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Al via la 39esima edizione del “Città di Prato”: da Federer e Nadal a Clijsters, quanti campioni sono passati da qui [VIDEO]
Tra i vincitori di uno dei più importanti tornei a livello juniores ci sono anche Andy Murray, Roberta Vinci, Tommy Haas e Dinara Safina
Giunge alla 39esima edizione il Torneo Internazionale Giovanile Under 18 Città di Prato, che negli anni ha visto passare per i suoi campi tantissimi giovani futuri campioni. Per intenderci, quest’anno ricorre il decennale di una gran finale tra Daniil Medvedev e Alexander Zverev, vinta dal russo nel 2013. Il torneo di Prato conferma anche nel 2023 la sua importante caratura internazionale, come denotano le 43 nazionalità diverse presenti tra il tabellone maschile e quello femminile, con atleti e atlele provenienti da tutti i continenti.
La manifestazione – patrocinata dal Comune di Prato e dal Coni – prenderà il via domenica 7 maggio con le qualificazioni, che termineranno lunedi 8 maggio. Il giorno dopo cominceranno gli incontri dei due tabelloni principali (entrambi a 32 giocatori), le cui finali sono previste sabato 13 maggio. Durante i giorni di competizione, mentre circa 300km più a sud si svolgeranno gli Internazionali BNL d’Italia, sarà possibile accedere liberamente agli incontri.
Hanno partecipato al torneo di Prato giocatrici del calibro di Ana Ivanovic, Jelena Dokic, Daniela Hantukova, Belinda Bencic e Kim Clijsters, che sarebbero poi tutte entrate in top10. Anche tra gli uomini è passata dalla Toscana la vera élite della storia del tennis, comprendendo nomi come quelli di Juan Martin Del Potro, Ivan Ljubicic, Milos Raonic, Mardy Fish e Karen Khachanov, oltre ai già citati Medvedev e Zverev. Immancabile, ovviamente, la presenza di alcuni tra gli azzurri più importanti di sempre, quali Flavia Pennetta, Roberta Vinci, Sara Errani e Francesca Schiavone tra le ragazze e Matteo Berrettini, Jannik Sinner e Omar Camporese tra gli uomini, con quest’ultimo che ha vinto due delle prime edizioni.
“Siamo contenti di poter ospitare tanti atleti insieme ai loro allenatori e alle loro famiglie. Il nostro è sempre stato un torneo molto atteso e anche quest’anno ritorna ad essere un punto di riferimento del tennis junior mondiale“ – ha dichiarato il presidente del TC Prato Marco Romagnoli nella conferenza di presentazione. “Prato ha una tradizione tennistica molto importante e ancora una volta si conferma come punto di riferimento del tennis giovanile. Dobbiamo ringraziare il TC Prato e la sinergia con tutti i circoli dell’area, oltre soprattutto ad un’organizzazione davvero incredibile – ha invece commentato il sindaco Matteo Biffoni.
Sono diversi i giocatori importanti ad aver vinto questo torneo: Roger Federer, Rafael Nadal, Andy Murray, Tommy Haas, Robin Soderling e Thomas Johansson tra gli uomini e Dinara Safina, Conchita Martinez, Vera Zvonareva e Roberta Vinci tra le donne.
“Il tennis è in un momento magico ed è secondo solo al calcio per numero di tesserati“ – ha spiegato il consigliere nazionale FITP Guido Turi. “Ci sono tanti i tornei di livello internazionale sia a livello giovanile che senior, a dimostrazione che il movimento è cresciuto sia dal lato organizzativo che come qualità con i nostri tennisti. A questo si aggiunge il grande lavoro che i tecnici stanno facendo con tanti atleti e atlete tra i migliori al mondo, tra cui c’è Martina Trevisan, giocatrice del TC Prato”.
Anche da parte del responsabile del settore under 18 FITP Giancarlo Palumbo (qui intervistato in escluiva) arrivano solo parole d’elogio per il torneo toscano: “Prato è considerato un ottimo torneo e con le nuove possibilità legate alla classifica ITF, con le wild card ai migliori junior del mondo per i tornei challenger, sono sicuro che i migliori under 17 al maschile e under 16 a livello femminile saranno di questo torneo. Lo scorso anno, ad esempio, è arrivata in finale Alina Korneeva, che quest’anno ha vinto l’Australian Open Junior (battendo in finale Mirra Andreeva, rivelazione del WTA1000 di Madrid, ndr)”.
