Alcaraz fuori dai giochi (Sessa). Sinner nuovo stop. La sindrome "Goggia" (Nidzegorodcew). Estasi Trevisan, Sakkari ko (Giammò). Mamma che Italia (Strocchi)

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Alcaraz fuori dai giochi (Sessa). Sinner nuovo stop. La sindrome “Goggia” (Nidzegorodcew). Estasi Trevisan, Sakkari ko (Giammò). Mamma che Italia (Strocchi)

La rassegna stampa del 7 gennaio 2023

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Alcaraz fuori dai giochi (Francesco Sessa, La Gazzetta dello Sport)

La giornata di venerdì si era aperta, prima dell’alba italiana, con la sconfitta di Sinner contro Korda ad Adelaide, complice un problema all’anca destra. Nella tarda serata, l’annuncio shock di Alcaraz: infortunio al muscolo semimembranoso della gamba destra, Australian Open addio. I dolori dei giovani Jannik e Carlos: il 2023 dovrebbe essere il loro anno, ma parte come peggio non potrebbe. E se per l’altoatesino il problema sembra di poco conto, anche se preoccupa la frequenza con cui l’allievo di Simone Vagnozzi è costretto a fermarsi, per lo spagnolo è una mazzata. Il numero 1 al mondo, ultimo giocatore a vincere uno Slam con il successo nella finale degli Us Open contro Casper Ruud, deve saltare il primo Major dell’anno. E non per un riacutizzarsi del problema agii addominali, che aveva condizionato il suo finale di 2022 coni forfait ad Atp Finals e fasi finali di Coppa Davis: «Quando ero nel mio miglior momento nella preseason, mi sono infortunato a causa di un movimento casuale e innaturale durante l’allenamento», il messaggio di Carlitos sui social. […] Il serbo diventa così la quarta testa di serie del torneo, il che vuol dire che non potrà affrontare Nadal prima della semifinale. Rafa sarà il numero 1 del seeding. E dopo le epiche sfide a Wimbledon e Us Open, a livello Slam si interromperà la nascente rivalità tra Carlos e Jannik Jannik acciaccato L’Australian Open diventa ora l’obiettivo di Sinner. Dopo il ko ai quarti di finale di Adelaide, l’azzurro ha rassicurato tutti sul dolore all’anca avvertito nel decimo game del primo set, in un tentativo di recupero in spaccata: «Sfortunatamente sono scivolato verso la fine del primo set e mi sono sentito tirare. Ho visto il dottore, abbiamo fatto tutti i test e le scansioni e non è niente di grave, il che è una buona notizia. Per adesso ho bisogno di rilassarmi e riposare. Spero di tornare in campo tra qualche giorno». […] Sinner aveva chiuso il 2022 con l’infortunio all’indice della mano destra, dovendo rinunciare alle fasi finali di Coppa Davis a Malaga. E l’anca aveva già colpito in primavera, agli Internazionali d’Italia, durante un match contro il greco Stefanos Tsitsipas. Brava Trevisan Ma quella di ieri non è stata una giornata da buttare per il tennis italiano. A Sydney, nella semifinale della United Cup contro la’ Grecia, Martina Trevisan e Lorenzo Musetti hanno avvicinato gli azzurri alla finale. Se la vittoria del carrarino contro Stefanos Sakellaridis – numero 803 del mondo – era facilmente preventivabile, il successo della tennista di Firenze contro Maria Sakkari (sesta giocatrice del ranking Wta) è un’impresa vera. «Mi sono guardata intorno e mi sono detta: la vita è proprio bella!». Non può non esserlo, dopo una vittoria così, in tre set (6-3 6-7 7-5) dopo oltre tre ore. Terzo successo su sei partite in carriera contro una top-10, il primo sul veloce. Oggi l’Italia deve completare l’opera. Il primo match point è nella racchetta di Berrettini, che se la vedrà con Tsitsipas in quello che può essere un test molto importante per Matteo. Parte decisamente favorita Lucia Bronzetti contro Despina Papamichail, n.158 al mondo: nel caso in cui l’Italia dovesse vincere almeno una delle sue sfide, si arriverebbe al doppio misto conclusivo con i giochi già fatti e finale in tasca. In Australia sono giorni di fuoco, tra campo e infermeria.

Sinner nuovo stop. La sindrome “Goggia” (Alessandro Nigorodzcew, Il Corriere dello Sport)

