Aryna Sabalenka: "Spero che ci lascino giocare a Wimbledon. Vincere uno Slam non mi ha cambiata"

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Aryna Sabalenka: “Spero che ci lascino giocare a Wimbledon. Vincere uno Slam non mi ha cambiata”

Parole importanti, e come sempre mai banali, della bielorussa dopo la vittoria all’esordio a Indian Wells. “Anche a noi ragazze servono più soldi”

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Aryna Sabalenka - Australian Open 2023 (Twitter @AustralianOpen)
Aryna Sabalenka - Australian Open 2023 (Twitter @AustralianOpen)
 

Aryna Sabalenka c’è, eccome se c’è. Esordio ottimo della bielorussa a Indian Wells, con la campionessa dell’Australian Open che ha vinto in due set senza strafare per approdare al terzo turno, dove affronterà Lesia Tsurenko. La vittoria, meritata e tanto agognata, del primo Slam, sembra aver dato nuovo vigore alla bielorussa, che è poco dietro Swiatek tra le favorite per vincere questo torneo. “Dopo questa grande vittoria è più facile scendere in campo che dopo una dura sconfitta. Tutto il mio team era felice, abbiamo lavorato molto. Mi sento più motivata che mai e sento di aver bisogno di più, voglio ottenere più vittorie come di questo tipo. Non mi aspettavo di piangere se avessi raggiunto un Grande Slam ma quando ho vinto, soprattutto nell’ultimo game, tremavo. Volevo davvero vincere e poi stavo piangendo. Stavo aspettando questo momento, ma non potevo immaginare di piangere, pensavo che sarei stata felice e avrei saltato di gioca. Ma l’attesa è stata così lunga“.

Sabalenka sa bene quanti sacrifici ci siano dietro alla vittoria Slam, e nonostante le vittorie e il prestigio la prima qualità di una vera campionessa è saper essere umile. “Non mi sento diversa rispetto a prima“, spiega Aryna, “mi sento come se fossi la stessa giocatrice, solo con un titolo del Grande Slam, ma devo ancora andare in campo e giocare il mio miglior tennis per vincere qualsiasi partita. Non è cambiato nulla, sto ancora lavorando sodo, ora voglio ottenere questo titolo e spero di poter fare davvero bene qui“. Parole che testimoniano impegno e voglia di non porsi mai limiti, di scendere in campo e partire alla volta di un torneo sempre e solo per vincere. E la partita d’esordio con Rodina, in cui ha lasciato per strada solo due game, è stato un ottimo banco di prova: “Direi che è stata una partita complicata. Non mi aspettavo che lei giocasse così lentamente. Stavo faticando un po’ ad adattarmi alle palle, perché era super lento. Sono comunque super contenta di questa vittoria, felice di aver vinto in due set senza faticare troppo (sorride). Sono super contenta della prestazione e di un po’ di supporto“.

Ma non c’è tanto tempo per fermarsi a pensare, dato che domani è tempo di terzo turno per la n.2 al mondo, contro l’ucraina Tsurenko, che ha sospreso Donna Vekic. Le due si affrontarono qui l’ultima volta, allo stesso punto del torneo, nel 2019, e si affermò in due la bielorussa, soffrendo un po’ solo nel secondo parziale. Ricordando, e conoscendo Lesia, Sabalenka sa che è una partita da non sottovalutare: “Beh, sarà una partita interessante. È una grande giocatrice e sarà una grande battaglia. Mi preparerò nel miglior modo possibile, assicurandomi di poter portare e mostrare il mio miglior tennis, e assicurarmi che la gente si diverta di nuovo a guardarmi (sorridendo)“. Ma, oltre a parlare di tennis, di tattica e visioni sui tornei, come sempre accade le conferenze di Sabalenka hanno anche qualche domanda riguardante tematiche più ampie, come il ban di Wimbledon per russi e bielorussi. É notizia recente che probabilmente verrà rimosso, e i giocatori di quelle nazioni potranno tornare a competere sui prati dell’All England Club. Notizia importante, come lo è ancora di più il commento di una diretta interessata.

