Coppa Davis, Musetti: "Sono stato troppo nervoso, ho giocato di fretta"

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Coppa Davis, Musetti: “Sono stato troppo nervoso, ho giocato di fretta”

Lorenzo commenta la sconfitta in due set subita da Auger-Aliassime: “Spiace non aver dato il punto decisivo alla squadra per la seconda volta”

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A seguito del secondo match del giorno abbiamo avuto modo di ascoltare le parole di Musetti (Felix Auger Aliassime invece parlerà assieme ai compagni del doppio).

Oggi qual’è stata la chiave di lettura del match?

Auger ha meritato di vincere, forse ero un po’ nervoso e ho affrettato un po’ le giocate. è triste perchè è la seconda volta di fila che ho la possibilità di mandare avanti l’Italia e non l’ho sfruttata. Non sono stato bravo abbastanza a fare il mio e mi secca di avere un po’ buttato via queste due partite; invece di eseguire correttamente la mia strategia mi sono lasciato distrarre dal suo gioco e anche da alcuni situazioni poco favorevoli. Lui ha giocato bene ma io non ho trovato il mio miglior tennis. Forse anche il fatto di essere alla fine della stagione incide ed è difficile essere al 100%.

Qual’è la differenza più grande che senti in campo con giocatori del calibro di Fritz e Auger?

Non credo ci sia molta differenza, soprattutto a questi livelli ci vuole poco per vincere o perdere. Mi è mancata la tranquillità e la pazienza per giocare in un altro modo. Taylor e Felix vengono da un periodo di gran forma e sono in fiducia. Gli viene spontaneo fare la cosa giusta. sono nel loro miglior periodo e sono difficili da affronatare, ma non li vedo irragiungibili. La differenza sia quella di giocare più partite a questo livello. Hanno un ranking più alto, ma abbiamo visto che il ranking conta fino a un certo punto. Contro Auger poi ci ho vinto, anche se era sulla terra. Va detto però che erano condizioni diverse e che lui nell’ultimo periodo è maturato tanto.

Matteo sta giocando il doppio; come l’avete visto in questi giorni? Avete scambiato qualche palleggio con lui? Come avete deciso di farlo giocare?

Matteo negli ultimi giorni si stava sentendo molto meglio ed è il leader del nostro team. Credo che è il nostro leader e quello con la personalità più forte; questo è il match più importante ed è giusto schierarlo visto che siamo in emergenza. Non ci siamo mai allenati assieme, lui si è allenato a parte e ha lavorato molto bene, si sentiva pronto a scendere in campo; per il singolo ovviamente aveva un occhio di riguardo, ma per il doppio dove la fisicità è ridotta la scelta di schierarlo quella giusta.

Qual’è la differenza più grande che senti in campo con questi giocatori?

Non credo ci sia molta differenza, soprattutto a questi livelli ci vuole poco per vincere o perdere. Mi è mancata la tranquillità e la pazienza per giocare in un altro modo. Taylor e Felix vengono da un periodo di gran forma e sono in fiducia. Gli viene spontaneo fare la cosa giusta. sono nel loro miglior periodo e sono difficili da affronatare, ma non li vedo irragiungibili. La differenza sia quella di giocare più partite a questo livello. Hanno un ranking più alto, ma abbiamo visto che il ranking conta fino a un certo punto. Non sono stato bravo abbastanza a fare il mio e mi secca di avere un po’ buttato via queste due partite; mi sono lasciato distrarre dal suo gioco e anche da alcuni situazioni poco favorevoli.

Se arrivassimo in finale il tuo prossimo avversario sarebbe De Minaur: pensi che potrebbe essere più confacente al tuo stile di gioco?

Ci ho giocato in Australia ed è stato un match tirato. Sicuramente sul veloce è un avversario che gioca bene, ma penso che potrei impostare meglio la partita; è molto solido, ma non è un gran servitore come Fritz e Auger

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