Il trionfo del TC Sinalunga, Marcello Serafini: "Sapevamo di essere competitivi ma non ci aspettavamo questo grande risultato" [ESCLUSIVA]

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Il trionfo del TC Sinalunga, Marcello Serafini: “Sapevamo di essere competitivi ma non ci aspettavamo questo grande risultato” [ESCLUSIVA]

Da neo-promossa a campione di Serie A1. Il tennista romagnolo racconta la cavalcata scudetto del circolo toscano e gli obiettivi della nuova stagione: “Il primo obiettivo è entrare stabilmente nei Challenger. Ora ho più consapevolezza”

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FINALI SERIE A1 2022 Circolo Stampa Sporting di Torino 11/12/2022 Finale Maschile Ct Palermo - Tc Sinalunga Marcello Serafini Foto Giampiero Sposito/FIT
 

Dopo un anno di purgatorio la favola del Tennis Club Sinalunga è diventata realtà. Il club toscano ha sbaragliato la concorrenza laureandosi Campione d’Italia, per la prima volta nella sua storia, nel gran finale disputatosi al Circolo Stampa Sporting di Torino. La matricola terribile ha visto tra i protagonisti della sua corsa da sogno un tennista del proprio vivaio, il ventenne Marcello Serafini. Il tennista di Riccione, numero 517 del ranking ATP in singolare e 383 in doppio, è stato grande protagonista per la squadra toscana durante tutta la stagione. Di rilevante importanza per la strada verso il titolo, i successi ottenuti sia nella semifinale di andata contro il Park Genova, sia nel match scudetto contro il CT Palermo. 

In particolare nel gran finale di Torino, Serafini ha avuto l’onere di giocare il primo match della sfida. Compito svolto con diligenza dal nativo di Riccione che ha conquistato il primo punto per la squadra toscana al termine di una battaglia durata quasi due ore contro il palermitano Piraino. Un stagione che, oltre al titolo di Campione d’Italia con il TC Sinalunga, ha visto Serafini conquistare sei titoli a livello ITF: 3 in singolare (i primi della sua giovane carriera) e altrettanti in doppio (che si uniscono a quello conquistato nel 2021 ad Ulcinj).

Per raccontarci le emozioni vissute durante la grande impresa compiuta con la maglia del Sinalunga e per parlare di quanto fatto nella stagione in corso, abbiamo intervistato in esclusiva Marcello Serafini.

 

D: Buonasera Marcello, congratulazioni per il titolo di Campione di Italia. Siete partiti da squadra neopromossa e siete giunti fino alla conquista del titolo. Come giudichi questa esperienza?
Serafini: “Sicuramente noi non ci aspettavamo di arrivare fino alla finale, di giocarci lo scudetto o addirittura di vincerlo. Da neopromossa l’obiettivo era inizialmente ottenere la salvezza. Sapevamo di avere una squadra abbastanza competitiva, ma sicuramente non ci aspettavamo questo grande risultato.

D: Una finale dalle forti emozioni. Vi era una significativa presenza di pubblico sugli spalti. Tu hai dovuto rompere il ghiaccio giocando il primo match contro Piraino. Come giudichi la tua prestazione?
Serafini: “La partita è stata molto difficile. Personalmente non ho giocato il mio miglior tennis, perché sono entrate in gioco molte componenti. Ero abbastanza teso perché era la mia prima partita davanti ad un pubblico così grande. Inoltre, avevo anche una responsabilità non solo mia, ma per tutta la squadra dato che era la prima sfida in programma. Sicuramente è stato difficile, però alla fine sono uscito indenne da dei momenti anche abbastanza difficili. Sono molto contento della partita che ho vinto perché non era assolutamente facile”.