 

Faranno quello che vogliono e spero davvero che giocheremo lì“, riflette la n.2 del seeding, “mi piace il torneo, è un posto bellissimo e mi piacciono le persone. Speriamo che ci lascino giocare. In caso contrario, cosa posso fare? Niente. Prima ero davvero preoccupata e non sapevo cosa fare, ero arrivata a pensare che la situazione fosse colpa mia. Poi ho capito che questo non è sotto il mio controllo e non ho fatto nulla di veramente sbagliato contro il popolo ucraino. Non è colpa mia e non c’è modo di cambiare la situazione“. Infine, rimanendo nel campo dei temi extra campo più scottanti, non poteva mancare anche il pensiero di Sabalenka riguardo il dislivello dei premi ATP/WTA, che fa seguito alle parole di Shapovalov e Pegula: “Sarebbe una buona notizia se i premi fossero uguali. Penso che sia difficile confrontare uomini e donne perché siamo su un livello diverso, ma anche noi lavoriamo molto duramente e non è facile per noi. É vero che non siamo così forti fisicamente né raggiungiamo il livello a cui giocano i ragazzi, ma penso che ci servano più soldi, sarebbe molto importante“.

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Editoriali del Direttore

Roland Garros: ma Sinner sapeva che nei quarti poteva incontrare Medvedev? Un martedì da leoni, emozioni indicibili, Vavassori, Zeppieri, Monfils

Tutte pernici ieri al Roland Garros. Maratone con rimonte incredibili, battaglie all’ultimo sangue, spettacolo continuo. E il tennis italiano, 3 vittorie su 4, 11 su 15 al primo turno, si è fatto onore

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Jannik Sinner - Roland Garros 2023 (foto Roberto dell'Olivo)
Jannik Sinner - Roland Garros 2023 (foto Roberto dell'Olivo)

Era solo il primo martedì del Roland Garros 2023, ed è stato un martedì da leoni. Sì, una di quelle giornate – peraltro dopo le tante maratone già seguite domenica e lunedì – che chi le ha vissute non potrà mai dimenticarle. È la forza di questo straordinario sport. Sempre più popolare perfino quando si rischia di essere soffocati dalla troppa folla, dalle troppe code attorno ai campi aperti ai possessori dei cosiddetti biglietti “annexes” o “ground”. Meglio queste code, tuttavia, di quelle che si devono fare ai servizi igienici del Foro Italico…che sono tutto fuorchè igienici. Non mi stancherò mai di sottolinearlo. Prima o poi spero che qualcuno ci metterà mano. Diego Nepi, ci pensi tu?

Giornate di emozioni indescrivibili, anche perché ci vorrebbero ore e ore per raccontarne una minima parte. Sia che fosse un appassionato italiano, o anche un serbo seppure con minor gioia e felicità, quelli che hanno visto e sofferto per 5 ore e 10 minuti l’epica battaglia sul campo 8 fra Vavassori e Kecmanovic, non la dimenticheranno. Papà coach Vavassori, e non solo lui, avrà rischiato l’infarto con i 4 matchpoint annullati al serbo nel terzo set e poi pure con il quinto nel terzo tiebreak consecutivo. La partita – ricordo a chi non avesse letto la cronaca puntuale – si è conclusa soltanto al ventesimo punto del tiebreak finale. E’ stata una delle più incredibili rimonte…almeno fino a quella ancora più pazzesca che ha concluso la nottata ben dopo la mezzanotte…

 Sì, alludo a quella vinta da Gael Monfils, il più showman degli showman, e talvolta con eccessi border-line –come ricorderanno tutti coloro che videro quel quarto di finale dell’US open di qualche anno fa che fu vinto da Matteo Berrettini – che alla fine sono costati cari al malcapitato argentino Baez. Già stato vittima di Zverev qui al Roland Garros nel 2022: si era procurato, invano, il matchpoint. Stamattina è rimasto vittima – quando era calata la notte e si era fatto anche molto freddo dopo una giornata invece caldissima come tutte queste prime tre degli Internazionali di Francia – di una atmosfera divenuta per contrasto assolutamente incandescente.

