Al Challenger di Buenos Aires Luciano Darderi si ferma a un passo dal traguardo

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Al Challenger di Buenos Aires Luciano Darderi si ferma a un passo dal traguardo

Il 21enne italo-argentino cede in finale a Thiago Seyboth Wild e deve rimandare ancora l’appuntamento con il suo primo successo

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Luciano Darderi - via Instagram
 

Questa settimana il tennis italiano ha sfiorato il successo non al Challenger di Roma, come al solito magnificamente organizzato dal TC Garden, ma al Racket Club di Buenos Aires dove il nostro Luciano Darderi ha disputato un ottimo torneo, arrivando a giocarsi la finale contro Thiago Seyboth Wild (n.226 ATP). Purtroppo il 23enne brasiliano ne ha spento le velleità con un doppio 6-3 in poco più di un’ora di gioco. Dispiace per il giovane italo-argentino che però non ha molto da recriminare vista la superiorità piuttosto netta dell’avversario che gli ha strappato il servizio ben quattro volte, perdendolo una sola. Le percentuali leggermente migliori al servizio e di gran lunga superiori in risposta non fanno che definire un quadro che era comunque apparso chiaro fin dai primi scambi. Così Darderi deve rimandare ancora una volta l’appuntamento con la sua prima vittoria Challenger, collezionando la sua seconda sconfitta in finale (a San Paolo nel 2021 il precedente). Per Seyboth Wild, che può vantare in bacheca lo US Open Juniores 2018, è la terza vittoria Challenger dopo Guayaquil 2019 e Vina del Mar lo scorso mese di marzo. Mese in cui vinse anche l’ATP 250 di Santiago del Cile. Questa vittoria gli permette di iscrivere il proprio nome in un albo d’oro prestigioso che comprende i nomi di Diego Schwartzman, Sebastian Baez e Juan Manuel Cerundolo.

Al Challenger 75 di Ostrava (Rep.Ceca, terra battuta) vince l’esperto Zdenek Kolar che, forse perchè giocava in casa, pesca il classico coniglio e in finale non lascia scampo (6-3 6-2) all’ungherese Mate Valkusz che in semifinale aveva eliminato il nostro Riccardo Bonadio. Parliamo di coniglio perché il 26enne tennista ceco, a torto considerato solo un ottimo doppista, era reduce da un 2022 piuttosto opaco, in cui sembrava essere rientrato nell’anonimato, dopo un 2021 ruggente in cui portò a casa ben tre Challenger (Oeiras, Iasi e Stettino), salendo fino al n.111 ATP. Non sappiamo se questo squillo sia il primo gradino per una possibile risalita (dopo questa vittoria è n.174) o solo uno dei tanti up and down che ne hanno caratterizzando fin qui la carriera.

Al Challenger 125 di Seoul (cemento outdoor) vince a sorpresa il 21enne cinese Bu Yunchaokete che in finale batte 7-6(4) 6-4 l’australiano Alexandar Vukic (n.142). Per il giovane cinese è il primo successo a livello Challenger, dopo aver messo in bacheca, nello scorso anno, ben sei Futures, un successo che lo proietta al nuovo best alla posizione n.167. Sinceramente non sappiamo che tipo di carriera potrà fare il ragazzo, ma è l’ennesima conferma del fermento che sta animando il tennis cinese con due rappresentanti in top 100 (Yibing Wu e Zhizhen Zhang) e il giovane fenomeno Juncheng Shang che, appena 18enne, è subito dietro e decisamente in rampa di lancio.

Si giocava anche negli Stati Uniti a Savannah (Georgia, terra battuta) dove ha vinto l’argentino Facundo Diaz Acosta che in finale ha avuto facilmente la meglio (6-3 6-1) sul qualificato statunitense Tristan Boyer, la vera sorpresa del torneo, che grazie a questo risultato frantuma il proprio best salendo al n.501, con un guadagno di circa 300 posizioni. Per il 22enne vincitore è il secondo successo Challenger dopo quello del maggio 2022 a Coquimbo. Anche per lui nuovo best al n.132 ATP.

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