A margine della conferenza stampa di presentazione delle ATP Finals 2023 a Palazzo Madama a Torino, Ubitennis ha avuto modo di rivolgere alcune domande in esclusiva a Virginia Borla, Responsabile People, Business Devolpment & Control Management di Intesa San Paolo, host partner che sta accompagnando sin dal 2021 l’organizzazione del Master di fine anno e sarà anche main sponsor del Challenger che andrà in scena a maggio al Circolo della Stampa Sporting di Torino. L’occasione è stata quindi propizia per un bilancio sui traguardi raggiunti e sulle prospettive future.
D: Quanto è importante per Intesa San Paolo avere un ruolo di partner centrale per l’organizzazione di questo evento?
Borla: “Siamo assolutamente soddisfatti di essere host partner e dei risultati dell’ultima edizione rispetto a quella dell’anno precedente che portava con sé tutti i temi correlati al Covid. I numeri sono stati estremamente significativi e rappresentano in modo oggettivo qualcosa che chi è stato spettatore a novembre ha vissuto: l’elettricità, le tante lingue parlate in città, turisti ovunque. Vanno a rinforzare i contenuti e le emozioni di quei giorni”.
D: Quest’anno ci sarà anche un nuovo evento, il Piemonte Open Intesa Sanpaolo, il Top Challenger che si disputerà a maggio allo Sporting. Cosa sarà questo evento e cosa vuole essere?
Borla: “Sarà un momento di avvicinamento alle ATP Finals. Per noi è fondamentale non solo avere l’evento madre, ma anche avere la possibilità di accompagnare il tennis in una serie di passaggi significativi per gli sportivi e quindi anche per noi“.
D: Sinner e Musetti sono i vostri due ambassador di eccellenza. Perché li avete scelti, perché siete contenti di loro e cosa gli augurate per il futuro?
Borla: 2Gli auguriamo tutto il bene possibile ovviamente. Abbiamo scelto di legarci al loro talento e al loro futuro: cercavamo dei giovani italiani sportivi che rappresentassero i valori della banca e loro lo fanno al meglio. Sono integri, corretti, intensi, dediti alla fatica per raggiungere un obiettivo: è questo il nostro modo di credere il lavoro e lo condividiamo con loro”.