 

Monfils, in vantaggio due set a uno, aveva perso il quarto set 6-1 e si trovava sotto 4-0 30-40 nel quinto. Insomma aveva fatto un solo game su 11. Non so come abbia fatto, giuro, ma sebbene avesse la testa sott’acqua, è riuscito miracolosamente a risalire la corrente. Certo il pubblico letteralmente impazzito per lui gli ha dato un’incredibile energia. Lui che era rimasto praticamente fermo e senza tennis da un anno per i vari acciacchi fisici. Eppoi mica è più un ragazzino mr Svitolino. Non c’è oggi che spenda più di lui con quel suo tennis da “rematore” di fondocampo eppur anche con quelle incredibili improvvise accelerazioni, cambi di ritmo, dropshots, tutto un repertorio imprevedibile e affascinante.

Ma alla fine, in mezzo al delirio collettivo e nonostante i crampi che sembravano averlo implacabilmente attanagliato, è riuscito ad evitare il supertiebreak nel quale avrebbe probabilmente finito per soccombere. Se non faceva scena, se non recitava come tante altre volte – lui che ha vinto al Roland Garros 11 volte al quinto set su 15 –   sembrava non reggersi proprio più in piedi. E invece, ancora una volta, ha finito per vincere 7-5 al quinto. Pazzesco! Non so chi abbia visto i francesi sullo Chatrier…sembravano tutti fuori di testa. Come dicevo partita davvero indescrivibile. 3 ore e 51 minuti di lotta furibonda, tremenda, appassionante. Una meraviglia indimenticabile. Anche se gli argentini preferirebbero dimenticarla.

Quindi dopo i tifosi italiani e serbi, anche gli appassionati francesi e argentini hanno vissuto emozioni grandissime. E che dire allora di quegli altri italiani che hanno seguito per 5 set e 3 ore e 20 minuti Zeppieri e contro quel matto di BublikCi sarà stato anche qualche tifoso kazako no? Io la partita l’ho rivista un po’ su Discovery Plus, che ce la fa vedere tutte. E di cui su Ubitennis ritrovate gli highlights.

Ma vogliamo parlare di quanto successo per 4 ore e un quarto fra il campione di Roma nonché n.2 del mondo Daniil Medvedev e un brasiliano, Thiago Seyboth Wild, che in tre apparizioni al Roland Garros aveva sempre perso al primo turno delle qualificazioni?

Beh, era dai tempi delle tre vittorie di Guga Kuerten a Parigi che la torcida brasileira non godeva così. Sotto di due set a uno, il ragazzo di 23 anni, ex speranza mondiale junior che giocava soltanto il suo secondo Slam dopo quello disputato nel 2020 a New York, ha rimontato e battuto  il russo che aveva scalzato Djokovic dalla seconda posizione mondiale. Medvedev grazie all’inatteso trionfo romano su una superficie che non ha mai fatto mistero di non amare _”Meno male che la stagione sulla terra battuta è finita” ma non è che quella sull’erba lo ispiri troppo di più – aveva reso possibile il maligno sorteggio  che ha messo nella stessa metà del tabellone i due principali favoriti del torneo, Alcaraz e Djokovic.

 I due giocheranno sempre nello stesso giorno, fino a quando dovessero eventualmente scontrarsi. Giocano oggi sul centrale uno dopo l’altro, Alcaraz con il giapponese Taro Daniel, Djokovic in sessione notturna con Fucsovics. Nessuno dei due dovrebbe rischiare di perdere, sebbene il Djokovic di Roma e Montecarlo non sia stato il vero Djokovic. Se giocheranno sempre negli stessi giorni la colpa è di Medvedev.

