ATP Marsiglia: Hurkacz vince il sesto titolo della carriera, rimandata ancora la prima gioia di Bonzi

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ATP Marsiglia: Hurkacz vince il sesto titolo della carriera, rimandata ancora la prima gioia di Bonzi

Solita grande prestazione al servizio per Hubert Hurkacz, autore di 19 ace. Per lui si tratta del quarto trionfo in un ATP 250, il secondo sul cemento indoor dopo Metz 2021. Per Benjamin Bonzi, un’altra finale persa dopo quella di Pune

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Hubert Hurkacz – ATP Marsiglia 2023 (foto via Twitter @ATPTour_ES)
 

[1] H. Hurkacz b. B. Bonzi 6-3 7-6 (4)

Hubert Hurkcaz vince il sesto torneo della carriera nel circuito maggiore, rispettando dunque i favori dei pronostici rilasciati alla vigilia dell’Open 13 Provence e che lo davano ancor più comd probabile vincitore finale dopo il forfait di quello che sarebbe dovuto essere il suo rivale più accreditato: Jannik Sinner.

La testa di serie numero uno dell’ATP 250 di Marsiglia, giunto alla 31esima edizione, ha trionfato battendo il n. 60 ATP Bnejamin Bonzi con lo score di 6-3 7-6(4) al termine di poco più di un’ora e mezzo di gioco. Il 26enne di Nimes deve così rimandare ancora una volta l’appuntamento con la prima gioia ATP, dopo la sconfitta subita ad inizio anno a Pune in India da Tallon Griekspoor. Per il polacco, invece, è la quarta affermazione in un evento 250: nel 2019 ha trionfato a Wiston-Salem superando in finale Paire, nel 2021 a Delray Beach contro Korda e sul cemento indoor – stessa superficie di Marsiglia – di Metz avendo la meglio su Carreno Busta.

L’ultimo titolo in ordine di tempo, invece, il semifinalista all’edizione di Wimbledon di due anni fa lo aveva conquistato sull’erba di Halle lo scorso anno contro l’allora n. 1 del ranking Daniil Medvedev, mentre il trofeo più prestigioso rimane il ‘1000’ di Miami 2021 alzato al cielo della Florida a discapito di Sinner.

L’incontro non è stato memorabile, ma nel primo parziale è stato ravvivato dalla banda locale, incessante nel proprio operato. Il secondo set, al contrario, ha avuto una crescita del livello generale, tuttavia il francese nulla ha potuto sui tre set point avuti nel dodicesimo gioco: invalicabile anche quest’oggi in battuta Hubi, autore di 19 ace dopo averne messi a referto già 22 in semifinale contro Bublik.

Un solo precedente prima dello scontro marsigliese, seppur piuttosto datato: sempre in Francia nel Challenger di Brest del 2018, vittoria di Hurkacz per 6-2 7-6.

IL MATCH – I servizi partono subito viaggiando a pieno regime, non dando il minimo spiraglio alle risposte per rendersi pericolose. Nella finale di quella che è la 31esima edizione del torneo, si affrontano due giocatori per certi versi simili e per altri aspetti invece estremamente diversi. Da un lato la testa di serie numero uno del tabellone, Hubert Hurkacz, che è in grado di riassumere nel suo tennis il giusto mix tra solidità e manualità estetica. Dall’altra parte, il beniamino di casa Benjamin Bonzi: tennista che propone un ottimo equilibrio tra il proprio dritto e il proprio rovescio, senza tuttavia eccellere particolarmente con uno dei due fondamentali.

La grande differenza tra i due protagonisti è però da riscontrare sul servizio. Nonostante infatti il n. 60 ATP possa contare anche in questo caso su un’arma assolutamente efficacie, essa non è minimamente paragonabile al fondamentale d’inizio gioco di cui può disporre il 26enne polacco.

