Al Challenger 75 di Rovereto (cemento indoor) erano sei gli italiani in tabellone, molti di meno di quelli che normalmente partecipano ai tornei che si disputano in Italia. E anche il loro rendimento è stato di gran lunga inferiore al solito, a parte Giulio Zeppieri che si conferma caldissimo. Il tennista di Latina, dopo la splendida vittoria della scorsa settimana a Cherbourg, è partito anche in Trentino con le marce alte. Prima ha vinto il derby tutto mancino contro Gianmarco Ferrari e poi ha rimontato 4-6 6-1 6-2 il britannico Charles Broom (n.378, autore dell’eliminazione del nostro Andrea Arnaboldi al primo turno). “Nel primo set Giulio ha sbagliato troppo, inoltre l’altro giocava profondo e questo lo costringeva ad accorciare – racconta coach Sartori – poi ha migliorato il rendimento con la prima di servizio e la partita è cambiata. Sono stati fondamentali i primi tre game del secondo set, nei quali ha rischiato di incartarsi. Evitato quel pericolo, è andata decisamente meglio”.
Nei quarti gli toccherà il francese Antoine Escoffier (n.183 ATP), giocatore che, pur essendo in gran forma, con il suo gioco di regolarità da fondocampo probabilmente non costringerà l’azzurro ad uscire dalla sua comfort zone. Sarà comunque un match complicato contro un avversario che sta vivendo una sorta di favola dopo una decina d’anni nell’inferno dei tornei ITF.
Per Zeppo l’appuntamento è di quelli da non mancare perché gli permetterebbe di rimanere in corsa per uno storico bis che tra l’altro lo porterebbe a superare di una manciata di punti sia Passaro che Arnaldi, andando a tirare il gruppo dei classe 2001 nella volata verso la top 100.
Bene anche Marcello Serafini che ha fatto onore alla sua wild card, superando all’esordio Matteo Gigante in un derby molto combattuto (6-4 2-6 6-4), per poi essere costretto alla resa dal belga Gauthier Onclin (n.258 ATP) dopo strenua lotta: 6-4 2-6 7-5. Detto di Arnaboldi (che nelle qualificazioni aveva battuto il più giovane cugino Federico),eliminato anche Stefano Travaglia che, dopo la bella finale a Tenerife 3, inciampa al primo turno contro l’altro belga Joris De Loore (n.203 ATP) 7-6(6) 6-4.
Al Challenger 100 di Bangalore (cemento outdoor) c’erano in tabellone due dei nostri migliori talenti: Luca Nardi e Francesco Maestrelli. Purtroppo solo il pesarese è riuscito a farsi strada raggiungendo i quarti di finale, battendo prima il 34enne serbo Miljan Zekic (n.240 ATP), poi il cinese di Taipei, ma americano di nascita, Jason Jung (n.338 ATP) col punteggio di 7-5 5-7 6-2. Adesso affronterà l’australiano Max Purcell (n.155 ATP), e non da favorito, nonostante la classifica li veda separati da tre sole posizioni.
Il tennista pisano ha invece perso un match che non doveva perdere contro il 25enne australiano Marc Polmans (n.284 ATP), subendo un nettissimo 6-1 6-2. Noi continuiamo a considerare queste sconfitte, del tutto impreviste, come scosse di assestamento nel percorso che porterà a breve il 20enne talento toscano, dopo un eccezionale 2022, ad ottenere risultati straordinari.
Si giocava anche sul cemento outdoor dell’Abierto Suguros di Monterrey (Challenger 125, Messico) dove erano due gli italiani in gara. Mattia Bellucci nel tabellone principale e Stefano Napolitano nelle qualificazioni. Purtroppo il lungo viaggio non ha premiato nessuno dei due, a cominciare da Bellucci che ha fatto conoscenza con l’ostico Denis Kudla (n.89 ATP e terza testa di serie) che sui campi veloci è veramente un brutto cliente. Il 6-2 6-4 finale in poco più di un’ora di gioco e senza concedere una sola palla break è piuttosto eloquente. Probabilmente Mattia, che dopo la storica qualificazione agli AO non ha più vinto, sarà un po’ deluso. Ma la fase di transizione tra Challenger e ATP è sempre molto complicata e facile agli incidenti di percorso. Nel torneo cadetto ha lottato con ogni forza Napolitano che, dopo aver battuto il colombiano Cristian Rodriguez (n.796 ATP), si è dovuto inchinare al kazako Denis Yevseyev (n.310 ATP) col punteggio di 4-6 6-4 6-3. La situazione complessiva del tennista piemontese rimane piuttosto precaria, esattamente come la sua posizione in classifica (n.583), ma appare incoraggiante la sua decisione di affrontare una trasferta così impegnativa, a dimostrazione della sua intatta voglia di lottare per le posizioni che più gli competono.