ATP Rotterdam: a Sinner non basta un gran primo set, il titolo è di Medvedev

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ATP Rotterdam: a Sinner non basta un gran primo set, il titolo è di Medvedev

All’ABN AMRO Open Jannik Sinner cede alla distanza a un Daniil Medvedev ritrovato ad alti livelli

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Daniil Medvedev - Rotterdam 2023 (foto Twitter @abnamroopen)
 

[6] D. Medvedev b. J. Sinner 5-7 6-2 6-2

Non riesce Jannik Sinner ad aggiungere il proprio nome al prestigioso albo d’oro del torneo di Rotterdam, sotto quelli di Ashe, Connors, Borg, Edberg, Federer e tanti altri campioni. Non ci riesce di fronte a una delle migliori versioni di Daniil Medvedev, che lunedì salirà al n. 8 del ranking, e a dispetto di un primo set in cui ha messo in campo un livello davvero alto, tenendo testa e anzi superando l’avversario nei suoi territori preferiti, la diagonale sinistra e gli scambi oltre i nove colpi (e non ce ne sono stati pochi).

 

Oltre a una non entusiasmante percentuale di prime in campo (57%), Sinner ha pagato in modo evidente lo sforzo profuso nell’ora abbondante di gioco a cui è stato costretto per mettere a referto quella prima frazione in un secondo set in cui non è mai stato in partita. L’identico punteggio del set finale nasconde invece uno Jannik più vivo, dove la differenza va ricercata in qualche errore di troppo con il dritto e, naturalmente, in un Medvedev che ha mantenuto la solidità della seconda frazione, prendendosi in varie occasioni anche qualche metro di campo per comandare. Due soli set lasciati nel torneo per lui – il primissimo, contro Davidovich Fokina e quello di questa domenica – e un dominio pressoché totale in tutti gli altri, con il solo Auger-Aliassime capace di superare i 2 game.

Per Jannik è appena la seconda finale persa su nove disputate, giunta al termine di una settimana all’insegna delle “prove del nove” dopo il titolo ATP 250 conquistato a Montpellier partendo direttamente dai quarti di finale. L’azzurro ha subito passato l’esame Bonzi (esame non tanto perché Benjamin veniva dallo status di n. 1 di Francia, quanto per la possibilità di un calo di tensione dopo il trofeo appena alzato). Poi, è toccato a colui che era diventato il personale banco di prova per eccellenza, Stefanos da Atene. La necessità della conferma dopo la vittoria contro il primo del seeding aveva le sembianze di Stan Wawrinka ed è filata via liscia, aprendo le porte su un’altra prova del nove (speriamo l’ultima fino alle Fonti Indiane), quella da estremamente favorito contro il Tallon di casa, che richiamava quella in semifinale di Omar Camporese su Paul Haarhuis, in quel momento 62° del ranking – Griekspoor è 61°. E anche Omar affrontava la finale da underdog contro un ex n. 1, Ivan Lendl, ma le coincidenze non sono bastate. Resta però la convinzione di potersela a giocare con i migliori del mondo e questa è la cosa più importante.

PRIMO SET, LUNGHI SCAMBI BIMANI – Si parte con Sinner al servizio (l’altro ha scelto di rispondere), scambi interminabili principalmente sulla diagonale di rovescio, solidissima per entrambi, con Medvedev che si limita a rimettere la palla e Jannik molto attento in attesa del momento giusto per cambiare qualcosa. Momento che spesso tarda ad arrivare e gli scambi oltre i nove colpi sono ancora i più frequenti. Sotto 15-30 nel terzo game, è bravo il classe 2001 di Sesto Pusteria a rompere in fretta gli indugi presentandosi con successo a rete per due volte, la prima dopo il servizio.

Sale la fiducia del nostro, è lui il primo a prendere l’iniziativa anche quando risponde e va a prendersi il break, con l’avversario che invece fallisce l’incursione a rete. La posizione in risposta dei due è quella che ci si aspetta: sulla seconda, entrambi avanzano di un paio di metri, che per quello con il cappellino e i pantaloncini viola significa piedi quasi sulla riga di fondo, per Daniil tenersene lontano quattro metri e mezzo. Ancora bene Sinner nel salvare il vantaggio esterno con la smorzata di dritto dopo il servizio, mentre “Bear” si vede costretto a fare qualcosa in più (cioè, qualcosa).

