M. Cecchinato b. F. Fognini 4-6 6-3 6-3
La terra portoghese è rigeneratrice per Marco Cecchinato. Dopo aver superato al primo turno del Millennium Estoril Open (ATP 250) Diego Schwartzman, il siciliano ha fatto suo anche il derby contro Fabio Fognini e si è così guadagnato il tredicesimo quarto di finale ATP della carriera (il primo da quello disputato a Umago lo scorso luglio). Marco ha saputo approfittare di un problema alla caviglia che ha condizionato il match di Fognini a partire dalla metà del primo set. Il ligure, inizialmente molto preoccupato (così come il suo team in cui è tornato anche Corrado Barazzutti) per il dolore avvertito, è riuscito comunque ad aggiudicarsi il primo set in cui era stato avanti anche di due break, ma ha poi pagato dazio nel secondo e nel terzo.
Fabio è stato infatti costretto a giocare un tennis rischiosissimo puntando tutto sugli uno-due al servizio e provando a rispondere praticamente in controbalzo. Gli errori si sono accumulati in due game che hanno dato a Cecchinato i break rivelatisi decisivi. Marco ha infatti potuto contare anche su un rendimento memorabile della sua prima di servizio: 11 ace, 76% di punti iniziati con questo colpo e 78% di concretizzazione. L’attuale numero 96 del mondo se la vedrà al prossimo turno con il vincente della sfida serale tra Van Assche (reduce dal successo nel Challenger di Sanremo) e Davidovich-Fokina, numero 3 del seeding. Saranno invece da valutare in vista dei prossimi impegni le conseguenze dell’infortunio di Fognini che arriva in quello che lo stesso Fabio ha definito “il momento peggiore della carriera”.
Primo set – Partenza sprint per Fognini, poi un pit-stop e la chiusura
Per la sesta volta in carriera si affrontano Fabio Fognini e Marco Cecchinato, con il ligure in vantaggio 4-1, e 3-1 sulla terra battuta, certamente la superficie più congeniale per entrambi. Il divario tecnico tra i due tennisti però è abbastanza evidente (nonostante un solo posto a dividerli con Marco addirittura avanti, numero 96, e Fabio 97) ed emerge sin dai primi game. Sin da subito Cecchinato fatica a fare punto con la seconda palla. Fognini invece è solido e paziente da fondo, gestendo bene i dritti inside-out dell’avversario, tanto da guadagnarsi subito delle palle break. Sulla seconda Marco tenta il serve and volley ma la risposta al corpo di Fabio è ingestibile. Per il siciliano le difficoltà al servizio (e pian piano anche col dritto) proseguono nei game successivi, con Fognini che si porta addirittura avanti con il doppio break, 3-0 e servizio. Apparentemente impeccabile invece Fognini nei suoi turni al servizio, con il primo punto perso alla battuta che arriva addirittura al sesto game del match. A quel punto però arrivano gli errori tutti insieme, e tra un doppio fallo e un dritto sbagliato, Cecchinato riesce ad accorciare le distanze riprendendosi almeno uno dei due break subiti.
Sul 30-30 del settimo gioco Marco gioca una bella palla corta in uscita dal servizio: il ligure tenta lo scatto per recuperarla ma si ferma subito iniziando prima a zoppicare e poi accasciandosi a terra. Il problema è alla caviglia destra e le condizioni sembrano piuttosto gravi: le facce nel box di Fabio, dove c’è anche Corrado Barazzutti, sono preoccupate ma, dopo l’ingresso del fisioterapista, l’ex numero 9 del mondo si rialza e riprende a giocare. Al cambio campo c’è comunque il medical time-out e la caviglia, già fasciata, viene praticamente immobilizzata. Fognini torna allora al servizio e sembra muoversi discretamente: soprattutto, però, riesce ad accorciare gli scambi battendo bene e sale sul 5-3. Pochi minuti dopo, Fabio serve quindi per il set e lo fa alla grande colpendo in maniera pulitissima da fondocampo sia con il dritto che con il rovescio: Cecchinato soffre questo ritmo e si fa prendere dal nervosismo. Nonostante il problema fisico, il primo parziale è del ligure.
Secondo set – Fabio colpisce da fermo e in controbalzo, Marco ne approfitta
Fognini inizia bene anche il secondo set procurandosi subito una palla break con un dritto anomalo fulminante. Il siciliano, però, si affida al servizio e due ace gli permettono di fare partita di testa. Nel quarto game Fabio sembra manifestare per la prima volta le conseguenze dell’infortunio alla caviglia: il ligure è piantato in uscita dal servizio e infatti commette tre errori consecutivi molto simili tra loro, intervallati da qualche smorfia di dolore. Cecchinato si ritrova così in vantaggio di un break ed è poi bravo a testare le condizioni dell’avversario con un paio di smorzate. Fognini non demorde e, giocando quasi in controbalzo, non va troppo lontano dalla palla del controbreak sul 2-4. Il compito di Marco non è facile perché sa bene che al primo colpo più corto, Fabio tenterebbe il vincente senza pensarci. Il palermitano, però, gestisce bene la situazione restando lucido dopo un doppio fallo in apertura di game sul 5-3 in suo favore. Seguono infatti solo prime e tre servizi vincenti che portano la partita al set decisivo.
Terzo set – Gli errori di Fognini e il servizio di Cecchinato decidono la partita
Si riprende esattamente nel modo in cui si era concluso il secondo parziale: gli scambi sopra i cinque colpi sono una rarità assoluta. Cecchinato, infatti, non riesce a trovare profondità in risposta anche a causa di una posizione fin troppo arretrata e Fognini ha quindi la possibilità di entrare subito in campo come la caviglia gli impone. Dall’altra parte, Marco continua a servire bene e la palla corta si conferma un’arma mortifera. Sul 2-2 arriva però la svolta del match: Fabio inizia il suo turno di battuta con un doppio fallo (viziato anche da un fallo di piede sulla prima palla) e lo prosegue con una clamorosa ingenuità appoggiando invece che spingendo uno smash piuttosto comodo su cui Cecchinato rientra ed effettua il passante. Il game horror di Fognini continua con un errore di rovescio e con una smorzata troppo telefonata: è quindi break per il siciliano. Da qui alla fine, comunque, non è una passeggiata di salute per Marco che soffre in tutti i game di servizio ma che, allo stesso tempo, è impeccabile con la prima (in particolare a uscire da sinistra) nei momenti di maggiore bisogno. Avanti 5-3, il numero 96 del mondo non ha bisogno dell’ultimo turno di battuta per chiudere l’incontro perché Fognini alza bandiera bianca giocando un game a dir poco rinunciatario perfettamente rappresentato dal doppio fallo per doppio fallo di piede sul match point. Marco vola quindi ai quarti dopo un’ora e 53 minuti di gioco.