Coppa Davis
Coppa Davis, Shapovalov dall’inferno al paradiso: trascina il doppio alla vittoria e regala al Canada la semifinale contro l’Italia
Dopo un primo set dominato da Krawietz/Puez sembrava finita in favore della Germania. Poi sale in cattedra il talento di Denis che ribalta ogni pronostico

Dal nostro inviato a Malaga,
Coppa Davis
Quarti di finale
Germania-Canada 1-2
D. Shapovalov/V. Pospisil (CAN) b. K. Krawietz/T. Puez (GER) 2-6 6-3 6-3
A inizio partita nessuno ci avrebbe scommesso: un doppio rabberciato contro una macchina da guerra che ancora non aveva perso un match in Davis. Tantomeno dopo un primo set dominato dai tedeschi. Ma tant’è.. sarà un refran trito e ritrito ma una volta in più la Davis riesce a sorprendere.

Krawietz numero 25 e Puetz numero 18 del ranking di doppio partono logicamente favoriti; i due doppisti un Davis sono ancora imbattuti, e quando hanno giocato assieme vantano un record di 8-0. La Germania ha abbondanza di interpreti della specialità, visto che il capitano avrebbe potuto anche convocare Mies, il partner usuale di Krawietz. A livello di pubblico spalti che a questo punto della sera (il match ha preso avvio alle 22.20) si sono svuotati, il pubblico spagnolo si è dichiarato contento per oggi.
Il doppio canadese è di emergenza; nel senso che non avendo specialisti da schierare deve fare necessità virtù, chiedendo gli straordinari a Shapo, e riesumando un Pospisil che non vince un doppio a livello ATP da tempo immemore (US Open 2021). Vasek di fatto è senza classifica di doppio.
Partita che inizio con i canadesi sorprendentemente arzilli: alla prima occasione si procurano subito una palla break che si giocano sulla seconda ; gran fortuna Germania, nastro che spiazza Shapovalov. Occasione che svanisce e team Canada che paga subito pegno perdendo il servizio con Pospisil in battuta. La configurazione più debole per il doppio nordamericano è proprio questa, con Pospisil al servizio; nel proseguio del set sarà di nuovo con Pospisil alla battuta che i canadesi devono cedere le armi. Set quindi che a parte la fiammata iniziale del Canada ha poco da dire. Troppo solidi i tedeschi che portano a casa la prima frazione per 6-2.
Seconda frazione che inizia con Shapovalov al servizio e Pospisil che non riesce a darsi una scossa. per fortuna che Shapovalov è incisivo al servizio e riesce a tenere in piedi la situazione. e come nella prima frazione nel primo game di servizio Germania la situazione si fa interessante con il Canada che sale nuovamente a palla break, dopo una buona mezz’ora in cui la Germania aveva giocato col pilota automatico. Ma come nel primo set la finestra di opportunità si chiude senza che il duo canadese riesca ad approfittarne.
Il Canada adesso produce il massimo sforzo e stavolta sul servizio di Krawietz sale nuovamente a break point; la prima opportunità se ne va, ma sulla seconda Pospisil trova una risposta fulminante di rovescio e inchioda il primo break per il Canada, che viene consolidato con Shapo al servizio. Il game decisivo a questo punto diventa il successivo turno di servizio di Pospisil, nel quale infatti i tedeschi aspettano al varco. Prima palla break del set però annullata da un ace di Vasek. Che a quel punto ci prende gusto e trova altri due servizi vincenti. Canada che sale 5-2 con il seguente turno di servizio di Shapovalov, fin qui impeccabile nei suoi turni di battuta. Denis sembra decisamente in missione, probabilmente negli spogliatoi gli avranno fatto pesare le follie del singolare e adesso è in cerca di riscatto. Set che i canadesi devono chiudere due volte a causa di un problema tecnico col falco, ma che poi Shapo risolve con una magia di dritto.
Partita che va quindi al terzo; in Davis a differenza che nel circuito ATP il terzo set si gioca normale, niente super tiebreak. Adesso i canadesi sono on fire e nel terzo game si svuotano le tasche e tirano tutto quello che hanno contro i tedeschi. Neanche il miglior Bruce Willis saprebbe fare di meglio. I tedeschi dal canto loro, da buoni doppisti di professione, rimangono alquanto sbigottiti; gli alemanni non sono in effetti abituati a contenere simili bordate: Shapo tira dei lavandini e adesso anche Pospisil, scrollatosi di dosso la ruggine iniziale, non è da meno. Team Canada quindi conquista a zero il break che li lancia in testa al match. Nei successivi game di servizio poche emozioni, i canadesi continuano a spingere e sul servizio Krawietz tornano ad annusare l’odore di una palla break ma i tedeschi non tremano e rimangono in scia. Si gira quindi sul 4-3 Canada e servizio Pospisil, il momento chiave del match, visto che il suo compagno al servizio è stato intoccabile. Vasek non tradisce e anzi conquista il game a zero con 3 servizi vincenti. Sull’onda dell’entusiasmo i canadesi poi chiudono in bellezza con un secondo break sul servizio firmato – giustamente – da una risposta al fulmicotone di Shapovalov, nettamente migliore in campo.
