalità in secondo piano: lei (Halep, ndr) è una grande giocatrice che, ne sono certa, ha vinto esclusivamente per meriti propri. Spero con tutto il cuore che possa scoprire la verità, per lei e per il nostro amato sport. La WADA è una associazione estremamente professionale che la aiuterà ad andare a fondo a questa faccenda”.

Decisamente emozionante, invece, il post Instagram di Darren Cahill, antico coach di Simona Halep e attuale allenatore di Jannik Sinner, intervenuto sulla vicenda nonostante non lavori più con l’ex numero 1 del mondo. Non ci sono possibilità che Simona abbia coscientemente assunto sostanze dopanti, ha esordito l’ex allenatore, proseguendo poi con un eloquente L’integrità di Simona è impeccabile.
Riportiamo interamente il pensiero di Cahill:

“Anche se non lavoro più con Simona, voglio parlare chiaramente della persona che conosco e dell’atleta con cui ho lavorato 6 anni. Per prima cosa, che è anche la più importante, non c’è nessuna possibilità che Simona abbia, consapevolmente o intenzionalmente, assunto qualche sostanza proibita. Nessuna. Zero.

Lei è un’atleta che si è sempre preoccupata di tutto ciò che le veniva prescritto da un medico professionista, oppure riguardo qualunque integratore che usava o pensava di usare. Simona diceva sempre a chi di dovere di controllare attentamente due o tre volte una sostanza per assicurarsi che fosse legale e permessa. Se non era sicura, non prendeva niente.

Entrambi crediamo molto nel metodo di test della ITIA (l’International Tennis Integrity Agency, ndr) e parlavamo spesso di quante volte veniva testata, tanto ai tornei quanto in occasioni random. Simona si sottoponeva sempre ai test senza lamentarsi, certa del fatto che anche altre atlete venivano testate come di consueto. Era importante per lei sapere di competere contro giocatrici pulite. È importante per tutti e, anche se il sistema non sarà perfetto, funziona.

L’integrità di Simona è impeccabile: rispetta le sue colleghe, ama questo sport e vive sempre con i piedi ben saldi a terra, da umile campionessa qual è. Sono stato orgogliosamente vicino a lei e ho sempre ammirato la persona che è diventata. Non mi riferisco a ciò che il mondo del tennis lascia intravedere, ma parlo della gentilezza e dell’educazione che poche persone sono fortunate a notare.

Questa, onestamente, è sempre stata allo stesso tempo la sua più grande forza e debolezza. Parlavamo sempre del fatto che lei non riesca mai a dire neanche la più piccola bugia: se le viene fatta una domanda in conferenza stampa risponderà sempre in modo sincero e onesto. È sempre totalmente trasparente. Questa è Simona. Si è costruita una carriera vincente facendo le cose nel modo più duro, che è anche quello più giusto.

Seguiranno ora processi per rivelare risposte a svariate domande. Come ha detto lei, la partita più importante della sua carriera comincia adesso. Io credo in lei, l’ho sempre fatto e ora non posso dire di più su questo argomento.

Io sto con Simo“.

Ora non resta che attendere l’inizio del processo vero e proprio, nella speranza di fare chiarezza su una situazione particolarmente spinosa e complicata.

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