Allarme no, preoccupazione si. Jannik Sinner, al terzo match della stagione, ha già subito il primo infortunio del 2023. Nel match di quarti di finale dell’ATP 250 di Adelaide, sul punteggio di 5-4 40-40 nel primo set contro Sebastian Korda, l’azzurro ha sentito un dolore all’anca dopo essersi allungato in risposta in maniera innaturale. Al termine del parziale, perso 7-5, Sinner ha immediatamente richiesto l’intervento del fisioterapista, ma nel secondo set è parso piuttosto debilitato cedendo nettamente 6-1. L’infortunio non sembra particolarmente serio e la presenza agli Australian Open, al via tra una decina di giorni, non dovrebbe essere in dubbio. L’ennesimo problema fisico, dopo i tanti stop forzati nel 2022, porta però inevitabilmente a riflettere sul presente e sul futuro dell’azzurro. La parola chiave della preparazione invernale di Jannik Sinner svolta tra Montecarlo e Alicante, è stata: prevenzione. […] CUORE. Sinner un gladiatore di rara generosità, che non conosce la paura ed è sempre pronto a lanciarsi sulla palla, anche in equilibrio precario, pur di conquistare il punto. Il rifiuto della sconfitta è una delle sue grandi armi ma, forse, anche uno dei suoi (attuali) problemi. Una mentalità da sciatore, quale è stato da juniores, o, più precisamente, da discesista. «Il problema è che Sofia Goggia, che mentalmente potremmo associare a Jannik Sinner, si rompe la mano si opera e può comunque sciare a vincere. Un tennista, se si fa male, non ha chance». Parola di Stefano Baraldo, preparatore fisico di grande esperienza che in passato ha lavorato, tra gli altri, con Flavia Pennetta e Potito Starace. «Questi ragazzi giocano tantissimo, probabilmente troppo, e il tempo per far rigenerare il corpo è spesso esiguo. Negli anni ho seguito tanti tennisti e migliaia di loro partite, ma il numero di volte in cui sono scesi in campo senza acciacchi le posso contare sulle dita di una mano. Non è facile per un preparatore, anche perché lo stress per questi giovani atleti è sia fisico che mentale. Le pressioni sono tantissime e non è sempre semplice affrontarle nella giusta maniera». GIUDIZI. Sinner è stato recentemente definito da L’Equipe `la delusione del 2022′ nonostante a 21 anni, e con una serie infinita di infortuni, abbia chiuso l’anno al numero 15 del mondo. Una sentenza dura e ingenerosa, che aggiunge pressione a chi ne ha già tanta. Gli infortuni di Sinner sono però tanti, frequenti e in zone diverse del corpo: dalle caviglie alla mano, dalle vesciche al ginocchio sino ad arrivare all’anca. Alcuni problemi (vesciche e ginocchio) paiono definitivamente risolti, ma la prevenzione dovrà continuare a essere una priorità. […]. La sensazione è che il corpo del giovane Jannik Sinner debba ancora assestarsi e che il futuro porterà anche a una importante e necessaria crescita muscolare (forse oggi ancora troppo rischiosa da mettere in atto?). Il tennis moderno non lascia tempo agli esperimenti, bisogna scendere in campo per 70-80 partite all’anno e gestire al meglio le difficoltà. La bravura, per il team Sinner e per lo stesso Jannik, sarà capire il momento in cui rifiatare, perché tirando troppo la corda alla fine si corre il rischio di spezzarla. 

Estasi Trevisan, Sakkari ko (Roland Giammò, Il Corriere dello Sport)

Salta, ride e balla Martina Trevisan. E dove trovi le energie per farlo è un mistero. Glielo chiede la speaker; scesa in campo a congratularsi con lei in cerca di un commento a caldo: «Durante questi dieci giorni di United Cup sono cresciuta tanto. Penso di meritarmi davvero la vittoria di oggi (ieri; ndr)», risponde l’azzurra incredula. E ce lo chiediamo anche noi al termine della partita vinta in tre set e quasi tre ore e mezza contro la n.6 del mondo Maria Sakkari, con cui la fiorentina ha regalato all’ltalia il punto dell’1-0 nella semifinale di United Cup contro la Grecia. Stava crescendo, Martina, partita dopo partita. Pur sconfitta dalla n.1 lga Swiatek nel suo ultimo singolare, nel secondo set era riuscita a tenere in campo la formidabile polacca per più di un’ora prima di cederle il passo. Contro Sakkari, sin qui imbattuta in United Cup, la conferma non è tardata ad arrivare: un break in avvio di primo set, la pronta reazione con cui placare gli istinti di rimonta della sua avversaria pochi istanti dopo e sangue freddo in chiusura di parziale quando si è trattato di capitalizzare il vantaggio costruito. COLPI. Da li in poi è cambiato tutto – copione, atmosfera -, la Ken Rosewall Arena si è trasformata in una colonia mediterranea. Perso ogni aplomb, le due panchine hanno iniziato a sostenere le due attrici e il match ha progressivamente assunto i tratti dell’epica. Identiche nell’acconciatura con uno chignon a raccogliere i capelli, Trevisan e Sakkari si sono sfilate i guantoni affrontandosi a mani nude per altre due ore e mezza. […] Più dolce nei tratti, Trevisan scioglieva quella tensione in soluzioni imprevedibili con la consapevolezza di esser riuscita a mettere la partita sui binari a lei più congeniali, affrontandone le montagne russe emotive con il sorriso e una squadra – coach Santopadre e ßerrettini, su tutti – che a ogni cambio di campo non le ha mai fatto mancare il proprio sostegno. SOSTEGNO. “Avere Matteo e Vincenzo con me è stato incredibile, mi hanno trasmesso molta energia e mi hanno permesso di restare calma», ha dichiarato a caldo la n.1 azzurra e virtuale n.22 del ranking. A volte sento di dover sorridere perché mi aiuta a rilassarmi. La vita è così bella, avere tanti italiani a fare il tifo per me non ha prezzo». Una fiducia, quella dei tifosi azzurri in tribuna, che Trevisan ha avvertito tutta, specialmente dopo aver perso i quattro punti consecutivi che le sono costati il tie-break del secondo set rimnsegnando alla greca quelle certezze sin li smarrite. Messa alle corde nel suo primo turno di battuta del terzo set – ben 11 punti – e annullata una palla-break, l’azzurra ha dimostrato ancora una volta una resilienza incredibile. Ha continuato a tessere la sua tela, capovolgendo in suo favore situazioni su cui più volte è sembrata spacciata. Vincenti, palle corte, righe, nastri fortunati e sguardi di sfida: non è manato nulla nell’ora successiva di gioco, in un crescendo di emozioni dilagate in quel «Mar ti na!, Mar-ti-na!» scandito a gran voce dalla panchina e dal pubblico azzurra dopo il dritto vincente del penultimo gioco, quello del break decisivo che ha permesso a Trevisan di tornare in battuta e chiudere il match. MUSETTI. Una vittoria decisiva per le chance azzurre di approdare alla finale di domani. Subito dopo infatti Lorenzo Musetti ha impartite una lezione (6-1 6-1) al malcapitate Sakellaridis, n.803 del ranking, portandoci sul 2-0. Oggi basterà un punto per vivere questa United Cup sino in fondo. 