Non so se Sinner e il suo team guardino i tabelloni, a volte dicono di no, altre volte dicono di sì. Certo la strada verso i quarti di finale, quando teoricamente Sinner n.8 e Medvedev n.2 avrebbero potuto incrociare i loro destini, è oggi ancora lunga.

 Jannik dovrà prima liberarsi domani del tedesco Altmaier, n.79 ATP, ma pericoloso quando in giornata con il servizio, poi probabilmente di Dimitrov, quindi di Tiafoe o di Zverev (mi fa più paura il tedesco perché prima o poi ritroverà l’antico splendore: inciso, anche lui come Medveved perse al primo turno a Parigi nel 2017 poco dopo aver trionfato a Roma). Tiafoe sulla terra rossa mi pare più limitato, anche se la personalità per produrre più d’un exploit non gli manca davvero.

Nell’area originalmente presidiata da Medvedev le teste di serie sopravvissute al primo turno sono Nishioka, De Minaur e Coric. Ma ci sono anche due argentini come Cachin (vittorioso su Thiem) e Etcheverry da non sottovalutare. Un altro argentino a Roma ha giocato un brutto scherzo a Sinner.

Però, e non solo i ragazzi vestiti da Carote (e da Lavazza che li ha portati a Parigi dove averli visti a Roma) in onor di Pel di Carota Jannik Sinner – che di Pel di Carota, nomignolo che gli aveva affibbiato il sottoscritto, non aveva mai sentito parlare, tantomeno letto – per Sinner cominciano a sognare cose grandi, nonostante lo choc romano che di nome fa Cerundolo.

Fra i tanti spettatori che non dimenticheranno mai la giornata vissuta ieri a Porte d’Auteuil non vanno dimenticati i tedeschi che hanno visto il loro Hanfmann (quarti di finale a Roma e ottimo protagonista anche a Cagliari) prevalere 6-4 al quinto sull’altro brasiliano Monteiro il quale, rimontati due set era avanti 40-0 sul 4 pari al quinto, ma ha perso il servizio proprio in quel momento.

Insomma, per i brasiliani ieri è stata una giornata di gioie e dolori.  Forse conviene affidarsi alla Haddad Maia. Anche i finlandesi, se c’erano (? Non li ho visti), si saranno entusiasmati per il loro Ruusuvuori venuto a capo in 5 set del francese Barrere. Così come i giapponesi – c’erano, c’erano, ne ho visti tanti – per Nishioka che ci ha messo anche lui 5 set per battere Mister Muscolo, l’americano Wolf. Ribadisco: sono state giornate intense, intensissime, indimenticabili, per chi le ha vissute.

Ho accennato alle gioie e ai dolori di tanti Paesi e chissà quante ne ho dimenticati. Anche perché ho trascurato colpevolmente il tennis femminile. Mi sono eccitato quasi soltanto per la vittoria schiacciante della sedicenne (compiuti il  29 aprile) enfant prodige russa (non so come si dice in russo enfant-prodige, e se lo sapessi non potrei scriverlo con la mia tastiera, Gianni Clerici le chiamava tutte Lolita) Mirra Andreeva che ha lasciato soltanto 3 game alla Riske Amritray in un giorno in cui sono saltate diverse teste di serie:Kalinina con Parry, Bouzkova con Wang Xin, la campionessa di due anni fa Krejcikova con l’ucraina Tsurenko, la Azarenka con la Andreescu, la Cirstea con la nostra Paolini, la Rogers con la Martic.

Allora adesso chiudo qui ripetendo quanto ho detto ieri sera a caldo intorno alle 20 sia sull’Instagram di Ubitennis – seguiteci ragazzi, se volete ..uova fresche, siamo solo a 16.000 followers vorrei arrivare almeno a 20.000 per Wimbledon…sbrigatevi! – sia sul rituale video quotidiano di fine giornata: 11 italiani sui 15 in tabellone hanno passato il primo turno. Molti contro pronostico, come le tre vittorie su quattro ottenute questo martedì: Vavassori con Kecmanovic, Zeppieri con Bublik, Paolini con Cirstea. La sola a non compiere il miracolo è stata la campionessa di Rabat, la Bronzetti. Ma chiederle di battere la Jabeur era chiederle troppo.

