Secondo il Bloomberg Billionaires Index, è l’uomo più ricco del mondo davanti a Elon Musk. Parliamo dell’imprenditore Bernard Arnault, settantatreenne presidente del CdA e CEO di LVMH, di cui controlla circa la metà. LVMH è una multinazionale specializzata in beni di lusso che controlla 75 marchi, tra i quali Tiffany, Bulgari, Christian Dior, Louis Vuitton.

“Quello che amo è vincere. Quello che amo è essere il numero uno” diceva anni fa il miliardario francese. Ora, tuttavia, confida a Celia Walden del quotidiano svizzero Handelszeitung che quel numero 1 in classifica è appunto “solo un numero”. Come lo è quello del suo patrimonio, 186 miliardi di dollari al momento dell’intervista, perché “non sono davvero soldi nelle mie tasche”.

Un uomo che nel 2015 aveva sì un telefono cellulare, ma lo usava solo per le chiamate, non aveva mai mandato un messaggio. “Ma ora ho fatto progressi” assicura. Email, Instagram, Tiktok, tutto grazie ai figli. Uno di questi, Alexandre, è colui che ha avuto l’idea di ingaggiare Emma Raducanu come ambasciatrice di Tiffany.

Un uomo che ha incontrato diverse volte la regina Elisabetta II e nel 2013 ha ricevuto il titolo onorifico di Knight Commander of the Most Excellent Order of the British Empire.

Arnault ha avuto occasione anche di conoscere Elon Musk che ha definito “un genio” dopo che lo ha messo al posto di guida di una delle sue ultime auto senza conducente “dicendomi di togliere i piedi dai pedali e le mani dal volante e questa mi avrebbe riportato in ufficio. E lo ha fatto!”. Meno bene la parte in cui Elon gli ha detto che sarebbe andato a colonizzare Marte. “Pensavo stesse scherzando e mi è venuto da ridere, non credo che fosse molto contento”.

Regine, colonie marziane, oggetti di lusso, cavalieri dell’impero, Emma… sembra di essere in un mondo di fantasia. È allora il turno del più fantastico di tutti. Perché Arnault non ha intenzione di andare in pensione e, pur con un nesso che non riusciamo del tutto a cogliere, afferma: “Finché potrò giocare a tennis con il mio amico Roger Federer, continuerò a lavorare”. Ma non è finita. “Abbiamo giocato l’anno scorso e ho vinto un punto” continua. “Spero di vincerne due quest’anno”.

Secondo noi, ce la può fare. Basterà sussurrargli con nonchalance, “Roger, facciamo che sei 40-15, due match point”. No, probabilmente non lo farà. Passi la gaffe con Elon, ma questo sarebbe troppo.