[4] Sebastian Baez b. [5] Federico Coria 6-3 3-6 6-3
Nessuna vittoria può avere lo stesso gusto, o il valore emotivo che ne scaturisce, dall’affermarsi in un evento casalingo. Questa sensazione assolutamente inebriante, Sebastian Baez ha potuto viverla sulla propria pelle nella giornata di domenica 12 febbraio, aggiudicandosi l’ultimo atto dell’ATP 250 di Cordoba.
Il numero 47 del mondo ha prevalso con lo score di 6-3 3-6 6-3 sul connazionale Federico Coria. Sebbene quella andata in scena sia stata la quarta finale disputa a livello ATP da parte di Seb, si è trattata di “una prima volta” nella propria terra natia. E difatti al termine dell’incontro conclusivo del torneo, vinto in quasi due ore di partita, l’emozione sprigionata è stata incontenibile. A dare ulteriore enfasi ai festeggiamenti per il trofeo messo in saccoccia, poi, ci hanno pensato i membri del team di Baez, i quali hanno deciso di condividere la gioia per il successo entrando anche loro sul mattone tritato dell’impianto principale del Cordoba Open.
IL TABELLONE COMPLETO DELL’ATP 250 DI CORDOBA
“Vincere un torneo in Argentina è un qualcosa di molto difficile da descrivere a parole, tutti i miei amici e la mia famiglia erano qui a vedermi. E’ stato incredibile“. Queste le parole rilasciate in conferenza stampa dal vincitore del torneo, che ha poi proseguito affermando: “Non sono riuscito neppure a trovare la forza e la lucidità per effettuare una degna celebrazione del mio trionfo quando ho vinto il match point talmente ero emozionato. Sono stato in grado di lasciarmi andare e tirare fuori quello che ho provato soltanto quando sono andato ad abbracciare la mia squadra. Il mio allenatore mi ha sostenuto per tutto il tempo durante la nella mia carriera, senza mai dubitare di me. Gli sono molto grato“.
In una finale che si è rivelata, come da previsioni della vigilia, estremamente lottata ed equilibrata, il 30enne di Rosario ha prodotto il massimo sforzo sia in termini di intensità che di ritmo del tennis espresso per cercare di trovare costantemente profondità nello scambio da fondo e sottrarre così tempo all’avversario nel primo colpo in uscita dal servizio imprimendo pressione. Tuttavia dal canto suo, Baez ha spesso e volentieri – proprio nei momenti decisivi della sfida – risolto l’enigma del palleggio prolungato ad alta frequenza con potenti esecuzioni di dritto, che hanno fatto la differenza nell’indirizzare l’inerzia del match durante i suoi passaggi cruciali. Nonostante, infatti, uno scambio di break ad inizio terza frazione, alla fine della fiera Sebastian ha mostrato quella maggiore consistenza che gli ha permesso di andare a prendersi il secondo titolo della carriera nel Tour dopo quello ottenuto la scorsa stagione con la corona di campione del ‘250’ di Estoril.
Il 22enne di Buenos Aires, dopo la premiazione, ha aggiunto – con tanto di trofeo al suo fianco – le seguenti dichiarazioni: “Il bilancio della partita è molto positivo, sono riuscito a mantenere il mio livello più a lungo di lui ed è questo ciò che credo mi abbia nelle migliori condizioni per vincere il torneo. Nei momenti difficili, poi, ho giocato il mio miglior tennis e questo non può che rendermi molto felice e fiducioso per il prosieguo dell’anno. Sapevo che sarebbe stata una partita estremamente difficile perché ci conosciamo molto bene con Federico, ma ho avuto il merito di controllare bene la tensione e i nervi“.
Un successo, quello ottenuto da Baez in questo febbraio 2023, che si pone come tappa finale di un lungo percorso dalle svariate sfaccettature. Dopo aver partecipato, previa qualificazione, alle Next Gen ATP Finals di Milano nel 2021, Sebastian è stato protagonista di un’ottima prima parte di stagione. Specialmente sull’amata terra battuta con la vittoria in Portogallo superando nell’atto finale del torneo Frances Tiafoe, ma raggiungendo anche altre due finali in quel di Santiago e Bastad. Infine ha dato non poco filo da torcere ad Alexander Zverev al Roland Garros, con il tedesco che è venuto fuori da un match thriller solamente al quinto set.
Dopodiché, tuttavia, i successivi sei mesi finali del 2022 sono stati per lui un calvario senza fine: un periodo disastroso in cui ha raccolto 16 sconfitte in 17 partite disputate. Dal KO in finale nel derby bonarense con Francisco Cerundolo in Svezia sino al primo turno dell’Australian Open di qualche settimana fa, dove si è arreso in tre set al padrone di casa Jason Kubler, ha fatto registrare un’isolata ed effimera vittoria ai danni del nostro Sonego a Napoli. Un successo che ha inframezzato due serie di eliminazioni consecutive all’esordio di ben 12 tornei, alle quelli vanno aggiunte le tre sconfitte in Coppa Davis nel girone di Bologna. 11 KO in fila e poi, dopo l’interruzione momentanea dell’emorragia di risultati e fiducia ottenuta nel torneo partenopeo, altri 6. La maledizione si è finalmente spezzata una volta ritornato sulle sacre sponde di casa, proprio in quel di Cordoba.
Nel suo percorso verso il titolo, oltre ad aver avuto la meglio della testa di serie numero 5 Coria nella partita valevole il torneo, Seb ha anche superato nel primo turno l’oriundo Luciano Darderi, al secondo il cileno Tomas Barrios Vela e dulcis in fundo nel penultimo atto della settimana il boliviano Hugo Dellien. Nell’edizione del 2022, la corsa nel torneo di Baez a Cordoba si era invece interrotta ai quarti di finale. Ora grazie a questo trionfo ha potuto scalare la classifica di ben 11 posizioni issandosi alla piazza n. 36 del ranking mondiale, a cinque lunghezze dal suo best ranking.
L’attuale n. 3 di Argentina ha chiosato dinanzi ai giornalisti dicendosi: “Ho 22 anni e sono in una posizione dove ho sempre sognato di essere. Ovviamente voglio di più, ma senza perdere l’opportunità di godermi al massimo quello che sto ottenendo. Adesso, però, non vedo l’ora di poter festeggiare questa vittoria con un bel asado in compagnia di tutta la mia famiglia e dei miei amici“.