Oggi 6 azzuri affrontanto il secondo turno. Il mio pronostico l’ho già “azzardato” come faccio sempre su Instagram, peggio per voi se non vi siete ancora iscritti. “Chi non li azzarda i pronostici non li sbaglia”, era solito ripetere Rino Tommasi,  spesso con l’aria di rimproverare un po’ l’amico Gianni Clerici che invece non amava sbilanciarsi.

Gianni però quasi tutte le sere veniva da me in sala stampa e mi chiedeva: “Ubaldo, ma Ubitennis le ha già pubblicate le quote degli incontri di domani?”. Stavolta allora lo chiedo io alla redazione. E vediamo se i miei quattro favoriti, sui sei che scendono in campo oggi, hanno quote favorevoli oppure no. Serve per capire se i bookmakers la pensano come il sottoscritto oppure no. Più tardi verifico.

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Roland Garros, preview day 4: Camila, si può fare. Sonego e Arnaldi contro la fantasia mancina. Vondrousova-Kasatkina da urlo

Grande attesa per Giorgi, i ragazzi ai test Humbert e Shapovalov. Match da non perdere nel tabellone femminile, come Kokkinakis-Wawrinka

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Camila Giorgi - Roland Garros 2023 (foto Roberto dell'Olivo)

Chiusi i primi turni del Roland Garros, c’è quasi da alzarsi a cantare l’inno d’Italia, con ben 11 giocatori approdati al secondo turno (chi con un’impresa, chi con un inspiegabile miracolo alla Vavassori). C’è anche di che leccarsi i baffi e avere occhi vigili, specie dopo l’eliminazione di Medvedev, su qualsiasi match. Ecco i cinque che meritano di più oggi.

Lorenzo Sonego – Ugo Humbert

Sciabola e fioretto- Una partita da non sottovalutare, che tanto potrebbe essere il match del giorno, tanto potrebbe rivelarsi una passeggiata, in un senso o nell’altro. Sulla terra, il favore del pronostico tira sicuramente più verso Sonego, che nel 2020 raggiunse anche gli ottavi qui. D’altro cante Humbert è ultimamente in netta ripresa, si è rialzato fino al n.38 e soprattutto gioca in casa, quindi è una partita che non va assolutamente sottovalutata. Il francese ama variare, tagliare tanto e giocare soprattutto sulla diagonale di rovescio, colpo che ben padroneggia e che spesso da fondo sa fare molto male agli avversari. Lorenzo ha nel dritto, specie quando riesce anche a girare attorno alla palla, la sua arma migliore, per quanto le sue caratteristiche da guerriero gli permettano di ben gestire anche le variazioni. Alla luce di ciò, è lecito aspettarsi, dalle 12:30 circa, una partita interessantissima e dai mille volti, come tradisce anche l’equilibrio delle quote: 1,90 su Sisal, 1,92 su Snai e 1,95 su Better sono offerte per l’affermazione dell’azzurra, mentre Humbert (leggermente favorito) è a 1,86 su quest’ultima, che alza di un minimo l’1,85 delle prime due.

 

Camila Giorgi – [3] Jessica Pegula

Chi non smette di sognare…- Delle partite di domani, specie per noi italiani, quella che probabilmente più di tutte merita attenzione è quella che vedrà protagonista la nostra Camila Giorgi. Affronterà, come match d’apertura (11:45) sullo Chatrier, Jessica Pegula, contro cui ha perso sei volte su sette, l’ultima un mese fa a Indian Wells. Le due si assomigliano come notte e giorno, si fuggono l’un altra: l’italiana è imprevedibile, dotata di un tennis puro e talento cristallino, che ben si incarna nel poderoso rovescio che tanto a lei piace quanto meno alle avversarie. La n.3 del mondo è invece una giocatrice schematica, che concede poco ai fotografi ma anche poco agli errori, giocando sempre partite definite strategicamente e con pochi rischi. Si gioca sulla terra, Pegula ha un obiettivo in testa, chiaro che partirà favorita. Se Giorgi però, sin da subito, riuscirà ad imporre il suo ritmo da fondo ed entrare con il rovescio per togliere il tempo all’americana (sempre con pochi doppi falli, si intende) allora potrebbe scapparci il colpaccio. E anche i siti online in questo senso favoriscono alla grande, ma non in modo del tutto scontato, Jess: la sua vittoria è a 1,33 su Sisal e Snai, 1,34 su Better, mentre l’upset di Giorgi è un po’ più alto su quest’ultimo, a 3,30, rispetto al 3,20 degli altri due.

