Challenger: rimane in corsa solo Agamenone. Cecchinato fuori al 1° turno

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Challenger: rimane in corsa solo Agamenone. Cecchinato fuori al 1° turno

L’italo-argentino approda ai quarti a Montevideo, mentre gli altri azzurri fanno poca strada

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Il focus per i colori azzurri era in Uruguay, nella capitale Montevideo, dove sui campi in terra battuta del ‘Carrasco Lawn Tennis Club’ erano due gli italiani in tabellone: Franco Agamenone e Marco Cecchinato. Subito fuori il Ceck che contro Marco Trungelliti (n.232 ATP) non è riuscito a giocarsi le sue carte ed è stato liquidato con un doppio 6-4, rimanendo in top 100 per una manciata di punti su Dominic Thiem. Al momento dunque il tennista siciliano è dentro al tabellone principale degli AO 2023, ma ballando sull’orlo dell’abisso. Molto bene invece Agamenone che all’esordio ha messo in scena un altro episodio dell’eterna sfida contro Andrea Collarini. E’ la terza volta nel giro di poche settimane che i due si affrontano (Coquimbo e Lima i precedenti) e l’esito è sempre stato lo stesso. Probabilmente al 30enne mancino albi-celeste questa saga non piacerà molto, perché va bene l’amicizia, ma tre sconfitte in tre settimane diventano francamente imbarazzanti.

Al turno successivo l’italo-argentino ha trovato il tunisino Moez Echargui (n.377 ATP) e l’ha battuto 7-5 6-3 al termine di una partita di livello decisamente modesto, da non consigliare assolutamente ai ragazzi delle scuole tennis. Gli errori sono stati tanti, come confermano i dieci break complessivi che hanno messo in mostra l’estrema fragilità dei servizi. In ogni caso la differenza tra i due, da ogni punto di vista, era tanta e Franco non ha davvero potuto esimersi dal portare a casa la partita. Nei quarti lo aspetta Facundo Bagnis (n.103 ATP) in un match molto importante per entrambi in ottica AO. Anche se in realtà per Franco il compito è quasi disperato. Ora infatti è al n.142 ATP e sta giocando con tutte le spie della riserva accese, rendendo difficile immaginare che riesca a raggranellare quei quasi 200 punti che gli servirebbero per l’accesso diretto al tabellone principale dello Slam australiano. Ma sarebbe anche un errore sottovalutare la grinta e la determinazione del ragazzo che già più volte negli ultimi due anni si è divertito a smentire ogni pronostico.

Al Challenger 90 di Bratislava (cemento indoor) l’Italia era rappresentata da Flavio Cobolli e Stefano Travaglia. Molto male Cobolli che si ferma all’esordio contro il britannico Liam Broady (n.157 ATP) che lo batte 7-6(4) 6-0. Intendiamoci il 28enne mancino da Stockport è giocatore insidioso ma ormai Flavio dovrebbe poter dare per acquisite queste partite e invece ha confermato le difficoltà che, complice anche un fastidioso infortunio, hanno costellato la seconda parte della sua stagione (13/15 il suo bilancio da luglio). Poco meglio è andata a Travaglia che, dopo essersi qualificato e aver superato all’esordio in tabellone il turco Celikbilek, ha trovato disco rosso contro il forte ceco Tomas Machac (n.117 ATP) che l’ha superato 6-4 7-6(4).

Si giocava anche in Canada (Challenger 80, cemento indoor) dove c’era il nostro Julian Ocleppo che non ha sfruttato al meglio il suo ranking protetto ed è uscito all’esordio contro il padrone di casa Gabriel Diallo (n.248 ATP) col punteggio di 7-6(2) 6-4.

Al Challenger 100 di Roanne (cemento indoor) non c’erano italiani in un tabellone in realtà molto interessante, dove non possiamo nascondere che il nostro beniamino è il 18enne Luca Van Assche che è approdato ai quarti battendo in sequenza Jason Kubler e Sanchez Izquierdo, avversari non banali, e proseguendo nella sua scalata in classifica dove al momento ha fissato il suo campo base alla posizione n.196.

Impossibile poi non seguire il finlandese Otto Virtanen che, dopo il successo di Bergamo, prosegue nella sua folle corsa (per lui fanno 9 vittorie consecutive) e ora se la dovrà vedere col russo Pavel Kotov (n.100 ATP) , avversario per niente morbido.

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