Il primo scossone della partita si ha nel quarto game, nel quale all’improvviso Benjamin smarrisce totalmente il dritto che in men che non si dica si trasforma in una macchina spara gratuiti. Inoltre il gioco è stato aperto da un sublime passante bimane del n. 11 al mondo complice anche un attacco della rete troppo pretenzioso del transalpino. Sul 30-40, alla seconda palla break conquistata – le prime dell’intero match -, Hurkacz aumenta la pressione in ribattuta e si prende il break che rompe gli indugi.

Non sembra poter avere le forze nell’immediato il n. 4 di Francia, per uscire dal tunnel di negatività in cui è sprofondato a causa degli errori marchiani commessi dal lato destro, anche per merito di uno scatenato Hubi che è letteralmente inarrestabile al servizio scagliando ace e prime vincenti a non finire. Difatti il semifinalista di Wimbledon 2021 non ha alcun tentennamento nel confermare l’allungo e salire 4-1, con turno tenuto addirittura a zero.

Tuttavia, quando meno era preventivabile, sul 4-3 e dopo che aveva concesso appena due punti in tre game di servizio, il nativo di Wroclaw subisce un passaggio a vuoto dove ad una prima che non lo sostiene a dovere si unisce anche un dritto ballerino in versione Bonzi. Non riesce neppure a reggere in contenimento con lo slice e così l’equilibrio è ripristinato. Ma invece di sfruttare il regalo avversario e rimettersi definitivamente in scia, l’ex n. 44 delle classifiche cede per la seconda volta la battuta con tanto di doppio fallo sanguinoso ed un dritto che non sa come ritrovarsi.

Questa volta nessuna distrazione per il campione del Masters 1000 di Miami 2021, che ritorna implacabile con quello che nel tennis è l’unico vero colpo che dipende esclusivamente da se stessi e non dall’avversario: 6-3 in 32 minuti.

Un primo set a dir poco dimenticabile, costellato più da errori che da giocate di qualità. Visto che anche il vincitore del set è sceso di livello nella seconda parte della frazione, pur comunque avendo messo a referto 5 aces e avendo trasformato il 92% delle prime in campo. La vera nota positiva del match finora è stata la scatenata banda marsigliese, in grado di rigenerare un incontro non troppo entusiasmante: tra gli spartiti fatti risuonare a Bouches De Rhone anche un italico “Bella Ciao”.

Il secondo set va ancora più spedito, nonostante sia sempre il francese il giocatore a rischiare qualcosa in più al servizio: due game vinti a 30 nella prima metà del parziale, al contrario se ne intasca un paio a 0 il polacco per giungere sul 3-3. In questa ripresa dei giochi, Benjamin intensifica le proprie scorribande in avanti conscio di dover togliere tempo e spazio all’avversario. Un modus operandi assimilabile a quello che propose nel secondo set della sfida contro Jannik Sinner al primo turno di Rotterdam, e che nella circostanza orange si rivelò scelta strategica azzeccata almeno per un parziale.

Nel settimo game, Hurkacz ha due opportunità – frutto dei soliti errori di diritto dell’avversario – per chiudere definitivamente ogni discorso. Ma Bonzi aiutandosi con la prima sventa il pericolo ai vantaggi, dopo 14 punti giocati, e si mantiene in scia. E il polacco qualche minuto dopo rischia seriamente di dover rimpiangere questa doppia chance non concretizzata, per due volte infatti si ritrova sotto 15-30 e 0-30 sul 3-4 e sul 4-5 mostrando chiari segni di tensione. Tuttavia sull’orlo del baratro, il servizio ritorna prepotente: nel decimo gioco, dallo 0-30 tre ace per togliersi da qualsiasi impiccio.

Soffre tremendamente anche nel dodicesimo game Hubert, che però da sinistra è inappuntabile cancellando tre set point al termine di un altro game fiume da 14 punti. Bonzi certamente ora ha innalzato parecchio il suo livello. Ma al tie-break, pronti via, calcola male il ribalzo a rete e concede un immediato mini-break al rivale. Il resto del gioco decisivo segue pedissequamente le battute, perciò nessun altro ribaltone: il favorito numero uno alla viglia del torneo ha confermato le attese portandosi a casa il titolo.

IL TABELLONE DELL’ATP 250 DI MARSIGLIA 2023

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