Coppa Davis
Coppa Davis – Il sorteggio 2023 non può dirsi fortunato. Il Cile non va sottovalutato e il Canada è campione in carica
Il direttore Scanagatta ricorda che in Davis la classifica ha sempre contato poco. E non dimentica i 2 matchpoint della Polonia a Livorno 2004 con Volandri e Starace con un piede in serie C! Mentre a Mestre 1999…

Non è stato un sorteggio fortunato quello uscito dall’urna di Malaga per la nostra squadra di Coppa Davis che a settembre dovrà affrontare a Bologna (12-17 settembre, Unipol Arena) i campioni in carica del Canada, Auger-Aliassime, Shapovalov e Pospisil, i cileni Garin e Jarry, i fratelli svedesi Ymer, vecchie conoscenze.
Era stato più agevole, sulla carta, il sorteggio di un anno fa, quando era particolarmente temibile la Croazia di Coric, Cilic, Gojo che ci aveva eliminato l’anno prima in quel di Torino, ma non lo erano davvero la Svezia degli stessi fratelli Ymer, e direi neppure l’Argentina dei Cerundolo che non avevano ancora “rivelato” il Francisco che sarebbe cresciuto nel tempo e semmai si credeva che fosse Schwartzman l’avversario più temibile sebbene indoor non sia mai stato così temibile come sul cemento outdoor e sulla terra battuta. E invece il Peque sarebbe entrato in crisi al momento giusto per noi e a Bologna giocò talmente male che gli argentini furono lì lì per accusarlo di scarso impegno.
Proprio il caso appena ricordato dei tennisti argentini dice che a sei mesi di distanza dall’apertura delle ostilità non si possono fare pronostici attendibili.
Chi sembra in crisi oggi, come Berrettini e Musetti, potrebbe essere in gran forma a settembre. Lo scorso anno in primavera – anche se aveva vinto il suo primo torneo a Rotterdam dopo tutta una serie di delusioni nelle finali – non si sarebbe mai detto che Felix Aliassime avrebbe vinto tre tornei di fila in autunno e di seguito dominato tutti i suoi incontri di Coppa Davis.
È certo difficile oggi dire oggi in che condizioni di forma verserà un giocatore abbastanza imprevedibile, nel bene e nel male, come Shapovalov che pure ricordo assai bene aver saputo impensierire Rafa Nadal nella Davis vinta dalla Spagna a Madrid e aver messo in difficoltà Djokovic a Wimbledon.
C’è poi anche l’incognita degli infortuni. Nel 2022 l’Italia ne ha vissuti uno dopo l’altro, quando Sinner, quando Berrettini e anche Musetti non ne è stato del tutto esente…a prescindere dai suoi attacchi di panico, uno dei quali lo sorprese a Firenze proprio quando doveva giocare con Aliassime.
Sia pur con tutte queste premesse resta il fatto che se lo scorso anno almeno il secondo posto nel girone di Bologna poteva dirsi praticamente scontato – e quello bastava per guadagnarsi un posto nella finali a 8 di Malaga – quest’anno anche il secondo posto bisognerà sudarselo.
Canada e Italia sono sulla carta le squadre più forti, ma i recenti risultati di Jarry (anche ai danni dei nostri azzurri) e di Garin dicono che i due sudamericani sono buoni giocatori e inducono a non sottovalutarli, sebbene la loro attuale classifica, n.57 e n.82, in teoria dovrebbe fare il solletico ai nostri che in questo momento vantano un fresco top-ten e due giocatori a ridosso dei top-20.
Ma si sa che in Davis la classifica ha sempre contato poco. Lo scorso anno a Bologna gli svedesi d’Etiopia Ymer sembravano i vaso di coccio in mezzo a quelli di ferro e invece…
E giocare in casa dovrebbe essere un vantaggio quando i match si preannunciano equilibrati, ma talvolta quando si è super favoriti la pressione può giocare bruttissimi scherzi. Gli appassionati più anziani, e certo l’attuale capitano di Davis Filippo Volandri, ricorderanno il terribile spavento che nella sua Livorno nel 2004 la squadra azzurra formata dallo stesso Volandri e Starace patì contro la Polonia di Kubot, Przysiezny (n.347 del mondo!!!), Matkowski e Fyrstenberg nonostante l’Italia avesse concluso sul 2-0 la prima giornata. I polacchi, che vinsero il doppio sull’inedita coppia Seppi-Bertolini, ebbero 2 matchpoint nella terzo giornata per vincere 3-2.
