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È un Rublev rilassato e sorridente quello che risponde alle domande in sala stampa dopo la vittoria in quarti di finale del torneo di Montecarlo contro Struff. Pur ritornando sull’argomento delle emozioni, il suo tallone d’Achille.
D. Quali sono i tuoi pensieri in merito al match di oggi? Un primo set davvero buono!
Rublev: “Sì, ho giocato davvero bene oggi. Nel primo set sono stato bravo a tenere sotto controllo le mie emozioni. Nel secondo set Struff ha cominciato a giocare in maniera più aggressiva ma io ho comunque tenuto un ottimo livello. Ho avuto le mie opportunità per togliergli il servizio ma poi ho cominciato a mostrare troppo le mie emozioni e il match è stato più equilibrato. Il tie-break poi si sa, è una lotteria e io oggi sono stato un po’ più fortunato“.
D. Tu dici che è una lotteria ma se non mi sbaglio tu hai vinto gli ultimi 10 tie-break giocati. Pensi ancora che sia una lotteria, oppure…
Rublev: “Sono andato poche volte al casinò a vedere la roulette e certe volte il nero è uscito dieci volte in fila (sorride). Tu pensi: “come è possibile? È 50/50 e esce dieci volte in fila?”. Penso che in futuro vincerò ancora tanti, come anche ne perderò“.
D. Hai parlato di emozioni. Come può essere che tu giochi così bene il primo set e poi in un attimo per colpa di un errore o di qualcos’altro, tu cambi completamente?
Rublev: “Troppi pensieri per la testa. Inizi a pensare alla vittoria, che stai giocando bene. Tutto è sotto controllo e tu vuoi che sia così sempre. Non appena qualcosa va storto, ti rendi conto che non hai ancora vinto. È in quel momento che lo stress comincia a farsi sentire“.
D. Cosa hai pensato quando hai sentito della sconfitta di Djokovic con Musetti? Ti ha sorpreso?
Rublev: “Ho visto solo il terzo set e posso solo dire bravo a Musetti, perché per battere Djokovic devi arrivare al suo livello. A volte gli capitano queste cose, come quando giocammo la finale l’anno scorso in Serbia e io vinsi 6-0 il terzo set, cosa impossibile in qualsiasi altro momento. Può capitare, soprattutto quando ti stai adattando a un cambio di superficie.“