Volée di rovescio. Sinner sconfitto ma non è una bocciatura sta maturando (Bertolucci). Sinner non si scarica: "Voglio giocare subito" (Giammò). La legge di Medvedev. Sinner solo illusioni: "Ma sono in fiducia" (Crivelli)

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Volée di rovescio. Sinner sconfitto ma non è una bocciatura sta maturando (Bertolucci). Sinner non si scarica: “Voglio giocare subito” (Giammò). La legge di Medvedev. Sinner solo illusioni: “Ma sono in fiducia” (Crivelli)

La rassegna stampa di lunedì 20 febbraio 2023

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Volée di rovescio. Sinner sconfitto ma non è una bocciatura sta maturando (Paolo Bertolucci, La Gazzetta dello Sport).

Ha vinto il più forte. E dunque applausi a Medvedev , tornato a imporre la sua legge dopo un periodo di tormenti tecnici e fisici. Era apparso chiara, durante la settimana, che il russo stesse ritrovando le certezze e le sensazioni di quando guardava tutti dall’alto con il suo numero uno in classifica, ma non mi aspettavo potesse già raggiungere il livello mostrato nel secondo e nel terzo set della finale di Rotterdam. Però la sconfitta di Sinner non rappresenta certo un passo indietro, ma anzi la conferma di una maturazione e di una consapevolezza che lo porteranno lontano in questa stagione, sempre che i problemi fisici gli concedano tregua. Per un’ora, Jannik è stato il miglior giocatore in campo contro una versione di Medvedev vicina a quella dei giorni migliori, e da questo punto fermo bisogna ripartire. ll problema, contro un giocatore così preciso, cosi costante in difesa, cosi subdolo – mi si conceda il termine – nell’irretirti con la sua ragnatela fatta di trame fitte, profonde e poi di improvvise accelerazioni, devi continuamente tenere un ritmo elevatissimo, e soprattutto devi avere la possibilità di tirare un po’ il fiato nei tuoi turni di battuta ottenendo punti facili con il servizio, in modo da accorciare tempi e scambi e sottrarre cosi un po’ di controllo all’avversario. Purtroppo, dal secondo set in poi, complice anche la maggior aggressività di Medvedev, Sinner ha avuto un rendimento troppo alterno con il servizio e per tenere la velocità di palla di chi aveva di fronte è incorso in troppi gratuiti (alla fine saranno 30) in particolare con il dritto, ma del resto continuare a tirare a tutto braccio era l’unica soluzione per provare a rimanere attaccato alla partita. È evidente, come testimoniano le cinque sconfitte in altrettanti confronti diretti, che il gioco del russo presenti ancora enigmi insolubili per il nostro giocatore, che forse per l’occasione avrebbe potuto ancor di più provare la via della rete per concedersi opportunità alternative.

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Tuttavia non siamo certamente di fronte a una bocciatura: il ragazzo, nelle ultime due settimane, ha mostrato progressi in tutti i settori del gioco, rafforzando con una vittoria e un’altra finale la scelta di cambiare allenatore presa giusto un anno fa. Jannik è una spugna, nel senso che è abilissimo ad assorbire ogni direttiva che gli venga fornita dal suo team, e dunque saprà trarre lezioni proficue anche dalla sconfitta di ieri.

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Sinner non si scarica: “Voglio giocare subito” (Ronald Giammò, Corriere dello Sport)

È sfumato quando sembrava davvero a un passo il secondo sucesso consecutivo di Jannik Sinner in un torneo Atp in due settimane. Merito di Daniil Medvedev, digiuno di titoli dallo scorso ottobre (Vienna 2022, dopo aver battuto proprio Sinner ai quarti, ndr), che a Rotterdam è riuscito a imporsi in rimonta sull’azzurro col punteggio di 5-7, 6-2, 6-2 Un po’ d’amarezza c’è, inutile negarlo. Ma è sensazione anch’essa destinata a sfumare in fretta, se commisurata a quanto fatto dall’azzurro nelle ultime due settimane, incappato ieri in un avversario più forte, tanto nel gioco quanto nella testa. Numeri uno del mondo d’altronde non si diventa per caso, e il russo, anche se per sole sedici settimane lo è stato.