D: Tu sei un giocatore del vivaio. Come è nato il tuo rapporto con Sinalunga? Si tratta di una realtà piccola ma molto solida. La si può considerare come una piccola grande famiglia?
Serafini: Loro mi contattarono svariati anni fa, perché per essere considerato vivaio bisogna aver fatto almeno due anni prima dell’Under 16. Io all’epoca ero piccolo, avevo circa 15 anni e  loro mi chiamarono per rafforzare la componente vivaio. L’idea di giocare la Serie A per me era una cosa molto lontana, quasi un sogno. Ho risposto assolutamente sì, non vedevo l’ora di far parte della squadra. Tutte le persone del circolo, dai soci al Presidente Bernardini (qui l’intervista del nostro Paolo Pinto), passando per tutti i dirigenti sono veramente molto simpatici. Sono stati ospitali sin dalla prima volta che sono andato lì e mi sono sentito sempre come a casa”.

D: In Serie A1 ha un peso rilevante il doppio, il 33%. Tu hai avuto modo di dimostrare la tua propensione in questa specialità. Hai conquistato 4 titoli a livello ITF, 3 dei quali quest’anno. E in questa stagione di Serie A1 sia con lo spagnolo Roca Batalla sia con Bracciali hai giocato dei match di ottimo livello. Quali sono state le tue sensazioni?
Serafini:Il doppio è una specialità che mi piace molto, devo dire la verità. Avendo un compagno di fianco è anche più facile rientrare in partita nei momenti più difficili. Inoltre si gioca in maniera molto più strategica e a me piace molto usare tanti schemi in partita. Mi trovo bene con tutti i compagni della squadra, abbiamo un’ottima affinità”.

D: La tua passione per il tennis è nata grazie a tuo padre, sei partito dal tennis Club Riccione, poi è chiamata della FIT e poi la scelta di lavorare alla Vavassori Tennis Academy. Come descriveresti il tuo percorso di crescita?
Serafini: “All’età di 14 anni arrivò questa chiamata da parte della Federazione. L’opportunità di allenarmi in una accademia per provare ad intraprendere la strada del professionismo. Per me era una occasione irripetibile. Avevo l’occasione di allenarmi mattina e pomeriggio, con la Federazione che dava un supporto economico molto importante. Per me è stato fondamentale”.

D: Lo scorso anno al terzo torneo da pro, sei giunto in semifinale a Sharm el-Sheikh. Quest’anno sono arrivati i primi tre titoli ITF con i successi di Ulcinj, in Montenegro, Pescara e Salerno. Qual è il tuo giudizio su questa stagione?
Serafini: “Questa stagione è da dividere in due parti secondo me. La prima molto negativa. Ho avuto molti problemi durante le partite e non riuscivo a trovare il mio gioco. Poi da una settimana all’altra è cambiato tutto. Da quando ho vinto il primo titolo in Montenegro ho acquisito molta più consapevolezza. Il mio gioco ha iniziato ad evolversi così come la mia fiducia. Quello è stato il punto di svolta”.

D:  Parlando del tuo stile di gioco, sei un giocatore che ama verticalizzare, scendere a rete e predilige un gioco aggressivo. Su cosa state lavorando in vista della nuova stagione?
Serafini: “Con il mio team stiamo lavorando molto sulla continuità. Spesso capita che io abbia dei cali di attenzione e di concentrazione abbastanza importanti che vanno eliminati per provare a salire ancora di più di livello.

D: Visti i risultati a livello ITF ottenuti in stagione, quali sono gli obiettivi per il 2023?
Serafini: “Il primo obiettivo a livello di classifica sarà entrare stabilmente nei Challenger, che non sia subito tabellone principale ma anche qualificazioni per comunque giocare partite di livello più alto contro giocatori anche di maggiore esperienza. Sicuramente fare tante partite di quel livello, mi aiutare a far crescere anche il mio tennis”.

D: Hai comunque già giocato a livello Challenger in questa stagione e nella passata. Qual è la principale differenza con il circuito ITF?
Serafini: “La programmazione cambia totalmente tra i due circuiti. A livello di gioco non ho avvertito questa grande differenza ma l’ho percepita di più nel preparare la partita. Nel circuito Challenger sono praticamente tutti dei professionisti quasi affermati, quindi la differenza secondo me sta più nell’approccio mentale.”

