Ancora una partita di alto livello a Torino: Stefanos Tsitsipas ha battuto – e buttato fuori dalle Nitto ATP Finals – Daniil Medvedev, al termine di un vortice di emozioni che si è acceso nel tie break del secondo set. Tre match point per l’ateniese per vincerla in due set, seguiti da quattro opportunità per il russo che ha capitalizzato l’ultima trascinando la contesa al terzo set. Nel parziale decisivo, Medvedev è stato avanti di un break (servendo per il match sul 5-4) ma ha peccato di frenesia nel volerla chiudere, finendo poi schiacciato in un tiebreak questa volta a senso unico. Adesso sulla sua strada di Tsitsipas una sfida da dentro o fuori con Andrey Rublev, una sorta di quarto di finale che ripropone un incrocio assai frequente nelle ultime stagioni (e su tutte le superfici).
I due precedenti dell’annata in corso hanno visto sorridere sempre il greco, sulla terra nei quarti a Madrid e sul veloce di Astana in semifinale. “Spero di riposare al meglio una giornata, di lavorare su un paio di dettagli e di arrivarci al meglio“, ha dichiarato senza entrare nei dettagli dopo le quasi due ore e mezza che hanno esaltato il pubblico del Pala Alpitour. Di seguito, il resto dei suoi pensieri nella notte torinese.
Il serve and volley ha funzionato al meglio. È la variante tattica che hai aggiunto al tuo gioco?
Negli ultimi anni ho migliorato il servizio, mi dà sicurezza per scendere a rete con maggiore fluidità. Anche sulle giocate al volo ho lavorato molto, imparando a semplificarle e a ridurre le oscillazioni.
Hai insistito su questa strategia perché Medvedev l’avrebbe sofferta, o senza pensare all’avversario?
È qualcosa che ad ogni modo ho voluto aggiungere al mio gioco negli ultimi due o tre anni, anche sulla terra. L’obiettivo è dare meno riferimenti, risultare meno prevedibile. È un fondamentale che è andato perso nel corso degli anni nel nostro sport, penso sia importante vederlo in sempre più giocatori nei tornei importanti e davanti a grandi cornici di pubblico. Nel contesto di un tennis modernizzato, la transizione dal servizio alla rete introduce diverse possibilità e mantiene gli elementi di aggressività del gioco.
Quanto è stato difficile resettare dopo aver perso in quel modo il secondo set?
Non è mai semplice ricominciare dopo aver perso significative occasioni per chiudere la partita, come accaduto in quel tiebreak. È più facile a dirsi che a farsi, l’unico modo è approcciare il terzo set come qualcosa di separato, anche emotivamente, rispetto a ciò che c’è stato prima.