Matteo Arnaldi – [32] Denis Shapovalov

Sregolatezza e ambizioni- La seconda partita di Matteo Arnaldi in uno Slam subito pone un avversario non proprio accessibile, tutt’altro che preparabile o prevedibile: Denis Shapovalov. Il canadese è in crisi, alle volte quasi sembra abbia dimenticato come si giochi (causati dal problema al ginocchio “Mi sono sentito bene negli allenamenti, molto meglio. Non ero contratto. Mentre a Madrid è stata brutale. Ero sempre più dolorante durante i doppi, il che non è l’ideale”), ma resta un giocatore spettacolare, di primissima fascia. La superficie e l’entusiasmo però danno a Matteo i giusti crediti per entrare in campo, alle 14:00 circa, con l’obiettivo di fare partita pari e credere anche nel colpaccio. Innegabile che molto passi dall’umore e dalla fiducia di Shapo, ma non tutto. Arnaldi dovrà essere bravo a gestire i momenti del match, e le folate del canadese, impostandola su un palleggio a basso ritmo e regalando il meno possibile, così da far innervosire l’avversario, che cercherà vincenti in continuazione. Su questo piano l’azzurro può entrare in partita, e con le giuste convinzioni per dare il meglio del suo (ottimo) gioco, pulito e semplice, può sognare un importante terzo turno. Non a caso i bookmakers pendono dalla parte del n.106 al mondo: Sisal “solo” a 1,75, mentre Snai e Better alzano un po’ a 1,80 e 1,82; l’affermazione del canadese è invece a 2,00 su queste ultime, per un piccolo calo a 1,95 su Sisal.

Stan Wawrinka – Thanasi Kokkinakis

Botte da orbi- Si potrebbe brevemente riassumere così il primo confronto, alle 12;30 circa, tra due amanti della palla pesante e delle badilate da fondo come Stan Wawrinka e Thanasi Kokkinakis. Lo svizzero ha più esperienza, qui ha anche vinto, ha però l’unico difetto di una forma fisica non eccellente, data anche l’età. che l’australiano potrebbe sfruttare. Kokkinakis ama spingere da fondo e cercare presto però soluzioni risolutive, specie col dritto, lato su cui è molto forte. Wawrinka va bene su ambo i lati, e in più sa giocare all’occorrenza un buono slice per disorientare la fiducia e fargli perdere i riferimenti da fondo. Potrebbe essere a tutti gli effetti, considerando la qualità del palleggio e la voglia di entrambi i emergere, la partita del giorno. L’australiano è poco abituato alla terra, specie a questi livelli…e potrebbe alla lunga far pendere la bilancia della contesa in maniera ben definita, per quanto le agenzie si mostrino quasi esattamente alla pari: l’affermazione di Wawrinka è pagata 1,80 volte la quota su Sisal, 1,85 su Snai e 1,87 su Better, mentre l’affermazione australiana vale rispettivamente 1,92 volte i soldi puntati su Snai, 1,94 su Better e 1,95 su Sisal.