D: Come hai detto poc’anzi, l’approccio mentale è un aspetto sui cui state lavorando in vista della prossima stagione. Ritieni che la continuità durante l’intero match sia ciò che ti permetterà di fare il salto di qualità?
Serafini: “Sicuramente sì. Credo sia il mio punto più debole, ma anche quello dove  ho più margini di miglioramento. Durante il match capita che ho dei momenti in cui mi estraneo totalmente e sto cercando col mio team di eliminarli piano piano”.

Marcello grazie per il tempo che ci hai dedicato e auguri da parte di tutti noi  di Ubitennis di buone feste.
Serafini: “Grazie e auguri di buone feste a tutti voi”.

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Presentato al Match Ball Firenze il Torneo Open di Pre-qualificazioni agli Internazionali d’Italia BNL 2023

Dal 18 marzo al 02 aprile, in palio dei posti per le pre-uqalificazioni agli Internazionali d’Italia. Obiettivo da record con oltre 700 partecipanti

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Match Ball Firenze Country Club

Il Match Ball Firenze Country Club organizza dal 18 marzo al 02 aprile il torneo Open di pre qualificazioni Bnl d’Italia 2023 con montepremi di 25.610 euro valido come 45° edizione dei Campionati Toscani Assoluti.
Il circolo di Bagno a Ripoli ritorna ad essere il cuore pulsante del tennis toscano con la manifestazione clou a livello nazionale che permette di qualificarsi per le pre-qualificazioni degli Internazionali d’Italia. Si giocherà outdoor (all’aperto). I giocatori e le giocatrici potranno giocare sui campi limitrofi alla bellissima area verde del circolo fiorentino che potrà accogliere numerosi spettatori che potranno applaudire gli atleti in gara. Nel maschile favoriti il fiorentino Daniele Capecchi insieme al veneto Marco Speronello e al romagnolo Manuel Mazza, mentre al femminile saranno Viola Turini e l’esperta giocatrice trentina Angelica Moratelli.

“La storia del nostro circolo è quella dell’attività agonistica e sociale – spiega Leonardo Casamonti, vice presidente del Match Ball Firenze grazie a mio padre Roberto siamo riusciti a mantenere la tradizione di una manifestazione che è il fiore all’occhiello della Toscana e assegna anche i titoli regionali assoluti a un evento che è unico nella nostra regione e che da la possibilità di qualificarsi per il Torneo del Foro Italico a due giocatori e due giocatrici nel singolare oltre ai vincitori del doppio maschile e femminile”.

“Bagno a Ripoli grazie al Match Ball Firenze diventa ancora una volta punto di interesse del mondo tennistico – spiegano il Sindaco Francesco Casini e l’assessore allo sport Enrico Minelli – il Torneo di pre qualificazioni Bnl Ibi 2023 porterà i migliori giocatori da tutta Italia nel nostro Comune a suggello di un’area che vive di sport”.

 

“La Toscana è ritenuta dalla FITP una delle regioni più importanti e capaci dal lato organizzativo – mette in luce Guido Turi consigliere nazionale della FITP i numeri lo dimostrano e soprattutto ogni qualvolta la regione è stata chiamata in causa ha risposto sempre al massimo con eventi partecipati e di livello. Proprio il Challenger di Firenze svolto a ottobre 2022 è stato premiato come miglior manifestazione nazionale nei Supertennis Awards. Giocare al Match Ball Firenze per i tanti atleti sarà una bella festa”.

“Sono passati diversi anni ma ricordo ancora adesso la trasformazione di questo torneo da manifestazione regionale con assegnazione dei titoli toscani a torneo di pre qualificazione – dice Luigi Brunetti, presidente FITP della Toscana – una bella sfida che ancora una volta ha innalzato la qualità del torneo e soprattutto ha permesso di dare un sogno a tanti giocatori della nostra regione e non solo: giocare al Foro Italico”.