Non ci crederanno i giovani della generazione Z, ma quella sfida acciuffata per i capelli ci consentì di risalire in… Serie B!!! Eravamo infatti precipitati in una serie analoga alla C. L’Italia che nel ’98 aveva lottato alla pari contro la Svezia in una finale di Coppa Davis, nel 1999 aveva iniziato la sua discesa agli Inferi perdendo a Mestre contro il Belgio dei fratelli Rochus (che sulla terra rossa valevano più o meno quanto gli Ymer di oggi sulle superfici indoor), una sconfitta che costò a Paolo Bertolucci il suo posto di capitano quasi quanto la poca simpatia che nutriva nei suoi confronti il neo-presidente federale Angelo Binaghi che nel 2000 lo defenestrò di brutto per promuovere al suo posto Corrado Barazzutti.
Insomma, per concludere, certo che a Bologna dovremmo farcela a qualificarci per le finali di Malaga, secondi o primi, ma non andiamoci a cuor leggero pensando di cavarsela con un piatto di tortellini e un bicchiere di lambrusco.
Coppa Davis
Davis Cup Finals 2023, gli avversari dell’Italia: Svezia ancora tu, Canada per la rivincita
Cosa potrebbero aspettarsi Sinner, Berrettini, Sonego e gli altri azzurri di capitan Volandri nel girone di Bologna con Canada, Svezia e Cile

La voglia di rivincita degli azzurri di Filippo Volandri dopo la sfortunata semifinale contro il Canada a Malaga passa nuovamente attraverso la compagine nordamericana, il team che ha poi vinto la finale. E a Casalecchio di Reno dal 12 al 17 settembre ci saranno anche Cile e Svezia.
Il Canada ci riporta appunto all’amara sconfitta di pochi mesi fa, con l’impresa di Lorenzo Sonego al cospetto di Denis Shapovalov, la sconfitta di Lorenzo Musetti con Auger-Aliassime e il doppio perso 7-6 7-5 da Fognini e da un Berrettini in condizioni precarie. I giocatori di punta della compagine nordamericana sono ovviamente gli stessi, anche se i risultati degli ultimi tempi non sono brillantissimi. Denis Shapovalov, classe 1999 e già numero dieci del mondo nel 2020, in questa stagione è più sregolatezza che genio, e nel Sunshine Double ha perso due partite su tre ed è vicino ad uscire dai primi 30. Felix Auger-Aliassime, ventidue anni, sesto nel ranking lo scorso novembre dopo i tre tornei consecutivi vinti, sarà almeno settimo dopo questa settimana, vista anche la sconfitta a Miami al secondo turno per mano di Francisco Cerundolo.
Completa la squadra la “terza forza” Vasek Pospisil, già numero 25 nove anni fa ma anche numero 4 in doppio, che affianca volta per volta una delle due stelle. Nella scorsa edizione erano presenti i giovani Alexis Galarneau e Gabriel Diallo, entrambi oltre la duecentesima posizione.
Poco incoraggianti i precedenti per noi: la rivalità, relativamente recente, è cominciata nel 2013 a Vancouver e vede i canadesi in vantaggio per 3-0. Prima della semifinale di Malaga il Canada si impone per 3-1 dopo un drammatico doppio vinto da Pospisil e Nestor per 15-13 al quinto contro i nostri Fognini e Bracciali. Nel 2019, primo anno con la nuova formula, a Madrid è ancora notte per gli azzurri, sconfitti 2-1 con Shapovalov che vince due tie-break su tre con Berrettini.
Se il Canada è per noi avaro di soddisfazioni, il Cile ci riporta se non altro alla memoria la vittoria di Santiago del 1976, unico alloro tricolore nella storia della manifestazione. Il bilancio delle sei sfide precedenti è interamente in nostro favore e conta sei precedenti: il primo addirittura nel 1949, l’ultimo nel 2012 a Napoli, 4-1 con Seppi e Fognini contro il Cile di Capdeville.