Marketa Vondrousova – [9] Daria Kasatkina

Calcolo e insidie- Marketa Vondrousova, finalmente riavvicinatasi ai livelli che qui le regalarono addirittura una finale nel 2019, può tranquillamente essere considerata una mina vagante, avendo la capacità vincere contro chiunque nella giornata giusta. E oggi, alle 13:00 circa dovrà essere una di quelle, se vorrà avere ragione di una giocatrice sempre temibile come Daria Kasatkina. La ceca gioca indistintamente bene da fondo, e ama soprattutto spezzare in continuazione il ritmo con palle corte giocate sempre alla perfezione (specie dal lato del rovescio). Dasha invece, semifinalista uscente, è una giocatrice che si basa su un tennis strategico, compassato, fatto di scambi lunghi e attacchi quando lei ritiene sia il momento, ma generalmente dirige da fondo come un ragno con la sua tela in attesa di un errore dall’altro lato della rete. Contro una giocatrice che non dà certezze, e che anzi si crogiola nell’offrire palle diverse e spigolose, alla lunga potrebbe rivelarsi un limite. E in effetti anche le quote tracciano una chiara favorita: la vittoria di Vondrousova è a 1,40 su Sisal e Better, 1,38 su Snai, mentre il passaggio della tds n.9 è rispettivamente a 2,80, 2,95 e 3 su Sisal, Snai e Better.

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ATP

Roland Garros, Medvedev dopo l’eliminazione: “Ripenserò a questa partita per molto tempo. Contento sia finita la stagione su terra”

“Ci sono cose di questa superficie che non mi piaceranno mai” – dichiara Daniil Medvedev, già fuori dal Roland Garros. “Però la vittoria a Roma è stata straordinaria”

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Daniil Medvedev - Roland Garros 2023 (foto Roberto dell'Olivo)

Daniil Medvedev, suo malgrado, ha regalato la sorpresa fin qui più grande del Roland Garros 2023. La sconfitta con Seyboth Wild, n° 172 ATP, per di più dopo che sembrava che il “mal di terra” gli fosse passato con il titolo romano, ha fatto scalpore tra gli appassionati, e c’era grande attesa per capire quello che avrebbe dichiarato il russo in conferenza stampa a fine match. E, come sempre, il n° 2 del mondo non le ha mandate a dire, soprattutto quando è tornato a parlare del suo rapporto con il rosso, stuzzicato ancora una volta dai giornalisti.

D. Daniil, non deve essere facile per te. Puoi riassumere però il match in poche parole?

DANIIL MEDVEDEV: “Partita difficile, non so cosa dire. Non la guarderò nuovamente in TV ma credo che Seyboth Wild abbia giocato bene, e io non credo di essermi espresso così male. Se continuerà a giocare così, credo possa arrivare entro la fine dell’anno nei primi 30. Spero che anche nei prossimi match disputi partite allo stesso livello, altrimenti ne rimarrei deluso e mi chiederei: perché ha giocato così bene proprio contro di me?”.

 

D. Sei sembrato infastidito nei confronti del pubblico in qualche momento. Qual era il tuo feeling?

DANIIL MEDVEDEV: “È andata bene. L’unico problema è stato quando ho chiesto alla giude di sedia di controllare una pallina che secondo me era molto vicina alla riga. Stavo discutendo con lei sul rimbalzo della palla e ho detto semplicemente al pubblico di zittirsi, perché non stavo dialogando con loro. Per il resto, nessuna criticità”.

D. È parso che tu abbia faticato ad adattarti al vento. È stato particolarmente difficile per te?

DANIIL MEDVEDEV: “È stato difficile, sì. È strano perché c’è lo stesso vento da 6 giorni a questa parte, cosa che non ho mai visto a Parigi. Ma è parte del gioco, sia quel che sia. Di certo, con queste palline pesanti, adattarsi al vento non è stato semplice. Penso che alcuni giocatori, come il mio rivale odierno, o come Alcaraz, o in parte come Tsitsipas hanno un grande vantaggio, perché possono creare potenza facilmente, cosa che io non posso fare. Il vento è certamente tra i motivi per cui ho perso”.

