ATP Finals: il derby russo è di Rublev. Medvedev si arrende al tie-break decisivo

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ATP Finals: il derby russo è di Rublev. Medvedev si arrende al tie-break decisivo

Daniil Medvedev, campione dell’edizione 2020, salva 7 set point nel primo ma non riesce a evitare la rimonta. Andrey Rublev vince al fotofinish e lancia un messaggio di pace

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Andrey Rublev - ATP Finals, Torino 2022 (twitter @atptour)
 

[6] A. Rublev b. [4] D. Medvedev 6-7(7) 6-3 7-6(7)

È stato un match tra giocatori russi a tratti frenetico e non accattivante, ma comunque in bilico fino all’ultimo. Alla fine in due ore e mezza di gioco è stato il più giovane (di un anno) Andrey Rublev a superare Daniil Medvedev, campione delle Finals 2020, nel primo incontro del gruppo rosso alle ATP Finals di Torino. Gli sono serviti cinque match point (più sette set point sciupati nel primo parziale) per avere la meglio del suo connazionale al tie-break decisivo. In un girone in cui figurano anche il cinque volte vincitore del torneo Djokovic e il campione 2019 Tsitsipas (in campo nella sessione serale), a prendersi il primo successo è stato invece colui che vanta solo due match vinti nelle sue precedenti apparizioni al Masters di fine anno.

Questo match non solo lo avvicina al suo connazionale negli scontri diretti (ora 2-4, con gli ultimi due vinti), ma gli permette di raggiungere quota 50 match vinti nel corso del 2022. Un numero molto significativo se accostato anche ai 4 tornei conquistati nell’annata (più di lui solo Alcaraz con 5) e alle 36 vittorie sul cemento in stagione (secondo in solitaria in attesa di Tsitsipas fermo a 35, dietro Auger-Aliassime, 41). Partono col piede sbagliato invece le ATP Finals di Daniil Medvedev, un torneo che – se vinto – potrebbe riscattare una stagione piuttosto negativa, dove gli è mancato il grande acuto.

IL TABELLONE DEL TORNEO

LA PARTITA – Medvedev è riuscito con un cinismo degno del Real Madrid di Ancelotti nella Champions League 2022 a portare a casa un primo set che Rublev, a essere onesti, meritava. I punti si sono susseguiti rapidissimi, con entrambi i giocatori abituati a far passare pochi secondi tra un quindici e l’altro. Infatti in 25 minuti mal contati Rublev si è ritrovato a servire sul 5-3: decisivo fino a quel momento un break nel quarto game, aperto da due dritti fulminanti di Andrey e chiuso con uno schiaffo al volo. Molto propositivo quest’ultimo per tutto l’andamento del parziale e anche solidissimo al servizio; ma quando si è ritrovato a servire per il set, le prime due sbavature hanno incrinato le sue sicurezze e sul 15-30 ha commesso un doppio fallo con la collaborazione di Medvedev che ha fatto una mezza finta di entrare dentro al campo. Un passante di rovescio ha dato il contro-break al russo poco dopo.

Le occasioni di portare a casa il set per Rublev non sono finite qui però. Prima, sul 6-5, il campione dell’edizione 2020 delle Finals gli ha concesso due set point, salvo poi piazzare per due volte in fila la combinazione servizio-dritto vincente e arrivare al tie-break. Curiosamente tutti i primi tre match di singolare di queste Nitto ATP Finals 2022 sono finiti al tie-break. In questo caso a scattare meglio è stato ancora Rublev, avanti prima 4-1 e poi anche 6-2 e servizio. Da qui in poi Andrey ha perso un po’ di brillantezza. Dall’altra parte è spuntato invece il miglior Medvedev, inscalfibile da fondocampo e perfetto al servizio. Sul sesto set point, Daniil ha vinto uno scambio di 19 colpi per poi annullare una settima palla set col servizio e infine chiudere alla sua prima occasione, 7-6(7) in 50 minuti.

Il primo punto vinto da Rublev nel secondo set ha rincuorato il pubblico presente sugli spalti del Pala Alpitour, che temeva in un crollo vertical del più giovane dei due russi dopo aver perso il quel modo il primo set. Invece Andrey ha il grande merito di rimanere più o meno sullo stesso livello della prima ora di gioco. Medvedev ha ancora tentennato nei suoi turni di battuta e ha concesso un altro break a inizio parziale, piegandosi al martellamento di Rublev dal lato del dritto. Sia sull’1-3 che sul 2-4 il campione dello US Open 2021 ha rischiato di scivolare indietro di due break, ma il servizio l’ha tenuto in scia. Sotto 3-5 è arrivato però un game disastroso per Medvedev: quattro doppi falli, uno dei quali sul set point, hanno dato il pareggio nel conto dei set (meritato) a Rublev.

IL TABELLONE DEL TORNEO

I doppi errori di Medvedev non sono però casuali. Nell’arco dei primi due set la sua percentuale di punti vinti con la seconda di servizio in campo si è aggirata attorno al 35%, simbolo dell’aggressività in risposta di Andrey. L’ex numero 1 mondiale non è partito col piede giusto, trovandosi costretto a salvare una palla break nel suo primo turno di servizio (uno dei più lunghi del match). Da lì in poi ha iniziato a dominare i suoi turni, arrivando a superare quota 20 ace e piazzando addirittura un game perfetto (4 ace). Nonostante ciò Rublev è andato comunque vicino al break e alla vittoria finale, sul 6-5, ma Medvedev – a due punti dalla sconfitta – si è salvato con relativa scioltezza.

Medvedev si è fiondato sorprendentemente a rete sotto 3-6 nel tie-break: due delle cinque discese a rete totali gli hanno permesso di cancellare brillantemente i match point. Dall’altro lato non si è visto lo stesso Rublev aggressivo dei punti precedenti quanto più contava. Sul 7-7 però al termine di uno scambio molto duro Andrey si è guadagnato un quinto match point: c’è voluto uno schiaffo al volo sulla linea per chiudere un altro scambio (oltre i 25-30 colpi) e vincere la partita in 2 ore e mezza precise. Alla fine è stato lui a guadagnarsi più occasioni e a fare la partita contro un Medvedev che si è aggrappato a una prima di servizio molto efficace, ma comunque lontano dalla sua migliore forma. Servirà ben altro per passare un girone ultra-competitivo.

Molto significativo anche il messaggio scritto sulla telecamera dal vincitore al termine dell’incontro con il suo connazionale: “Pace. Pace. Pace. È tutto ciò di cui abbiamo bisogno” chiaro riferimento alla guerra in Ucraina, scattata lo scorso febbraio in seguito all’operazione militare ordinata dal presidente russo Putin.

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