La terza giornata di match del tabellone principale del 1000 di Indian Wells si è aperta con, tra i vari incontri, le due vittorie secondo pronostico di Ruud e Norrie. Il primo ha approfittato di una versione ancora molto opaca di Schwartzman per ritrovare la sensazione di chiudere una partita senza soffrire (qualcosa che quest’anno gli era successa solo nel primo match stagionale contro Monteiro in United Cup). Il norvegese non ha certo brillato ma ha trovato una buona continuità da fondocampo sbagliando poco e mettendo in difficoltà il dritto dell’avversario con colpi molto carichi e profondi. Anche il servizio ha funzionato bene, mentre l’argentino ha litigato per tutta la durata dell’incontro con la prima di servizio soffrendo a dismisura quando costretto ad affidarsi a seconde palle tenerissime. La terza testa di serie del torneo dovrà vedersela al prossimo turno con Garin (il bilancio dei precedenti è favorevole al cileno che guida 2-1) che ha superato agevolmente Nishioka (6-4 6-0): un altro avversario con cui Ruud può scambiare da fondocampo e che lo può quindi aiutare a riacquisire ulteriore fiducia.
Norrie, invece, ha disputato un match senza sbavature contro il qualificato taiwanese Wu Tung-Lin (#175) chiudendo con il punteggio di 6-2 6-4 dopo un’ora e un quarto di gioco. Il britannico ha dominato il primo set, mentre ha avuto qualche difficoltà nel secondo quando sul 2-2 ha dovuto alzare l’asticella per annullare due palle break. Da lì è seguita una serie di 12 punti a 3 con cui Cameron ha dato la spallata definitiva alla partita. Il numero 12 del mondo, campione del BNP Paribas Open nel 2021, aspetta ora il vincente del match tra il nostro Berrettini e Taro Daniel.
[3] C. Ruud b. D. Schwartzman 6-2 6-3
Primo set – Si scambia molto ma troppe seconde per Schwartzman
Entrambi imbrigliati in una spirale negativa, Casper e Diego hanno cercato sin dai primissimi punti di approfittare delle loro tipologie di gioco tutto sommato simili per scambiare molto e ritrovare quella sensazione di fiducia nel colpire la palla smarrita negli ultimi mesi. Difficilmente i due avrebbero potuto trovare avversari più adatti a questo obiettivo e, in effetti, pur senza forzare troppo, il norvegese e l’argentino hanno trovato un buon ritmo. Che non stessero attraversando un gran momento delle loro carriere, però, si è capito dalla grande cautela di entrambi quando si trattava di mettere i piedi in campo e dal numero di palle non colpite bene con il rovescio da Ruud e con il dritto incrociato da Schwartzman.
Un problema solo di Diego è stato, invece, la bassa percentuale di prime nonostante la velocità contenuta: la seconda di servizio, a maggior ragione, era piuttosto morbida e il numero 4 del mondo, pur non tenendo una posizione aggressiva in risposta, è riuscito spesso a impostare lo scambio a suo piacimento (ovvero sulla diagonale destra). Così nel quarto gioco, Schwartzman, dopo aver sprecato un vantaggio di 40-15 per via di due errori di dritto, ha giocato solo seconde perdendo inevitabilmente campo: Ruud allora si è preso il primo break della partita. Il servizio di Casper, invece, funzionava molto bene: nonostante questo, l’argentino è riuscito a procurarsi una palla break nel settimo gioco, ma il norvegese trovava gli ultimi millimetri della linea del corridoio (almeno secondo hawk-eye perché il segno lasciato dalla palla sembrava out) per annullarla. Avanti 5-2, Ruud non ha avuto bisogno di tornare in battuta per chiudere il set perché “El Peque” ha mostrato tutte le difficoltà del suo periodo incappando in un gratuito dopo l’altro a partire da una smorzata che toccava terra prima di arrivare a rete.
Secondo set – Minimo sforzo e massimo risultato per Ruud
L’avvio di secondo set non ha offerto particolari novità e spunti: il numero 4 del mondo non brillava ma sembrava comunque in controllo, mentre Schwartzman appariva in lotta soprattutto con se stesso e non a caso, infatti, spesso si rivolgeva al suo team quasi per sfogarsi. Invece di sciogliersi, con il passare dei minuti, entrambi si irrigidivano sempre di più percependo l’importanza del match e accusando così la tensione man mano che ci si avvicinava alla fase calda. Così la qualità della partita, già non eccelsa, si è abbassata ulteriormente e Diego non è riuscito a sfruttare il fatto che Ruud prendesse sempre meno l’iniziativa.
Sul 2-2 l’argentino ha sbagliato troppo con il rovescio in fase di costruzione sprecando una potenziale occasione per brekkare l’avversario, mentre nel game successivo sono state ancora le tante seconde a dare la possibilità al norvegese di imprimere spin alla palla sin dalla risposta e quindi di aspettare l’errore di Diego. Così si è concretizzato il break in favore di Casper anche nel secondo parziale, portato fino in fondo senza particolari patemi dal numero 4 del mondo che ha chiuso con il punteggio di 6-2 6-3 dopo poco meno di un’ora e mezza di gioco. Contro Garin, Ruud andrà a caccia di una seconda vittoria di fila che gli manca dalle Finals di Torino di novembre.