D. Eri scontento della tua attitudine nella fase finale della partita? Sembrava scuotessi la testa come se non fossi soddisfatto di qualcosa…

DANIIL MEDVEDEV: “Non direi che ci sia stato questo tipo di problema. Possiamo chiamare quel momento ‘me contro me stesso’. Niente a che vedere con l’attitudine. Penso di essermi battuto bene e di essere stato bene in campo fisicamente. Cioè, adesso mi sento un po’ stanco ma quando perdi il tuo corpo crolla più rapidamente verso il basso. Se avessi vinto non sarei così stanco ora. E anche mentalmente ho combattuto parecchio e sicuramente sono molto dispiaciuto per il risultato. Penserò per una settimana a questo match, ma al momento non ricordo di aver fatto nulla di così sbagliato, a parte i doppi falli causati dal vento”.

D. Quando giochi contro qualcuno più in basso di te in classifica, ma che si sta esprimendo splendidamente, pensi che prima o poi il livello si possa bassare oppure no? Ti ha sorpreso il fatto che non sia successo?

DANIIL MEDVEDEV: “Beh, lui è calato solo un set e ne ho approfittato. Ha fatto qualche errore nel tie-break del secondo, ma in generale ribadisco che ha giocato in modo ottimale, forse leggermente aiutato da qualche mio errore. Ha vinto lo US Open Junior, se non sbaglio, quindi sa giocare a tennis. È solo che la sua vita potrebbe essere molto migliore se giocasse sempre così. Più soldi e più sponsor, oltre a titoli importanti. Ma non deve giocare così solo sullo Chatrier, bensì su diversi campi e in diversi contesti. Credo sia capace di farlo, ma vedremo in futuro”.

D. Probabilmente il risultato di oggi mette fine alla tua stagione su terra nel 2023. Come descriveresti il tuo rapporto con la terra battuta fino ad ora?

DANIIL MEDVEDEV: “Non è cambiato il fatto che ogni volta che finisce la stagione su terra sono contento. Sono contento e ancora contento. Non mi importa a che livello del torneo io arrivi, l’importante è che finisca. Sono contento perché c’era vento, il campo era secco, e mi è entrata la terra in bocca già nel terzo gioco. Tutte cose che non mi piacciono. Non so se ad altri piaccia mangiare la terra, averla nelle borse, nelle scarpe, nelle calze. Devi buttare tutto in pattumiera alla fine della stagione. A me questo non piace. Avrò un periodo di stacco e di questo sono felice, perché devo ritrovare buona sensazioni. Un po’ di relax nei prossimi giorni, starò un po’ a Parigi, anche se c’è la terra (sorride, ndr)”.

D. Quanto sei contento di giocare invece sull’erba ora? Cosa ti aspetti dal pubblico per il fatto che lo scorso anno russi e bielorussi sono stati estromessi da Wimbledon e quest’anno riammessi?

DANIIL MEDVEDEV: “Sai, non possiamo controllare queste cose. Se le persone decidono di essere dure, non possiamo farci molto. Se invece saranno carine, meglio. Prima di Wimbledon vorrei andare ad Halle, dove ho giocato bene lo scorso anno, ma poi chiaramente sono entusiasmato dal poter andare a Wimbledon. Non posso dire che ami l’erba, ma sicuramente la preferisco alla terra. Cercherò di fare meglio ai Championships rispetto alle annate passate”.

D. Tornando per un instante alla domanda sul tuo rapporto con la terra rossa, ci hai detto che sei contento sia finita questa stagione, ma hai fatto uno step di apprezzamento in più dopo la vittoria a Roma?

DANIIL MEDVEDEV: “Certo, questo al 100%. E ripeto che nel match di oggi ho giocato bene. Ci ho provato, perlomeno. Ho sentito di aver fatto quello che potevo, semplicemente non sono riuscito a vincere contro un avversario che ha giocato bene. Ma Roma è stata incredibile, perché non avrei mai pensato di vincere nemmeno un torneo su terra, figuriamoci un Masters 1000. L’anno prossimo potrei essere ancora più motivato nel migliorare i successi di quest’anno”.

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