Se rimane sempre Jannik quello che aggredisce quando è indietro nel punteggio, è proprio l’imprecisione azzurra sulla palla break ad aprire all’altro la strada verso il 4 pari. Non prima però di un’interruzione di qualche minuto per un pannello a led “spento” dall’ace centrale di Medvedev, evidentemente preoccupato che quel piccolo rettangolo potesse riaccendersi durante uno scambio. Piuttosto bassa la percentuale di realizzazione con la prima per Sinner, che evidentemente non riesce a sfruttare la posizione arretrata della ribattuta per aprirsi il campo, nonostante da destra sia andato esterno quasi 6 volte su 10. Anzi, è proprio il cambio verso la T a fargli incamerare l’undicesimo gioco con incoraggiante facilità. Una facilità che gli dà lo slancio per andarsi a prendersi alla grande il set in risposta: 7-5 per un parziale da un’ora e sette minuti caratterizzato da 30 punti (su 76 complessivi) con scambi oltre i 9 colpi, 18 dei quali vinti da Jannik.

SECONDO SET, LA REAZIONE DELL’EX N. 1 – Poche prime in campo e Sinner cede la battuta in apertura. Medvedev è molto più solido adesso, vince quasi tutti i punti lunghi davanti a un avversario meno lucido e vola sul 4-1 pesante. Forse con la testa già troppo avanti, concede uno 0-40 che potrebbe riaccendere qualche speranza nel nostro, ma è puntualissimo nel mettere dentro la prima e a proseguire la sua marcia. Sornione, sembra voler rinunciare al game di risposta, salvo poi trascinare ai vantaggi Jannik, che in qualche modo tiene un gioco non del tutto banale prima di arrendersi al 6-2.

PARTITA FINALE, IL DRITTO TRADISCE – Medvedev rimanda tutto e non sbaglia nulla, mentre il dritto azzurro manca il campo tre volte di fila al terzo gioco e la battuta è persa al termine di uno scambio estenuante. Non accenna ad arrendersi, Jannik, che di forza conquista un palla del rientro immediato, frustrata però dalla prima esterna seguita dal rovescione in contropiede del 198 cm di Mosca. Gli scambi sono diventati incomparabilmente più vivaci rispetto a un primo parziale in cui Daniil si limitava a poco più della remata – ragionata, certo, ma solo quella era. Con l’80% di prime in campo, il classe 1997 sale 4-2 e si vede annullare una prima palla per il doppio break che si era meritatamente guadagnato. Due dritti altoatesini volano stanchi oltre la riga e Medvedev può andare a servire per il titolo, compito che porta a termine con relativa facilità, al secondo match point, anche per un paio di imprecisi tentativi di Sinner di chiudere, ancora con il dritto.

IL TABELLONE DELL’ATP 500 DI ROTTERDAM

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ATP Miami, Fritz: “Ora almeno 10, 15 tennisti possono vincere i grandi tornei, è fantastico”

Il tennista americano Taylor Fritz vuole essere protagonista: “Mi sento di avere le stesse possibilità di chiunque altro”

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Taylor Fritz - Indian Wells 2023 (foto Twitter @bnpparibasopen)

Taylor Fritz vuole essere grande protagonista in questo Masters 1000 di Miami. Si sente abbastanza bene e vuole continuare a dimostrarlo strada facendo. Il suo debutto nel torneo è stato positivo e ha eliminato Nava in due set. Ad eccezione di quel break iniziale subito dopo aver commesso due doppi falli, la sua gara è stata straordinaria. “Sono stato bravo – afferma l’americano – a recuperare prontamente il break di svantaggio nel primo set e ritengo di aver giocato un ottimo tennis. Soprattutto nel secondo parziale, quando ero molto più rilassato, ho giocato una gara solida. Per essere l’inizio va bene”.

Fritz si sente a suo agio sui campi di Miami e ha sentito tanto tifo in occasione del suo esordio ed è felice di essere protagonista in questa fase del tennis in cui c’è un ricambio generazionale doveroso, con Djokovic e Nadal assenti e Federer ritirato: “Sono felice del momento, un’Era nella quale posso ancora crescere tanto per continuare il mio percorso. C’è davvero la sensazione che tutti possano vincere. Io direi almeno 10, 15 tennisti hanno queste chance, si tratta solo di vedere chi gioca meglio quella settimana. È cambiato molto per me nell’ultimo anno e mezzo o giù di lì perché ho sempre voluto vincere tornei, e molte volte mi è sembrato altamente improbabile che ciò sarebbe accaduto con molti di questi ragazzi nei sorteggi visto quanto erano imbattibili. Quindi è fantastico sentire di poter partecipare a questi tornei e rendersi conto di avere le stesse possibilità di chiunque altro di vincere“.

Il derby tutto americano con Nava ha segnato il suo esordio. Si sente, ovviamente veterano, nei confronti del classe 2001 e n. 187 del ranking: “E’ sulla strada giusta e deve solo giocare più gare di questo livello per scalare la classifica. Contro di me ha cercato di vincere ogni punto, ma poi è calato, perché non puoi avere questo ritmo per tutta la gara. Ma il suo livello è molto buono. Sono errori che si fanno quando sei giovane e giochi poco”.

