La violenza del padre-allenatore che indigna il mondo del tennis: fermato il responsabile

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La violenza del padre-allenatore che indigna il mondo del tennis: fermato il responsabile

Un uomo di 50 anni si è scagliato contro l’impotente figlia di 14, colpendola ripetutamente con calci e pugni. Sarà processato per violenza domestica

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Sono scene raccapriccianti quelle postate su twitter da Igor Juric, ex calciatore e allenatore serbo, oggi attivista che si batte contro il maltrattamento dei minori. A tal proposito, Juric ha fondato un’associazione in seguito al rapimento e uccisione della figlia nel 2014, proprio con lo scopo di proteggere chi non può difendersi da solo.

Le immagini sono purtroppo eclatanti, hanno fatto il giro del web e non necessitano di una narrazione dettagliata. Calci, pugni, spinte e strattoni sono il trattamento riservato da un padre-allenatore di 50 anni alla figlia di 14, a suo dire rea di non allenarsi con sufficiente voglia e intensità. Il video, girato al circolo Crvena Zvezda (Stella Rossa) di Belgrado, è subito divenuto virale, scatenando la reazione di diversi personaggi di spicco nel mondo del tennis.

“Tutti dobbiamo condividere e condannare questo video per schierarci contro questo terribile abuso – ha commentato l’ex tennista statunitense Pamela Shriver, finalista allo US Open 1978 in singolare e storica compagna di doppio di Martina Navratilova, insieme alla quale ha conquistato 20 dei suoi 22 Major in doppio. A farle eco è anche Barbara Schett, che vuole che l’uomo venga allontanato e cancellato dal mondo dello sport.

Poco prima era intervenuto anche Patrick Mouratoglu, che ha condannato quanto accaduto senza mezzi termini: È assolutamente inaccettabile, orribile. Non ci sono altre parole. Ogni tipo di abuso sui minori, sia esso fisico o psicologico, va condannato. Eventi come questo toccano ogni settore della nostra società civile, non soltanto il tennis“.

Si passa poi dall’appello – al momento senza risposta – di Paula Badosa (“Qualcuno sa chi è la giocatrice?”) alla sentenza di Magnus Norman (“È un idiota!”), fino ad arrivare alla rabbia di Marion Bartoli: “Non posso credere a ciò che sto vedendo, è totalmente inaccettabile e orribile! Spero che siano presi i giusti provvedimenti contro il suo padre-allenatore”.

Il video girato da Juric ha permesso di identificare ed arrestare l’uomo, che verrà presto condannato per violenza domestica. L’accaduto ha subito richiamato l’attenzione delle forze dell’ordine serbe, con la procura di Belgrado che in una nota ha fatto sapere che l’uomo “è stato fermato per 48 ore per aver commesso il reato di violenza domestica.

In seguito a questo terribile evento, non può che tornare alla mente la storia di Jelena Dokic, che nella sua biografia ha raccontato di quando aveva perso un match a meno di 17 anni e subì la rabbia del padre: “Avevo appena raggiunto la semifinale a Wimbledon, ma per mio padre non ero stata abbastanza brava da meritare di tornare a casa. Era il mio miglior risultato di sempre in uno Slam, eppure non avevo un posto in cui dormire“.

Dokic proseguirà con altre parole a cui, semplicemente, non si vorrebbe credere: “Dopo una sconfitta iniziavano gli insulti, sputi e schiaffi. Quando tornavamo in albergo partivano le cinghiate, che mi obbligavano a portare sempre vestiti e maglie lunghe per coprire i lividi“.

Sono atti inaccettabili che meritano di essere biasimati e puniti con condanne esemplari e immediate.

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