Il Challenger 75 di Cherbourg (cemento indoor), città portuale nel nord della Francia, festeggiava quest’anno il suo 30esimo anniversario, confermandosi il più longevo Challenger del calendario. Da qui sono passati Grigor Dimitrov, un giovanissimo Rafa Nadal (sconfitto in finale nel 2003 da Sergio Roitman) e sua Maestà Djokovic, semifinalista nel 2005. Giulio Zeppieri ha fatto meglio e ha alzato al cielo il trofeo, anche se ovviamente a un’età diversa, e spera che questo successo sia di buon auspicio. In finale ha avuto la meglio sul coetaneo Titouan Droguet (n.296 ATP) che, proveniente dalle qualificazioni, ha offerto una fiera resistenza. Ma in realtà l’azzurro è sempre rimasto saldamente in controllo, a parte un momento di distrazione nel settimo gioco del primo set quando ha concesso l’unico break della partita. Ma, una volta ristabilita la parità, non ha più concesso chances all’avversario, brekkandolo nuovamente nel dodicesimo gioco. Nel secondo parziale nessuno cede il servizio e si arriva così all’inevitabile tie-break, dove il nostro fa corsa di testa e si procura 3 match point con una micidiale combinazione pallonetto/palla corta/pallonetto. Il secondo è quello buono.
Per Giulio è la seconda vittoria Challenger dopo Barletta 2021 e il nuovo best al n.127 ATP, decimo miglior giocatore italiano in classifica.
Al Challenger 125 di Manama (Bahrein, cemento outdoor) si ferma in semifinale Salvatore Caruso, protagonista comunque di un bellissimo torneo. Il tennista siciliano, dopo aver fatto suo il derby dei quarti contro Lorenzo Giustino, si è trovato di nuovo di fronte Abedallah Shelbayh e il risultato è stato lo stesso di Tenerife 3: vittoria 7-5 6-2 del 19enne talento che è riuscito per la prima volta a mettere la Giordania sulla mappa del tennis internazionale. Purtroppo la sua bella favola non è stata coronata dal lieto fine perché in finale ha dovuto cedere a un volitivo Thanasi Kokkinakis, il 26enne australiano che da giovane sembrava dovesse spaccare il mondo. Il mondo non l’ha mai spaccato, al contrario è stato il suo fisico ad andare in pezzi, costringendolo a lungo lontano dal campo di gioco. Adesso il ragazzo sta cercando faticosamente di risalire la corrente, con il caloroso incitamento del suo amico Nick Kyrgios. Così in finale Kokkinakis si è presentato con la faccia giusta, vincendo nettamente col punteggio di 6-1 6-4, in poco più di un’ora e mezza, senza mai perdere il servizio e strappandolo tre volte. Per l’australiano è il quinto successo Challenger, mentre per il ragazzo giordano l’appuntamento con la vittoria è rimandato, anche se siamo pronti a scommettere che sarà questione di poco tempo. Intanto si gode il nuovo best ranking alla posizione n.276 ATP.
Si giocava anche sul cemento outdoor di Chennai (India, Challenger 100) dove, eliminati prematuramente i nostri Luca Nardi e Francesco Maestrelli, si sono giocati il titolo lo statunitense Nicolas Moreno De Alboran e l’australiano Max Purcell. Ha vinto quest’ultimo col punteggio di 5-7 -7-6(2) 6-4 in poco più di tre ore di gioco, annullando anche due match point nel decimo gioco del secondo set. Per il vincitore nuovo best al n.155 ATP, come anche per lo sconfitto che sale al n.188 ATP.