Presenti alla conferenza stampa anche Nicola Armentano delegato a Promozione sociale e Sport della Città Metropolitana, il vice presidente della FITP Toscana Romeo Tanganelli e la consigliera Raffaella Rebecchi.

Ufficio Comunicazione CRT

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La nazionale di sci alpino degli Stati Uniti prepara i mondiali al Park Tennis Genova

Lo storico Circolo genovese protagonista di questo straordinario connubio tra sci e tennis

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Foto: Ufficio Stampa del circolo Park Tennis Genova

Calzoncini corti e sorrisi smaglianti. L’inverno genovese per loro è una primavera inoltrata. Prima la palestra e poi un po’ di scambi sotto rete. Le atlete della nazionale statunitense di sci alpino si stanno preparando così per i prossimi Mondiali di Courchevel/Meribel che si terranno in Francia, dal 6 al 19 febbraio.

Il Circolo Park Tennis Genova ospita da ieri Paula Moltzan, Nina O’Brien, Ava Sunshine e Katie Hensien con il loro capo allenatore Magnuss Andersson. Hanno scelto un posto sul mare che non fosse troppo distante dalla Francia dove potersi allenare a secco e ricaricare le batterie. E’ stato Matteo Guelfi, ortopedico genovese che da anni segue la nazionale italiana di sci, a consigliare al Team USA il Circolo del Presidente Federico Ceppellini. Preziosa, per tutti gli aspetti operativi, è stata la collaborazione di Federico Delfino, osteopata e preparatore atletico del Park Tennis.

E’ così che la nazionale a stelle e strisce è approdata in Liguria, accolta ieri pomeriggio dagli assessori allo sport Simona Ferro (Regione Liguria) e Alessandra Bianchi (Comune di Genova). Un bel momento di incontra tra le forti sciatrici americane e i giovani della scuola tennis. A fare gli onori di casa il vicepresidente del Park, Cristiano Carpaneto. 

 

Paula arriva da Minneapolis, Nina da San Francisco, Ava dal Colorado e Katie da Washington. Hanno raccontato la loro storia, l’amore per lo sci iniziato a due o tre anni. Le prime gare all’età di cinque. E oggi la passione per questo sport professionistico che le porta per lunghi mesi lontane da casa ma con un forte senso di squadra.

“Siamo molto felici di essere qui a Genova – sorride Paula Moltzan – e la prima impressione è davvero straordinaria. Città bellissima, in molti suoi scorci. Abbiamo già potuto gustare focaccia e pesto. Con attenzione certo, ma bruciare calorie non è un problema per noi…”. Il programma di queste giornate genovesi sarà intenso. “Nei prossimi giorni andremo a Portofino – racconta Nina O’Brien – e poi abbiamo già preso nota dei posti più belli per le nostre foto: Boccadasse, la passeggiata di Nervi, Spianata Castelletto. Ci hanno detto di vedere i Palazzi dei Rolli e al Ducale la Mostra di Rubens. Proveremo a fare tutto. Questi giorni per noi sono ideali per scaricare dopo la gara del week end scorso in Repubblica Ceca e ricaricare le pile”.

Le quattro nazionali saranno impegnate nelle gare di slalom speciale e gigante. Prima di rimettere gli sci ai piedi hanno provato anche la racchetta sul campo, allenate per l’occasione da Pietro Ansaldo. “Hanno una reattività pazzesca – spiega il tennista gialloblù – e sono sicuro farebbero bene anche in questo sport. E’ stato divertente e penso anche utile distrarle un po’ e farle allenare su qualcosa di diverso dalla loro solita routine”.

