Se potesse tornare indietro nel tempo, magari alle 23.59 del 31 dicembre 2022, c’è da giurare che Casper Ruud lo farebbe volentieri. Già perché questo 2023 di soddisfazioni tennistiche ne ha regalate davvero poche a chi aveva toccato il posto n. 2 del ranking subito dopo lo Us Open. Sarà che il 2022 è andato oltre le sue aspettativa a cominciare dalla finalissima di New York persa da Alcaraz in quattro set, o quella delle Finals disputata contro un Djokovic versione “doc”.
Ruud, che fatica nel 2023: “La pressione gioca a favore di chi mi affronta”
Sarà stata proprio questa escalation a creare pressioni psicologiche sul norvegese, come lui stesso ha ammesso dopo l’eliminazione ad Acapulco per opera di Taro Daniel dopo aver sprecato due match point: “Non sono deluso dal mio livello, anche se so che avrei potuto fare meglio. E’ vero, non è stato il migliore inizio di stagione, ma devo dare atto che di fronte ho avuto ottimi avversari. Essere nella top 10 genera pressione che è un qualcosa che gioca a favore di chi ti affronta”. Pressione psicologica e anche maggior attenzione nei suoi confronti da parte di chi si trova dall’altra parte della rete: “Oggi non sono deluso dal mio livello, anche se so che avrei potuto fare meglio, spero di essere più preparato per il tour di marzo“.
Da Djere a Brooksby passando per Daniel: quanti ko a sorpresa per Ruud
Fatto sta che nelle sette partite finora disputate, Ruud è uscito sconfitto quattro volte. Alla United Cup fu sconfitto da Berrettini, dopo aver chiuso in due set la pratica Monteiro col Brasile. Non ha mai superato il secondo turno ed è un dato sorprendente per chi è saldamente tra le prime cinque posizioni del ranking da un anno a questa parte. Ad Auckland toccò a Djere batterlo in tre set al secondo turno, mentre all’Australian Open fu eliminato in quattro set da Brooksby, dopo aver battuto il ceco Machac. Ad Acapulco aveva sofferto le pene dell’inferno contro Andreozzi, argentino per lui tutt’altro che irresistibile (è il numero 342 del ranking), poi ha dovuto fare i conti con l’ottima partita disputata da Daniel Taro. Insomma, ci sono stati avvii di stagione migliori. Adesso lo sguardo è rivolto alla tournée americana, con la classifica del ranking che al momento lo vede al riparo nella posizione n. 4. Avrà una testa di serie molto alta e c’è da scommettere che a tanti non dispiacerebbe finire nella sua parte di tabellone.