Il sito dell’ATP ha pubblicato domenica 5 marzo un’intervista a Tomas Berdych. Il finalista di Wimbledon 2010 è stato notato a Dubai durante la ottima seppur sfortunata prova di Jiri Lehecka al primo turno contro Sasha Zverev. Il trentottenne ceco ha spiegato di essere di ritorno da una vacanza con scalo a Dubai, e ha “giustificato” la visita al clan del giovane connazionale con la forte amicizia con il suo coach, Michal Navratil.
Berdych, ritiratosi nel 2019 e che ha durante la sua carriera raggiunto le semifinali almeno una volta in tutti e quattro i tornei dello Slam si è anche allenato ed ha parlato con il recente semifinalista di Doha, ma ha successivamente glissato su un’eventuale futura collaborazione: “vedremo al momento giusto. La squadra è davvero ottima e sta lavorando benissimo. A me piace lasciarmi guidare dall’istinto e vedere come vanno le cose. Non c’è alcun impegno scritto, e comunque non sarebbe necessario”.
Interrogato sulle qualità di Lehecka, Berdych ne ha lodato la consistenza fisica, che è un atout sempre più importante nel tennis di oggi. “Jiri è forte e la sua azione è molto composta. Tanti giovani come lui possono soffrire per mancanza di muscoli e quindi di potenza. Ma non è assolutamente il suo caso, cosa che mi piace molto. Trovo il suo gioco” – continua Berdych – “molto vicino al mio, ed è bello che lui stesso lo abbia detto più volte. È il segno che sono stato di ispirazione per qualcuno. Buffo pensare che aveva circa dieci anni quando abbiamo vinto la Coppa Davis. Lui ha un grande futuro. Io e Radek Stepanek abbiamo tenuto alti i colori del nostro paese, e penso che sarà Jiri a raccogliere il testimone”.