Da Maribel è arrivato anche lo svedese Magnuss Andersson, tecnico della squadra americana. E’ passato dai -8° della località francese ai 15° di Genova, in una magnifica giornata di sole. “Questa per noi è primavera inoltrata – sorride – e siamo davvero felici di aver trovato questa bellissima soluzione. Siamo a poche ore di auto dalla sede dei Mondiali, ma possiamo scaricare la tensione dopo le settimane intense in Coppa del Mondo in un posto magnifico. Ringrazio il dott. Guelfi per il consiglio e il Park Tennis per la straordinaria ospitalità. Allenarci qui è magnifico. Le ragazze sono cariche e si stanno godendo questa piccola parentesi. Sono coccolate da tutti i soci e dallo staff del Circolo. E’ stato bello poter incontrare anche i ragazzi della scuola tennis e raccontare loro le nostre esperienze. Queste ragazze stanno per molti mesi lontano da casa e si crea nel gruppo una alchimia importante”.

Il tennis è piaciuto a tutte le quattro atlete della nazionale. A chi gli chiedeva quali sono i tennisti che amano di più la risposta è stata unanime: la loro connazionale Serena Williams e “King” Roger Federer.  E sulla sfida con le azzurre dello sci:La vostra Nazionale è fortissima – riconosce Ava Sunshine – e lo dimostra in ogni gara. Da Sofia Goggia a Federica Brignone, passando per Marta Bassino. E’ sempre durissima avere a che fare con loro e anche nei prossimi Mondiali saranno tra le favorite”.

Nella Nazionale femminile a stelle e strisce ci sarà anche una certa Mikaela Shiffrin che non è a Genova in quanto sta preparando i Mondiali con una tabella di marcia differente, supportata dal proprio team, alla luce delle gare che farà, non solo Speciale e Gigante ma anche SuperG e Discesa libera.  “Cercheremo di fare del nostro meglio – racconta ai ragazzi Katie Hensien – e come sempre ci prepareremo con la massima attenzione e impegno. Cosa penso al cancelletto di partenza? Respiri lunghi, via lo stress e massima concentrazione. Quanto conta la testa? Tantissimo. Quando inizi la carriera e sei giovane la parte atletica conta moltissimo, poi però ti accorgi che la testa fa la differenza”.

Arrivano da montagne diverse, tra cui la “mitica” Aspen in Colorado. Le loro piste preferite in Italia? Cortina e Plan des Corones. “Grazie Genova per l’ospitalità – chiude Paula Moltzan, la più forte del gruppo – e grazie Park per l’affetto. Porteremo un po’ di gialloblu ai Mondiali, sapendo che da oggi avremo un po’ di tifosi anche in Italia”.

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Pietro Romeo Scomparin e il successo nei tornei Open: “In due anni punto a fare il salto” [ESCLUSIVA]

Il 21enne veneto ha vinto l’Open Rodeo di Mirano e sta preparando la stagione del suo decollo. “Mi piace sciare ma non sono bravo come Sinner”

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Scomparin Pietro - Foto Padova Oggi

Nel penultimo week-end di gennaio a Mirano è andata in scena la sesta edizione del ‘Rodeo Aquarius FITP’ riservato ai seconda categoria, primo appuntamento dell’anno nel club Miranese, con più di 40 partecipanti provenienti da svariate regioni d’Italia. L’ha spuntata il vicentino Pietro Romeo Scomparin che in finale ha avuto la meglio su un ottimo Riccardo Parravicini, classificato 2.6 e tesserato per il TC Padova. Il tennista veneziano infatti ha dato parecchio filo da torcere al più titolato avversario (classificato 2.2), arrivando anche ad avere un set point nel primo set. Lo avesse messo a segno forse il match avrebbe raccontato una storia diversa, ma il 21enne Scomparin, tesserato per il Tennis Villafranca, è riuscito a salvarsi e a rimettere la partita sui giusti binari fino a concludere col punteggio di 5-4(3) 4-1.

Abbiamo raggiunto telefonicamente il vincitore per avere un suo commento.

Buongiorno Pietro, disturbiamo?

 

Assolutamente no, oggi sono stato a sciare ad Asiago con mio padre e mio fratello e adesso stiamo tornando a casa. Lo sci mi piace moltissimo, tanto che da piccolo facevo le gare.

