[15] P. Kvitova [3] b. J. Pegula 6-2 3-6 7-6(11)
Grandi emozioni al BNP Paribas open di Indian Wells: una Petra Kvitova monumentale per l’incrollabile fiducia nel proprio forcing si aggiudica l’ottavo di finale contro Jessica Pegula, splendida nelle doti di contenimento ma che si deve arrendere al tie-break decisivo dopo aver sprecato quattro palle del match, di cui tre nello shootout finale. Era il loro quinto scontro diretto, e la ceca ora conduce per quattro a uno; raggiunge inoltre per la trentacinquesima volta i quarti di finale in un WTA 1000, quarta in questa classifica dopo Radwanska, Halep e Wozniacki, ferma quest’ultima a trentasei. L’avversaria del quarto in questione sarà Maria Sakkari.
Primo set
Dopo aver incamerato il primo game sul proprio servizio, la terza favorita del torneo si accorge di aver a che fare con una Kvitova ben diversa dalla scialba tennista dell’inizio partita precedente travolta 6-0 da Jelena Ostapenko: la due volte campionessa di Wimbledon, infatti, aggredisce da subito con un palleggio profondo e violento, con costante ricerca di angoli volti a spostare l’avversaria.
Il tutto corredato da una insistita ricerca della migliore posizione per i colpi in spinta. La ceca in questo modo si aggiudica cinque giochi consecutivi. La giocatrice di Buffalo per contro non trova la via per reagire e rivela un atteggiamento piuttosto rinunciatario, non riuscendo a schiodare la rivale dalla posizione di comando dello scambio.
Kvitova non brilla tanto con la prima palla (40% in campo, ma con sette punti su otto), quanto con i colpi di rimbalzo. I soli sei vincenti a fine set non tengono conto dei diversi errori di Pegula in difficili tentativi di recupero sui fendenti dell’ispirata ragazza di Bilovec. All’inizio del quinto gioco sul 3-1 in proprio favore la ceca si allunga sulla sinistra e piazza avec sa main un passante incrociato di dritto in chop, morbido e beffardo a superare una Pegula nei pressi della rete. Dopo ventotto minuti è 6-2, meritatissimo.
Secondo set
Il secondo set parte apparentemente con la medesima sceneggiatura del primo, con la numero tre del mondo costretta a risalire da 0-30 nel primo game. La rimonta riesce, così come due giochi più avanti, nonostante un parziale di 15-30. La resilienza dell’americana viene premiata: nel quarto gioco Kvitova perde per la prima volta il punto di ingresso gioco sulla propria battuta, e, complici due rovesci larghi di poco, subisce il primo break.
La reazione è prontissima e dopo dieci minuti siamo 3-3, con Kvitova che trova immediatamente il contro-break, ma la vicenda sta cambiando aspetto, con Pegula più propositiva e attenta. Sul 4-3 in proprio favore approfitta di due doppi falli della rivale e centra il break, che nel game successivo consolida chiudendo la frazione alla battuta. Per lei cinque vincenti nel set, mentre ben undici errori gratuiti per la ceca, che nei due break subiti ha pagato la latitanza della prima palla nei momenti più scomodi.
Terzo set
L’americana plana sul parziale decisivo come meglio non potrebbe e trova subito il break con l’avversaria che sbaglia in lunghezza o larghezza ben quattro diritti consecutivi. Kvitova accusa una certa frustrazione di fronte all’incredibile capacità della dirimpettaia di recuperarne gli affondo e di costringerla a ricostruire più volte l’azione di attacco.
La ceca cerca allora un diversivo e prova a rompere la schermaglia con qualche discesa a rete. Risale da 0-2 a 2-2 ma di nuovo il servizio la tradisce, e nel quinto gioco due doppi falli consecutivi consegnano un altro break a Pegula. L’americana capitalizza gli errori della rivale che procede a strappi ma che non rinuncia a cercare la leadership negli scambi con il drittone; nell’ottavo gioco giunge a palla-break ma la sagacia difensiva di Pegula ha la meglio.
Le emozioni salgono di livello nel decimo gioco, con Pegula che serve per il match e arriva alla palla-incontro, che Kvitova cancella con un dritto terrificante; la ceca ottiene il break aiutata anche da un doppio fallo della sfidante. Nel game seguente la numero quindici del mondo sale 30-0, poi cede tre punti consecutivi e annulla una palla-break con un altro dritto lungolinea di cemento. Ma qui L’americana da il meglio di sé e recupera ogni sciabolata della morava, che sbaglia due smash consecutivi e rende di nuovo la battuta.
Match finito? No davvero, e nel game successivo di nuovo Pegula fallisce mentre serve per vincere, con la ceca che non smette di crederci.