 

Morgan, la ragazza di Taylor Fritz, sta spopolando sui social mostrando contenuti del dietro le quinte dei tornei. Era qualcosa che i tifosi cercavano, visto il gran successo che lei ha riscontrato su TikTok e Youtube: “È sempre stato uno dei suoi obiettivi rendere il tennis più popolare al di fuori del circuito e dei suoi appassionati. Con i social riesci davvero a raggiungere tutti senza limitazioni, è davvero straordinario. Nella nostra generazione di tennisti la comunicazione è molto importante, ti rende ancor più popolare oltre ai risultati che ottieni sul campo. Non c’è niente di sbagliato nel voler solo giocare a tennis e avere la tua vita e far vedere quello che fai. E’ un modo prezioso per far crescere il tennis”.

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ATP Miami, doppio: subito fuori Fognini/Bolelli. Eliminati anche i campioni dell’Australian Open

La coppia italiana cede ai maestri Ram/Salisbury. Avanzano i numero 1 Koolhof/Skupski che eliminano i campioni dell’Australian Open 2023 Hijikata/Kubler

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Fabio Fognini e Simone Bolelli – Davis Cup 2022 by Rakuten Bologna

Non solo singolare. Ha iniziato a muovere i primi passi anche il tabellone di doppio del Miami Open presented by Itaù 2023 e non sono mancate sfide emozionanti e sorprese.

Per i colori italiani vi era un unica coppia al via, ma l’avventura in Florida è finita rapidamente. Ovviamente il team made in Italy presente in tabellone era la coppia composta da Bolelli e Fognini. I “Chicchi”, tuttavia, non erano stati fortunati nel sorteggio trovando subito la coppia numero 2 del seeding composta dai “maestri” Rajeev Ram e Joe Salisbury. 6-4 6-3 il punteggio a favore della coppia anglo-americana a cui è stato sufficiente un break nelle fasi finali di ognuno dei due set per portare a casa la partita. Bolelli e Fognini dal canto loro hanno avuto tre palle break nel corso del match ma gli avversari sono stati bravi ad annullarle tutte.

Dopo i quarti di finale raggiunti ad Indian Wells, arrivano uno stop prematuro per i due italiani che rallentano la loro corsa nella Race verso Torino, che li vede al momento alla posizione numero 22. Il successo nell’ATP 250 di Buenos Aires rimane il miglior risultato in questo inizio di stagione dei “Chicchi

 

Al secondo turno Ram/Salisbury affronteranno una coppia composta da due singolari a stelle e strisce. Due top 40 come Tommy Paul e Ben Shelton che hanno strappato il pass per il secondo turno, aggiudicandosi per 10-8 al match tie-break la sfida con i due teenager Damm/Shang, omaggiati con una wild card.

Se le teste di serie numero 2 non hanno avuto particolari problemi ancora meglio è andata ai numero 1 del seeding Wesley Koolhof/Neal Skupski. La coppia anglo-olandese era stata sorteggiata al primo turno con i vincitori dell’Australian Open 2023 Rinky Hijikata e Jason Kubler. Nonostante le premesse di match combattuto, la sfida è stata a senso unico. 6-1 6-2 il risultato finale per i primi favoriti del tabellone, vendicando la sconfitta patita in Australia.

Koolhof/Skupski hanno convertito sei delle nove palle break con due partenze a razzo che hanno annichilito i rivali, visto che in entrambi i set si sono trovati rapidamente a condurre 4-0.

Molta curiosità per una nuova coppia che si è creata nel circuito, quella composta dallo statunitense Austin Krajicek e il francese Nicolas Mahut. Krajicek si è presentato a Miami orfano del suo abituale compagno Ivan Dodig, out per infortunio.

Nonostante fosse la prima volta insieme il duo franco-americano è riuscito a sorprendere i campioni olimpici e vincitori del Miami Open 2021 Nikola Mektic e Mate Pavic. Krajicek/Mahut si sono aggiudicati il primo set e nel tie-break del secondo set hanno anche avuto un match point. Il set poi ha preso la direzione dei croati che si sono trovati a condurre 6-4 nel match tie-break. Da quel momento Krajicek/Mahut hanno messo il piede sull’acceleratore e con un parziale di sei punti a uno hanno chiuso la pratica 6-3 6-7(6) 10-7. Al secondo turno il duo franco-americano partirà favorito contro la coppia Matos/Vega Hernandez, trionfatori contro gli spagnolo Munar/Zapata Miralles.

Tra coloro che sono approdati al secondo turno vi sono gli olandesi Haase/Middelkoop, vincitori in due set su Baez/Etcheverry, Bublik/Kecmanovic, che regolano con un doppio 6-3 Cachin /F. Cerundolo, e gli statunitensi Lammons/Withrow che si aggiudicano la sfida contro gli alternate Escobar/Reboul con un doppio tie-break.