Un emulo di Sinner dunque?

No, no (ride, ndr), non ero così forte come lui. Diciamo che me la cavavo.

Come te la cavi anche con la racchetta in mano. Nella tua zona fai letteralmente man bassa di Open.

(ride, ndr), effettivamente ne vinco abbastanza. L’anno scorso ho vinto quattro tornei e pure questa stagione è iniziata nel migliore dei modi con la vittoria a Mirano. Anche se qui purtroppo come testa di serie n.1 ho disputato solo una partita mentre avrei bisogno di giocare molto di più per preparare le prossime trasferte.

C’era un premio in denaro?

No, gli unici benefit sono stati che non ho pagato l’iscrizione e che alla fine mi hanno regalato del materiale del Circolo.

Parlavi delle tue prossime trasferte.

In febbraio sarò ad Antalya (Turchia), in marzo invece in Croazia e ad aprile a Palmanova (Spagna).

Riprendi dunque l’esperienza nei tornei Futures che avevi cominciato nel 2022 quando hai giocato 30 partite (con 19 vittorie), raggiungendo tre volte il tabellone principale. Poi ti sei fermato, come mai?

Sì, nei primi mesi ho avuto un buon rendimento, conquistando anche il mio primo punto ATP al Cairo. Poi ho interrotto perché ho cambiato allenatore e mi sono trasferito al Tennis Villafranca. Poi ho anche studiato disperatamente inglese perché mi erano arrivate un paio di proposte di borsa di studio dai College USA. Solo che era richiesto un livello linguistico C1 (il secondo più alto dopo il C2, ndr) e io sono riuscito ad ottenere solo un B2. Così non sono andato (ride, ndr).

Hai detto che ti sei trasferito a Villafranca. Con chi ti alleni?

Con Marco Speronello che come vincitore di Open avrebbe parecchie cose da insegnarmi (ride, ndr).

Con il Villafranca giochi la B2?

Quest’anno non più perché farò la B1 con Schio e probabilmente la prossima stagione giocherò in A2 con Bassano.

La tua superficie preferita?

La terra, però adesso mi sto allenando parecchio sul veloce a Treviso perché il primo torneo sarà a Ortisei per le pre-qualificazioni BNL e lì non solo il superficie è molto rapida ma saremo anche in quota.

Sempre sulle orme di Sinner. A proposito di giocatori forti hai mai giocato con qualcuno di loro?

Con Sinner cinque anni fa ci palleggiai in Grecia quando lui stava iniziando a fare i primi ITF.

E con gli altri ragazzi della cosiddetta new wave italiana?

Non è che tennisticamente li conosca tanto bene perché da piccolo non ero forte come loro. Tanto per dire a 16 anni ero ancora terza categoria. Ho giusto incrociato Bellucci all’Open di Trissino un anno e mezzo fa quando lui vinse battendo in finale Speronello (da cui io persi in semifinale) che era sopra 6-4 4-1 e poi finì per perdere 7-6 al terzo.

Adesso non stanno attraversando un momento particolarmente brillante.

Ci sta perché nel tennis non è facile tenere costantemente un livello alto. Poi ci sono vari fattori che possono influire: infortuni, cambio di allenatore, la famiglia. Quindi non è mai un processo rettilineo.

Tu comunque li vedi tutti in top 100?

Certamente, hanno tutti il livello per ottenere quei risultati.

E tu invece che ambizioni hai?

Per quest’anno mi piacerebbe arrivare al n.600 ATP. L’anno prossimo magari arrivare a 300/400 per poi fare il salto.

Parliamo anche di un eventuale piano B. La scuola?

Ho fatto il Liceo Scientifico Scienze Applicate, i primi quattro anni frequentando e l’ultimo online perché viaggiando non ci riuscivo più.

Grazie Pietro, speriamo tu ci dia occasione di scrivere ancora di te.

Farò il possibile (ride, ndr) e intanto grazie per l’interesse.

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