Il tie-break ripropone il tema principale dell’incontro con Kvitova che costruisce, fa e disfa, e Pegula che copre egregiamente il campo. Il braccio di ferro si interrompe al ventiquattresimo punto e alla quarta palla-incontro per Kvitova, che chiude con un servizio a uscire seguito dalla volée incrociata di rovescio. Grandi tutte e due, e l’abbraccio finale è il suggello di due ore e sedici minuti di spettacolo.
S. Cirstea b. [5] C. Garcia 6-4 4-6 7-5
Cade a sorpresa la testa di serie numero cinque Caroline Garcia che, in un match con diversi capovolgimenti di fronte, cede il passo all’esperta numero 83 del ranking Sorana Cirstea, che la batte per la prima volta in tre incontri diretti e torna così a superare una top five dall’ottobre 2017, quando sconfisse Karolina Pliskova a Pechino.
Per la campionessa dell’ultima edizione delle WTA Finals quarta sconfitta in carriera negli ottavi del torneo in dieci partecipazioni, e seconda caduta nella stagione contro un’avversaria classificata intorno alla posizione numero ottanta del ranking, dopo la finale di Lione con Alycia Parks.
Il match
Il primo parziale evidenzia come la francese non sia in giornata di grazia. Troppi errori (saranno trentasei al termine) e difficoltà nell’approccio alla seconda di servizio della rumena; inoltre una preoccupante fragilità sulla propria seconda palla (solo tre su dieci per lei). Viceversa, Cirstea serve con buona continuità. Cede un solo turno di servizio sull’unica occasione concessa, ma ottiene due break e chiude al decimo gioco.
Il secondo set è in altalena, con Garcia sempre discontinua e Cirstea che commette errori importanti quando sembra poter chiudere la questione. La tennista di Bucarest toglie la battuta alla francese al quinto gioco ma la rende nell’ottavo, e soprattutto per colpe sue non sfrutta tre altre palle-break sul 4-4. Garcia sente così la possibilità di riacciuffare la partita e alla terza occasione ottiene il break al nono gioco e pochi minuti dopo è 6-4 per lei.
Il parziale decisivo è inizialmente un incubo per la favorita, che perde due volte la battuta e si trova sotto per tre a zero. Ora però è Cirstea che trema e sperpera il forte vantaggio: sul 4-3 30-30 commette doppio fallo, e successivamente affonda in rete uno smash. Sul 4-4 Garcia serve l’ottavo e ultimo ace della sua partita, si aggiudica il gioco e sembra far valere la sua classe superiore.
È invece il suo ultimo momento positivo. Cede il servizio sul 5-5 perdendo la misura del dritto e ridando così fiducia alla rivale, che vince al dodicesimo gioco e al secondo matchpoint, con Garcia che spedisce in corridoio un drive di risposta. Per Cirstea ora nei quarti c’è Swiatek che ha battuto Raducanu.
K. Muchova b. M. Vondrousova 6-4 6-7(2) 6-4
Dopo due ore e trentasette minuti Karolina Muchova si impone alla connazionale Marketa Vondrousova, non senza qualche momento di apprensione nel secondo set, perso nonostante due matchpoint a favore.
E’ stato il tie-break del set di mezzo l’unico vero passaggio a vuoto della ventiseienne di Olomuc, che nel turno precedente aveva superato Martina Trevisan. Nel primo set è lei che impone infatti le proprie trame, salvo subire un game a zero sul proprio servizio nel settimo game. La reazione è immediata e comprende quattro giochi consecutivi, che la portano 6-3 1-0 nella seconda frazione. Un nuovo break a favore nel quarto gioco lascia immaginare una conclusione vicina, ma la ex numero 14 del ranking non si arrende, annulla una palla del match nel nono e una nel dodicesimo game, per poi fare suo nettamente lo jeu decisif.
La ventitreenne di Sokolov ha però nella terza frazione un tracollo nell’efficacia della prima palla (31%) che la portano a cedere per tre volte la battuta. Nonostante due break strappati, Vondrousova cede il parziale e il match al decimo gioco e al primo matchpoint, il terzo complessivo.
L’avversario nei quarti per Muchova sarà Elena Rybakina.
[10] E. Rybakina b. V. Gracheva 6-3 6-0
Senza storia l’ottavo di finale che vede la campionessa in carica di Wimbledon superare agevolmente la ventiduenne russa numero 66 del ranking. Nel primo set le contendenti mettono a referto ben sei break su nove giochi. Gracheva si aggiudica il gioco di apertura, lasciando solo un quindici alla rivale. Sarà la sua unica gioia al servizio in un’ora e ventuno minuti, e in questo hanno avuto la loro parte ben sei doppi falli, di cui cinque solo nella prima frazione.
La qualità del gioco non sale nei sei game che compongono il secondo set, durante i quali la kazaka numero dieci del tabellone concede e annulla sei palle-break, dato insolito in un bagel. Per Rybakina ora c’è Karolina Muchova.