Al termine di un match a dir poco emozionante Jannik Sinner ha raggiunto la sua seconda semifinale della carriera in un Masters 1000. A farne le spese è stato Taylor Fritz, che non riesce così a difendere il titolo conquistato lo scorso anno e rischia di uscire dalla top10. “Mi sono messo in una buona posizione per provare a vincere questa partita, ma alla fine non ci sono riuscito” – ha esordito lo statunitense nella consueta conferenza stampa post partita. “Sinner, però, è stato il giocatore migliore in campo e ha meritato la vittoria. Credo sia un po’ più facile accettare una sconfitta in queste situazioni, quando cioè sai che il tuo avversario ha giocato bene e ha meritato il successo”. A questo link trovi le parole e l’audio della conferenza di Sinner, mentre di seguito le parole del n°5 del mondo.
D: Che cosa credi che abbia permesso a Jannik di fare così bene nel terzo set?
Taylor Fritz: “Il vento ha giocato un ruolo chiave in questa partita: non so se sugli spalti se ne sono accorti, ma in campo faceva molta differenza. Credo che Sinner abbia giocato molto meglio di me quando aveva il vento a favore, continuando ad essere aggressivo ma in controllo. In quella condizione è molto più semplice giocare in attacco, ma è altrettanto più facile sbagliare in lunghezza e, in generale, commettere più errori. Da quel punto di vista io sono stato troppo passivo. Quando io invece ero contro vento avevo la sensazione che la mia palla non camminasse. Nei due game del terzo set in cui ho subito il break avevo quasi una sensazione di impotenza: potevo solo sperare che lui sbagliasse qualcosa”.
D: Nell’ultima parte di match eri contro vento?
Taylor Fritz: “Ogni volta che ho subito il break ero contro vento, situazione in cui ovviamente è più complicato giocare. Ad inizio terzo set avevo il vento a sfavore, ho subito il break, poi al cambio di campo ce l’avevo a favore e infatti ho subito trovato il contro-break. In generale, chi aveva il vento a favore aveva anche possibilità molto maggiori di tenere il servizio. Per quanto riguarda le ombra in campo, sono sempre il primo che se ne lamenta, ma oggi non l’ho praticamente mai notata. La detesto, ma non credo che oggi questo aspetto abbia fatto la differenza“.
D: Quali miglioramenti hai intravisto nel tennis di Sinner rispetto all’ultima volta che lo hai affrontato?
Taylor Fritz: “Entrambi siamo migliorati molto, anche se la parte generale del nostro gioco è rimasta la stessa. Ci siamo allenati spesso insieme, non è la prima volta in due anni che vedo i suoi progressi. Il suo servizio è cresciuto molto, mentre tutto il resto del suo repertorio è sempre stato ottimo. È un grande giocatore“
D: Eri il campione uscente, credi che questa sconfitta peserà più delle altre?
Taylor Fritz: “Onestamente non credo, non avevo aspettative enormi ad inizio settimana come quella di dover difendere il titolo ad ogni costo. Avrei probabilmente perso all’esordio se l’avessi pensata così, non sarebbe stato salutare. Certo perdere così fa male, anche perché è una sconfitta che arriva con il traguardo vicino. Se fossi andato sul 4-4 poi avrei servito con il vento a favore, potendo mandare Jannik sotto 4-5 a servire con il vento contro. Credo gli avrei messo molta pressione, ma è andata così. Una sconfitta è una sconfitta“.
D: Perché ti dà più fastidio perdere a questo punto del torneo anziché nei primi turni?
Taylor Fritz: “Detesto perdere ai quarti o in semifinale, preferisco uscire al primo turno. Ciò perché quando arrivo quasi in fondo spendo molte energie, ma se perdo sento come se non ottenessi quella ricompensa di punti nel ranking che meriterei. In base a come funzionano le classifiche è più conveniente perdere tre settimane di fila al primo turno e poi vincere un torneo piuttosto che essere sempre costanti e arrivare sempre ai quarti o in semifinale per alcune settimane consecutive. Non arrivare in fondo è frustrante“.