ATP Barcellona, Tartarini: “Oggi Lorenzo è stato solido, il momento difficile sembra essere alle spalle” [ESCLUSIVA]
Intervista al coach di Lorenzo Musetti, che ha commentato l’ottima vittoria contro Jason Kubler
Intervista al coach di Lorenzo Musetti, che ha commentato l’ottima vittoria contro Jason Kubler
dal nostro inviato a Barcellona
Dopo la vittoria di Lorenzo Musetti su Jason Kubler, approfittando della posizione favorevole, ci siamo messi alle calcagna di Simone Tartarini, il coach di Lorenzo. Simone, come sempre, si è dimostrato super disponibile e cordiale dandoci udienza e anzi ne approfittiamo per ringraziarlo di nuovo.
D: Oggi grande prestazione di Lorenzo, al prossimo turno ci sarà Norrie, con cui non avete mai giocato: qual è la caratteristica più pericolosa del britannico?
R:Ci abbiamo giocato qualche volta in allenamento, è un combattente nato, un giocatore molto solido che lotta su tutti i punti; lui è uno che non regala nulla e in carriera ha anche vinto tante partite al terzo set. Norrie non è certo uno che si batte da solo e se uno vuole vincerla dovrà andare a prendersela; oggi è stata una buona partita, quadrata, un buon primo turno. Domani Lorenzo dovrà rimanere concentrato anche più di oggi. Ha avuto una piccola flessione sul 5-0 quando ha rallentato un po’ e diminuito l’intensità ma comunque nel complesso sono contento, ha fatto quello che gli avevo chiesto.
D:Dopo la vittoria con Djokovic l’Equipe ha speso parole al miele per Musetti, definendolo un ambasciatore del bel gioco? che cosa ne pensi? hai notato che il pubblico condivide e apprezza?
R:A lui piace giocare così non so se avete visto come ha concluso il match, con quella magnifica accelerazione lungolinea. Lui è fatto così, e non cambierà da questo punto di vista. L’importante è unire all’estro anche una struttura e una solidità sui colpi di inizio gioco. Poi su quello si può costruire e giocare le variazioni di cui è capace. Adesso ad esempio sta tornando a giocare bene il lungolinea di rovescio, le smorzate, insomma tutti quei colpi sui cui ad inizio anno faceva fatica e su cui aveva meno confidenza a giocare, anche mentalmente. Era l’atteggiamento negativo che contaminava tutto il suo gioco in pratica. Ora sembra che abbiamo svoltato e che sia tornato positivo. Adesso sta molto meglio, ha molto più entusiasmo, fan ben sperare. Domani sarà una partita lottatissima, ma lo può battere.
D: Cambiando argomento, dopo la sconfitta ad Indian Wells nella quale Lorenzo è stato vittima degli hater, mi sembra di capire che avete un po’ ridotto la presenza sui social e se così è l’effetto sembra essere benefico, che ne pensi?
R:Io non ho social, Lorenzo li guarda, ma comunque da fastidio il fatto che la genti parli senza cognizione di causa. Di momenti difficili ne abbiamo passati tanti assieme e abbiamo entrambi fiducia l’uno dell’altro, però la cosa che conta è lavorare e rimanere uniti. Montecarlo è stata un po’ la svolta, ma spero proprio che il brutto momento sia passato. Lui si è dato parecchia pressione addosso e dopo qualche partita storta ha perso fiducia. Il fatto è che lui in questi anni è andato su velocissimo, non faceva altro che migliorare costantemente il proprio ranking, ma non bisogna dimenticare che è ancora giovanissimo e certe situazioni possono essere complicate da gestire. è normale quindi avere dei periodi di assestamento tanto più considerato il suo stile di gioco; lui non è un giocatore monocorde, per cui se non sei in fiducia, è difficile poi sviluppare il suo tennis fatto di variazioni, e di conseguenza diventa anche vulnerabile.
D: Tabellone alla mano, se Lorenzo superasse lo scoglio Norrie potrebbe esserci un altro scontro con Sinner; che insegnamenti avete potuto trarre da quel match?
R:Premesso che Jannik è partito benissimo, nei primi 3-4 game è partito come un missile; poi ha avuto una flessione, ma comunque ha giocato molto bene. Purtroppo Lorenzo era proprio scarico quella partita e il fatto che Sinner sia partito così bene ha accentuato il gap di energia. Lorenzo si sentiva stanco, prima del warm up fisico aveva male alle gambe e male alle anche ed era scarico mentalmente, erano 3 partite in 4 giorni a cui non era più abituato. E ovviamente quella contro Djokovic è stata drenante mentalmente; purtroppo Lorenzo non ha giocato una buona partita e anche quando c’è stato un momento in cui avrebbe potuto fare girare la partita era troppo spento. L’insegnamento che possiamo trarre – se dovessimo ritrovarci di nuovo con Jannik – è che dobbiamo partire subito forte, con tanta energia, per non farsi aggredire come l’altra volta. Insomma l’importante è che Lorenzo in quel caso faccio il suo e che il match possa essere aperto nell’eventualità.
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