Nel turno di qualificazione di febbraio, il team cileno ha sconfitto per 3-1 il Kazakistan. Tennista con miglior classifica è Nicolas Jarry, numero 57 ma alla 38esima posizione nel 2019. Quest’anno sulla terra battuta sudamericana ha fatto faville, con la semifinale persa in tre set con Alcaraz a Rio e soprattutto la vittoria nella sua Santiago poco meno di un mese fa. Christian Garin è stato anche al diciassettesimo posto del ranking tre anni fa; oggi occupa la piazza numero ottantadue. Sul veloce si difende meglio di Jarry, ne è la prova l’ottavo di finale a Indian Wells poche settimane fa e lo splendido Wimbledon dello scorso anno, quando approfittò dell’improvviso ritiro da Covid di Matteo Berrettini e giunse fino ai quarti di finale, sconfitto da Kyrgios. Più staccati in classifica sono Tomas Barrios-Vera (183) e Alejandro Tabilo (162, ma 64 lo scorso luglio).
La Svezia è la squadra che più volte abbiamo incontrato nella storia della competizione: ben 21 volte in un periodo che comincia nel 1953 e arriva fino al settembre dello scorso anno, con la vittoria italiana per 2-1. Il bilancio è di 12-9 per gli scandinavi. Il precedente più illustre è certo la finale del 1998, con la battaglia di sei ore tra Magnus Norman e uno stoico Andrea Gaudenzi, che si arrende alla spalla non ancora a posto dopo un intervento chirurgico. Un altro protagonista azzurro è Paolo Canè, eroe di Cagliari nel 1990 contro Wilander, con Panatta che entra in campo per raccogliere l’esausto bolognese.
Oggi il team gialloazzurro è sostanzialmente un… affare di famiglia, con i due fratelli Ymer protagonisti dei singolari. Mikael, 25 anni, ha appena raggiunto il suo best ranking con la posizione numero 53 e quest’anno ha trionfato nel challenger di Ottignies.
Il fratello Elias, il meno dotato e meno giovane dei due con i suoi 27 anni, è attualmente 149, con un best ranking di 105 raggiunto nel 2018. Il terzo svedese, e primo… non-Ymer, è Andre Goransson.
Coppa Davis
Davis Cup Finals 2023, il girone dell’Italia: a Bologna sfide con Canada, Svezia e Cile
Il capitano Volandri accoglie così il sorteggio: “Voglia di rivincita contro il Canada. Occhio anche al Cile”

I campioni in carica del Canada, poi la Svezia e il Cile. Sono queste le avversarie che l’urna di Malaga ha messo sul cammino dell’Italia nella Davis Cup 2023. Gli azzurri, che dopo la semifinale del 2022 persa proprio contro il Canada sono direttamente qualificati alla fase a girone che si giocherà all’Unipol Arena di Casalecchio di Reno (Bologna) dal 12 al 17 settembre, sono stati inseriti nel Girone A. Ecco tutti i raggruppamenti:
GIRONE A (Bologna)
Canada – Italia – Svezia – Cile
GIRONE B (Manchester)
Australia – Gran Bretagna – Francia – Svizzera
GIRONE C (Valencia)
Spagna – Serbia – Repubblica Ceca – Corea del Sud
GIRONE D (Croazia, sede da definire)
Croazia – Olanda – Stati Uniti – Finlandia

IL FORMAT – Ogni squadra giocherà un incontro da tre match (due singolari e un doppio) contro le altre tre del suo raggruppamento. Al termine delle sfide di metà settembre le prime due squadre di ogni girone si qualificheranno per la fase ad eliminazione diretta: quarti, semifinale e finale si giocheranno a Malaga dal 21 al 26 novembre. Il relativo tabellone viene compilato abbinando per sorteggio nei quarti di finale la vincitrice di ciascun girone con una seconda classificata degli altri gironi.
LE REAZIONI – Filippo Volandri, il capitano dell’Italia, ha dichiarato: “I quattro gironi di Coppa Davis sono a mio avviso tutti molto equilibrati ma noi dobbiamo ovviamente pensare al nostro. E così come era successo a settembre 2022 a Bologna quando abbiamo affrontato la Croazia che ci aveva eliminato l’anno prima, quest’anno ci tocca il Canada, che ci ha eliminato al doppio di spareggio l’anno scorso: e per noi è un motivo di rivincita importante. Il nostro è un girone difficile, come gli altri: abbiamo la Svezia che abbiamo battuto a Bologna al doppio decisivo e poi c’è una squadra che affrontiamo per la prima volta, il Cile, che è dotata di giocatori importanti come Garin e Jarry. Sono tutte squadre toste, da affrontare una alla volta, un giorno dopo l’altro. Poi assolutamente dobbiamo pensare a noi e a dare il 100%”.