Australian Open, Djokovic: "La gamba? Va molto meglio. Con De Minaur la miglior partita del 2023" [VIDEO]

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Australian Open, Djokovic: “La gamba? Va molto meglio. Con De Minaur la miglior partita del 2023” [VIDEO]

Il campione serbo vola ai quarti di finale e la fase più critica del problema muscolare alla gamba sembra alle spalle: “Non c’è molto da dire, è stata una partita perfetta”

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Novak Djokovic - Australian Open 2023 (foto: twitter @ausopen)
 

Un chiaro messaggio al torneo, Novak Djokovic è tornato al top della forma. Questo il dato che emerge dopo la facile vittoria in ottavi di finale contro Alex De Minaur: il problema alla coscia sinistra lamentato dal campione serbo negli scorsi giorni sembra alle spalle e ora Nole è più determinato e pronto che mai nella caccia al decimo Australian Open, che sarebbe il 22esimo Slam della sua carriera.

Djokovic ha parlato di questo ed altro nelle sue dichiarazioni post-gara. Partiamo con l’intervista a caldo sul terreno della Rod Laver Arena ai microfoni di Jim Courier:

“Oggi avevo l’obiettivo di vincere tre set a zero. Occorre gestire tante cose dentro e fuori dal campo. I primi quattro-cinque game sono stati lottati, poi mi sono sentito più sciolto e più libero; mi sono sentito sempre meglio nel colpire. Lui si è innervosito e io ho visto la possibilità di capitalizzare le chance. Il tennis è dinamico, le cose possono sempre cambiare nel giro di pochi punti. Io sono rimasto sempre concentrato e ho giocato il mio miglior match della stagione fin qui”.

Courier: Quale è lo stato dell’infortunio?

Djokovic: “Oggi molto bene, non ho sentito nulla, e quindi direi tutto bene. Grazie al mio fisioterapista. Ringrazio anche Dio. Non voglio festeggiare troppo presto, ma sono ancora nel torneo. Nella prima partita mi sentivo molto bene, nella seconda no; quindi, le cose possono cambiare molto rapidamente. Non do nulla per scontato ma sono molto contento di come mi sono mosso questa sera e spero di poter continuare così”.

Courier: Due anni fa hai vinto questo torneo avendo un problema all’addome. Quell’esperienza ti dà fiducia?

Djokovic: “Anche tu Jim hai avuto infortuni quindi sai come ci si sente. Non sai quale è il grado dell’infortunio e non sai se sarai competitivo. Ho preso tante pastiglie, non quel tipo di pillole che potreste pensare voi… (ridendo, rivolto al pubblico). Anti-infiammatori, cose che non mi piace assumere, ma dovevo trovare una soluzione. Oggi non vorrei approfondire più di tanto il discorso perché questa partita è stata la migliore da questo punto di vista”.

Courier: So come gestire un infortunio, non so invece come si gestisce la carriera da padre. Tuo figlio peraltro gioca già…

Djokovic: “Sì, più che altro si sta divertendo. La cosa importante è che ami quello che sta facendo. Ama il tennis, ama guardarlo quando sono a casa. Non faccio mai pause, perché quando non gioco o mi alleno gioco pure con lui. Ho due piccoli angeli in casa, è la cosa più bella della mia vita. E torneremo io e Stefan insieme per giocare il doppio qui… A mia figlia invece del tennis non frega niente. Lei balla e fa ginnastica. E’ molto carina. Mi mantiene coi piedi per terra e umile. Mi corre sempre intorno e ogni volta che mi guarda negli occhi sono disarmato, quello di mia figlia è lo sguardo più bello che abbia mai visto in vita mia (commosso)”.

Courier: Il tuo prossimo avversario è Rublev. Lui ti ha sconfitto nel 2022. Cosa rappresenta per te questa sfida?

Djokovic: “Ormai è nei primi dieci da parecchio tempo. E’ molto esplosivo. Il tipo di gioco è simile a quello di De Minaur quindi spero di poter impostare la stessa partita”.

Djokovic si è poi espresso così nell’intervista rilasciata a Eurosport International:

Novak, un match quasi perfetto…

Djokovic: “Non c’è molto da dire, ho fatto una partita praticamente perfetta dall’inizio alla fine, la migliore in questo torneo. Mi sono sentito libero di muovermi. De Minaur non lo avevo mai affrontato ma sapevo come avrei dovuto giocare, rimanere aggressivo, togliergli il tempo, perché lui è uno dei più rapidi del circuito. Mi sono sentito davvero bene e sono davvero felice”.

Ti sei sentito già il vincitore dopo il primo break?

Djokovic: “Non è proprio così, ma so che se gioco come oggi ho delle chances di vincere contro chiunque. Però bisogna sempre rispettare l’avversario e sapere che quando giochi anche contro il pubblico come oggi le cose possono cambiare in fretta; non volevo che il pubblico diventasse un’arma per lui”.

Sei volato ai quarti sprecando poche energie…

Djokovic: “Due ore non sono poche, ma sono meno di tre o quattro. Sono molto contento di questo. Ho già parlato di come me la sono dovuta cavare nei turni precedenti quando avevo difficoltà… Oggi non è stato così”.

Nella conferenza stampa con i media, Djokovic ha aggiunto:

“Se una settimana fa mi aveste detto che oggi avrei firmato così, avrei firmato sicuramente. Una settimana fa non pensavo affatto al titolo, ma semplicemente ad essere in grado di giocare il match successivo. Oggi il modo in cui ho giocato mi fa pensare che posso essere pronto per andare fino in fondo. Non potevo esserne sicuro fino ad oggi”.

Il fatto di essere l’unico giocatore rimasto in gara ad aver vinto uno Slam è un vantaggio?

“Forse sì, ma non così tanto. Tsitsipas ha esperienza, ci è andato vicino spesso, ma mi sembra non abbia mai giocato una finale….

Veramente l’hai battuto proprio tu in finale al Roland Garros. Era avanti di due set.

Djokovic: “Vero, vero. Ho sbagliato (sorridendo). Poi ci sono gli americani, che stanno facendo molto bene. Di sicuro il fatto di aver vissuto questa situazione prima mi aiuta ad avere idee chiare su come gestirmi nei prossimi giorni. Sicuramente butterò un occhio anche agli altri match per vedere cosa fanno gli altri”.

Cosa cambia nel tuo gioco quando sai di avere un problema fisico?

“Penso che il mio gioco è molto influenzato quando ho problemi, nel senso che mi tocca calcolare se andare a rincorrere tutte le palle o meno. Quando non ho problemi, come oggi, gioco più libero mentalmente e si vede”.

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