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ATP Miami, Alcaraz: “Vincerò un altro Slam”

Il tennista spagnolo dopo il successo contro Bagnis parla dell’importanza della vita fuori dal campo: “Devo prendermi cura di me stesso un po’ di più, sinora non l’ho fatto così bene come avrei voluto”

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Carlos Alcaraz - Indian Wells 2023 (foto Ubitennis)

Si rivela poco più che una formalità l’esordio del numero 1 al mondo Carlos Alcaraz al Miami Open presented by Itaù 2023. Il tennista spagnolo ha lasciato solo due game al malcapitato Facundo Bagnis in una sfida durata poco più di un’ora di gioco. Nella conferenza stampa post partita il tennista spagnolo ha ribadito la voglia di conquistare un altro torneo del Grande Slam, focalizzandosi sull’importanza di ciò che accade fuori dal campo.

D. Hai detto che l’anno scorso questo è stato un torneo molto importante per te. Quando hai vinto qui, forse hai pensato di poter vincere un Grande Slam. Ad un anno di distanza, quanto ti senti cambiato rispetto a quella persona che ha giocato il suo match di primo turno qui l’anno scorso?
ALCARAZ: “è diverso tornare qui come campione in carica. Penso che quando ho detto lo scorso anno non è sbagliato, ero pronto a vincere un Grande Slam. Adesso dirò la stessa cosa: vincerò un altro torneo del Grande Slam. Ovviamente è fantastico giocare qui. Giocare un primo turno qui non è diverso rispetto allo scorso anno. L’unica differenza è che quest’anno ho giocato sul Campo Centrale, non è stato così lo scorso anno.”

D. Pensi di essere cambiato come persona?
ALCARAZ: “Sono cresciuto molto dall’anno scorso. È stato un anno fantastico per me come giocatore ma anche come persona. Ho imparato molte cose, non solo in campo ma anche fuori.

 

D. Ti stai approcciando a questo torneo come campione in carica o lo stai affrontando come se fosse un nuovo torneo?
ALCARAZ:Come un nuovo evento. Cerco di non pensare al fatto di essere campione in carica. Sto cercando di non pensare che ho vinto qui nella passata edizione. Dico sempre la stessa cosa quando gioco la prima partita in un torneo: per me è sempre qualcosa di nuovo. Vivo la cosa giorno dopo giorno, turno dopo turno, cerco di giocare al meglio ogni giorno e provo anche a divertirti in ogni partita. Questo è l’unico obiettivo e l’unico pensiero nella mia mente in ogni partita.”

D. Lo US Open, è stato uno sforzo fisico enorme per te. Si è trattato di vincere match al meglio dei cinque. Hai giocato fino a tarda notte. Guardando indietro, pensi che ciò abbia contribuito ai problemi fisici che ti hanno fatto saltare l’Australian Open?
ALCARAZ: “Direi di no. Non ha avuto impatti sul mio problema fisico. Era passato molto tempo dallo US Open e il mio primo infortunio è stato a Parigi. Mi sono ripreso molto velocemente e molto bene. Direi che si tratta solo sfortuna. Probabilmente non mi sono preoccupato abbastanza di tutti gli aspetti fuori dal campo. Ma lo US Open non ha influito su questo.”

D. Questa settimana abbiamo parlato di te con Andy Murray. Ha detto che gli piace il modo in cui giochi senza pensieri. Nella sua carriera, ha detto che poteva giocare così solo quando aveva 18 o 19 anni. Quando è cresciuto, è diventato più difficile perché aveva molti più pensieri nella sua testa. Pensi che questo possa accadere?
ALCARAZ: Probabilmente sì. Devo approfittare di questo momento, visto che sono abbastanza giovane. Sono d’accordo con quello che ha detto. Sono giovane e non mi preoccupo di nient’altro se non di giocare e divertirmi in campo. Questa è l’unica cosa. Probabilmente quando sei più grande, pensi di più.”

D. Ad Eurosport, hai dichiarato che hai dovuto cambiare alcune cose per proteggerti dagli infortuni. Puoi dirci cosa hai dovuto cambiare? Devi essere a letto ogni sera alle 9:00, non puoi bere qualcosa con i tuoi amici o cose del genere?
ALCARAZ: “Ho detto che devo prendermi cura di me stesso un po’ di più fuori dal campo, preoccupandomi di andare a letto presto, riposare meglio, mangiare bene, prendermi cura di me stesso fuori dal campo. Questa è la cosa più importante per me. Direi che sinora non l’ho fatto così bene come avrei voluto. Ma dopo l’infortunio di gennaio ho iniziato a gestire meglio le situazioni fuori dal campo.

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