Mamma che Italia (Gianluca Strocchi, Tuttosport)

Il sorriso radioso di Martina Trevisan dopo la vittoria più prestigiosa in carriera e il pugno chiuso in segno di trionfo di Lorenzo Muretti. Ecco le istantanee che fotografano una giornata di quelle indimenticabili per il team Italia, avanti 2-0 sulla Grecia e quindi a un passo dalla finale di United Cup, evento a squadre miste che in Australia ha dato il la alla stagione 2023 (in palio per la prima volta fino a 500 punti per i ranking oltre a un montepremi di 15 milioni di dollari). Per completare l’opera serve un altro punto nei match odierni (dalle 7 diretta su Supertennis). Matteo Berrettini, n.16 Atp, a segno nei tre singolari disputati (battendo tra l’altro due top-ten come Casper Ruud e Hubert Hurkacz), sfida Stefanos Tsitsipas, n.4 del mondo, che si è aggiudicato i tre testa a testa: al 2° turno delle qualificazioni degli Us Open 2017, al 1° turno degli Australian Open 2019 e negli ottavi a Roma 2021. La seconda portata del menu vede Lucia Bronzetti (n.54 Wta) misurarsi con Despina Papamichail (n.158), che si è imposta nell’unico precedente, nel 2018, in semifinale nel torneo Itf di San Severa Quindi il doppio misto, anche sei tifosi del Belpaese si augurano sia ininfluente a differenza di quanto accaduto a Brisbane con la Polonia.[…] Sulla Ken Rosewall Arena proprio la n.6 del ranking ha dato vita a un incontro palpitante con Martina Trevisan: tre ore e un quarto di emozioni. Forte dell’affermazione al Roland Garros 2020 (con 2 match-point annullati), la 29 enne mancina di Firenze ha giocato un primo set di altissima qualita (6-3) e sullo slancio ha preso un break di vantaggio anche nel secondo, mancando una chance di 3-0. La 27 enne di Atene ha reagito, trovando più solidità nei colpi, è passata per la prima volta in vantaggio (4-3) e poi è stata impeccabíle nel tie-break, fatto suo per 7 punti a 4. Nella frazione decisiva, dopo essere stata 4-2 sopra, Trevisan è stata ripresa e superata, eppure incitata dal capitano («colpisci con la voce» il consiglio di Santopadre) ha trovato le energie per firmare il terzo successo su sei confronti con una top ten, il più importante, festeggiato con tanto di balletto «E’ stata una battaglia incredibile e sono davvero felice – le parole di Martina -. Dalla panchina Matteo e Vincenzo mi hanno trasmesso tanta energia, ma mi hanno anche mantenuto calma. Ho cercato di ricordarmi in ogni punto che è bellissimo giocare qui per l’Italia con tanti tifosi in tribuna: la vita è proprio bella! Giorno dopo giorno sono migliorata e penso che questa vittoria l’ho proprio meritata». Molto più agevole il quarto successo in altrettanti match individuali per Lorenzo Musetti (n.23 Atp), che si è sbarazzato con un doppio 6-1, in un’ora e spiccioli, del 18enne Stefanos Sakelllaridis (n.803) chiamato a sostituire Michal Pervollarakis. «Non è mai facile vincere quando si è nettamente favoriti – ha dichiarato il 20enne di Carrara – ma contava portare il punto alla squadra. Soprattutto dopo l’impresa di Martina: ho visto tutta la partita ed è stato stressante quasi come giocarla. Mi sono fermato e ho ripreso a riscaldarmi almeno sette volte in palestra. Anche per questo ero teso, dopo quel risultato sapevo quanto fosse importante un mio successo»

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