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Giunto alla sua nona partita in dodici giorni, i sessantotto minuti trascorsi in campo si sono rivelati uno sforzo che Sinner ha finito col pagare nel secondo parziale. E bravo è stato Medvedev, che in Olanda tornava in campo dopo quasi un mese dalla sua ultima partita giocata in Australia, ad approfittarne. A deteriorarsi, nei due set successivi, sono state solo le sue percentuali […]

«Nel primo set mi sentivo benissimo, poi nel secondo non ho iniziato come avrei voluto e l’inerzia è cambiata un po’», ha poi dichiarato a fine partita. E prova ne siano gli oltre novanta minuti di gioco trascorsi prima della fine delle ostilità, le quattro palle break costruite, la volontà di restare in partita nonostante il doppio svantaggio accusato nell`ultimo set e i complimenti lui tributati da Medvedev a fine match: «Congratulazioni — ha esordito il russo -, avrai tanti anni per vincere questo e altri tornei, sono contento di averti affrontato e battuto». Quella di Rotterdam era per Sinner la nona finale in carriera e si è chiusa con la sua seconda sconfitta (la prima risale al 2021, nel Masters1000 di Miami conto Hurkacz), ma il bilancio complessivo delle sue ultime due settimane resta comunque più che positivo: lo dice il ranking, dove da lunedì Sinner salirà in dodicesima posizione, ma a riconoscerlo è soprattutto lo stesso azzurro

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L’obbiettivo è ora recuperare le energie e presentarsi a Marsiglia dove l’attende l’ultima tappa del suo trittico di febbraio: «Adesso non vedo l’ora di giocare altri match come questo, vediamo la prossima settimana».

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La legge di Medvedev. Sinner solo illusioni: “Ma sono in fiducia” (Riccardo Crivelli, La Gazzetta dello Sport)

Il cielo rimane a un passo. Ma non si colora di azzurro: quel diavolo di un Medvedev si rivela ancora inavvicinabile per Sinner, anche se questa volta, almeno per un’ora, Jannik viaggia con le stesse marce, se non addirittura superiori, dell’Orso russo. Ma alla fine, malgrado i complimenti di rito, è il risultato che conta: il torneo di Rotterdam è di Daniil, che alza il 16° trofeo in carriera e torna prepotentemente in top ten 10, lui che solo a settembre era ancora numero uno del mondo, mentre la Volpe Rossa mastica amaro per la quinta volta su cinque contro il moscovita e deve rinunciare al sogno di inanellare due perle in due settimane dopo il trionfo di Montpellier di domenica scorsa. Delle due ore e 29′ di una battaglia aspra e di eccellente livello tecnico resta quel primo set in cui Sinner, aggressivo e mobilissimo, sovrasta nel ritmo l’avversario, lo insidia nella diagonale sinistra e assorbe con grande solidità mentale il controbreak del 4-4 dopo essere salito 4-1, fino a strappare di nuovo il servizio al russo nel 12′ game che gli vale il parziale. Ma fare corsa di testa contro Medvedev, il mago della regolarità e della precisione chirurgica, richiede una continuità negli scambi ad alta velocità che finisce per stroncarti se non ti sottrai alla ragnatela con la percentuale di prime e la capacità di reggere la maratona da fondo. E invece nel secondo set Jan smarrisce un po’ la bussola alla battuta e soprattutto non contiene più la maggior aggressività di Daniil, cementata da palle più pesanti e angolate, parenti strette di quelle che l’hanno portato al vertice della classifica. Nel terzo set, il Rosso di Sesto Pusteria è più vivo, ma il servizio è sempre troppo alterno e anche il dritto funziona a sprazzi, sollecitato oltremisura dalla profondità delle soluzioni del rivale, anche più fresco fisicamente.

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Jannik a Marsiglia già da oggi per il terzo torneo di fila, con la testa di serie numero due (dietro Hurkacz) e un tabellone che autorizza a nuovi sogni Anche perche queste due settimane sono state un bell’infuso di consapevolezza: «Credo si vedano i miglioramenti, ne ho fatti in tutti i settori del mio gioco, e anche dal punto di vista fisico nonostante la stanchezza della finale. Penso di aver fatto progressi con il servizio e con il diritto. Forse stavolta avrei potuto andare un po’ più spesso a rete. Ma tatticamente ho fatto le scelte giuste: vincere tante partite poi ti dà fiducia».

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