Challenger di Rovereto: il sogno di Giulio Zeppieri si infrange in finale

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Challenger di Rovereto: il sogno di Giulio Zeppieri si infrange in finale

L’azzurro non sfrutta le tante occasioni avute nel primo set e si spegne contro il finalista Next Gen Dominic Stricker

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Dominic Stricker vince a Rovereto, 2023 - Foto Stefano Eccel
 

Giulio Zeppieri manca di poco un clamoroso bis dopo la vittoria della scorsa settimana a Cherbourg ed è costretto alla resa dallo svizzero Dominic Stricker col punteggio di 7-6(8) 6-2 in un’ora e mezza di gioco. Un vero peccato perché nel primo set il tennista di Latina aveva illuso il numerosissimo pubblico giocando in maniera molto aggressiva, sballottando l’avversario da un angolo all’altro del campo. Una superiorità che veniva certificata dal break nel quarto game che sembrava lanciare la fuga di Zeppo. Purtroppo non era così perché un malaugurato doppio fallo nel nono game concedeva il contro-break allo svizzero che subito approfittava dello spiraglio, complice anche un po’ di nervosismo di Zeppieri che aveva qualcosa da dire all’arbitro. Il parziale si risolveva così al tie-break, dove comunque Zeppo riusciva a procurarsi ben quattro set point, nonostante Stricker fosse ormai entrato in modalità ‘muro di gomma’. Bravo lo svizzero in un paio di occasioni, sprecone Giulio come quando affossa un rovescio del tutto interlocutorio. Meno generoso è Stricker che alla prima chance si porta a casa il set. E anche la partita perché l’azzurro cala in maniera vistosa, forse anche stanco per queste due intensissime settimane, e così perde altri due turni di servizio e a rete ci va giusto per dare la mano all’avversario. Per l’elvetico è la quarta vittoria Challenger (Lugano, Cleveland e Zug i precedenti) che gli consente anche di risalire alla posizione n.120 ATP), a un passo dal suo best (111) risalente allo scorso mese di novembre. Il commento del vincitore alla fine della partita: “Nel primo set Giulio ha giocato molto bene, non è stato facile perché all’inizio ero un po’ nervoso. Il tie-break è stato cruciale per entrambi, infatti credo che per lui sia stata molto dura perderlo perché ha avuto molte chance. Da parte mia sono super contento e posso dire che il mio secondo set è stato perfetto”.

Per Zeppo, che intanto si gode il nuovo best al n.115, è in ogni caso la conferma di un evidente salto di qualità come conferma coach Massimo Sartori: “La mia idea è che Giulio abbia cambiato marcia nella sua vita. E’ stato bravo a non avere cali di tensione dopo il titolo in Francia. Il nostro obiettivo era la prima partita, poi sarebbe venuto il resto del torneo. Così abbiamo insistito tanto sull’idea di vincere il primo match, perché i grandi giocatori vincono la prima partita e da lì costruiscono il resto”.Continua coach Sartori: ”Penso che Giulio abbia deciso di provarci sul serio, ha messo la faccia in quello che fa. Chiedendo il nostro aiuto sapeva di andare incontro a una grande assunzione di responsabilità: se le cose vanno bene ok, altrimenti sa di essere l’unico responsabile. Mi sembra che abbia deciso di voler davvero fare il giocatore di tennis”.

Tra i vincitori del torneo è inevitabile citare anche il Presidente del Club ospitante Giorgio Trentini che ha stravinto la scommessa di ospitare per la prima volta un torneo Challenger. Per semifinali e finale c’erano più di 500 persone, ben oltre la capienza della Itas Arena: la tribuna era esaurita, ma nemmeno le tribune aggiuntive sul secondo campo sono state sufficienti. C’era gente ovunque: sulle scale, dalle vetrate, in ogni angolo dove fosse possibile vedere anche una sola parte di campo.

Anche se la nostra attenzione era tutta concentrata in Trentino, la settimana proponeva altri tre tornei, tutti con diversi motivi d’interesse. Al Challenger 125 di Monterrey (Messico, cemento outdoor) vince Nuno Borges (n.103 ATP e sesta testa di serie) sul croato Borna Gojo (n.160 ATP) col punteggio di 6-4 7-6(6). Per Borges è la terza vittoria Challenger dopo Antalya nel 2021 e Barletta lo scorso anno. Con questo risultato l’ex stella di Mississippi State University rientra in top 100, esattamente al n.85. Strano destino comunque quello del miglior giocatore portoghese, sempre sottovalutato e ingiustamente considerato giocatore di categoria (come si dice nel calcio). In fin dei conti ha solo 26 anni e probabilmente farà di tutto per scrollarsi di dosso questa antipatica definizione.

Al Challenger 75 di Rome (cemento outdoor), capoluogo della contea di Floyd nello Stato della Georgia, vince il baffuto australiano Jordan Thompson (n.93 ATP) che fa valere l’esperienza e batte la wild card statunitense Alex Michelsen (n.466 ATP) col punteggio di 6-4 6-2. Con questo successo Thompson va in doppia cifra con 10 vittorie Challenger. Il 18enne Michelsen per ora si accontenta del suo nuovo best alla posizione n.356 ATP.

Si giocava anche in India a Bangalore (Challenger 100, cemento outdoor) dove in finale ha prevalso uno scatenato Max Purcell (n.155 ATP) che ha avuto la meglio sull’altro australiano James Duckworth (n.128 ATP) al termine di quasi tre ore di partita combattutissima. Il punteggio 3-6 7-5 7-6(5) ne dà ampia testimonianza. Purcell, che già aveva vinto la scorsa settimana a Chennai, quest’anno non riesce proprio a perdere come testimonia il suo record in stagione con 16 vittorie e tre sole sconfitte. Tutto ciò gli vale il nuovo best al n.116 ATP, una quarantina di posizioni guadagnate in una settimana.

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