L’entry list del tabellone maschile vede come favorito di quest’anno il n°41 del ranking ITF, l’olandese Abel Forger, seguito dallo statunitense (n°48 ITF), semifinalista al Città di Firenze, dal francese Tiago Pires (n°69) e dal brasiliano Gustavo Ribeiro de Almeida (n°74). I primi 10 giocatori iscritti sono dentro i primi 100 al mondo a livello ITF. Tra gli italiani ci sono Filippo Romano, finalista al Città di Firenze under 18, che con il suo n°111 è l’azzurro con la classifica più alta. Seguono Giacomo Nosei, Carlo Alberto Caniato e Lorenzo Angelini.
Anche nel tabellone femminile c’è una ricca presenza di top100, con le prime otto giocatrici che fanno parte di questa categoria. La favorita è Ariana Anazagasty-Pursoo, statunitense n°40 ITF, seguita dalla marocchina Malak El Allami (n°50), e l’italiana Emma Ottavia Ghirardato, n°75. Difenderanno i colori azzurri anche Francesca Gandolfi e Vittoria Paganetti.
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Roland Garros: Errani torna a ruggire in uno Slam. Rimontata una confusionaria Teichmann
Sara torna a vincere una partita Major più di due anni dopo. Grande forza nello sfruttare il crollo della svizzera dopo un ottimo primo set

S. Errani b. J. Teichmann 3-6 6-4 6-2

Continua sotto un segno positivo per i colori azzurri la prima giornata del Roland Garros 2023. Dopo le belle vittorie di Musetti e Arnaldi, infatti, arrivano buone notizie anche dal tabellone femminile. Sara Errani, scivolata al n.70 al mondo e assente in un main draw Slam dallo US Open 2021, ha saputo gestire e rimontare la n.75 al mondo Jil Teichmann. La svizzera, che tra l’altro l’anno scorso qui si spinse fino al quarto turno, dopo una partenza di altissimo livello, in cui appariva pronta a chiuderla in breve, ha accusato un pesante calo psicofisico, prontamente sfruttato da una giocatrice esperta come Saretta. L’azzurra torna dunque a vincere e sorridere nel torneo che la vide semifinalista nel 2012 quasi tre anni dopo l’affermazione su Monica Puig nell’edizione d’ottobre 2020.
Il match – inizio brillante di Teichmann, che si mostra propositiva, aprendo il campo da fondo per poi prendere la rete con buona padronanza da ambo i lati. Errani regge bene lo scambio ma appare sempre un po’ in debito d’ossigeno rispetto alla svizzera. Non tarda infatti ad arrivare il break a favore del n.75 al mondo, che prima con una risposta di dritto vincente e poi con una palla corta perfetta (arma su cui può girare tanto in questa partita) strappa il servizio all’azzurra. Errani ha il merito di reagire e quantomeno rimanere in scia, riuscendo a trovare dei buoni colpi da fondo, ma la svizzera ha ben capito qual è la chiave della partita. Oltre a servire alla grande e prendere dall’inizio il controllo dello scambio, Teichmann non offre mai una palla uguale a Sara, variando in lungolinea, con palle alte e senza peso, e venendo avanti appena possibile: ben 8 volte nei primi 7 game, con soli due punti persi a ridosso della rete. E infatti, poco dopo, l’ex n.21 al mondo chiude con un ace un primo parziale giocato in scioltezza, dove nonostante i tanti errori (14, ma a fronte di 20 vincenti) ha domato l’italiana anche nello scambio lungo, tenendola a soli due colpi vincenti e 8 punti su 30 in risposta.
Nel secondo set Errani sembra aver preso le misure a Teichmann, che non trova le stesse risposte e gli stessi vantaggi dal variare il gioco, inizialmente subendo l’iniziativa della n.70 al mondo. E proprio la grinta, la voglia di non mollare, riescono far pendere parte della bilancia dell’inerzia verso Saretta, che riesce a strappare il servizio all’avversaria trovando un ottimo quarto game in risposta, anticipando e spingendo. La gioia è però abbastanza effimera: nel quinto game, anche sfruttando due non forzati dell’ex n.5 al mondo, la svizzera ritrova il suo gioco spumeggiante ed efficace, e chiude con una risposta di dritto vincente per riprendersi subito il maltolto. In un confusionario successivo game Teichmann sembra improvvisamente sentire una sorta di mancanza del (finora brillante) servizio, e di nuovo si trova sotto di un break, senza neanche sforzi immani della giocatrice italiana, che soffre però tantissimo nei suoi turni di battuta. Prime che sembrano seconde, quasi mai incisive, danno tutto lo spazio alla svizzera di girarsi sempre sul dritto e martellare, trovando spesso vincenti, in risposta, così da strappare per la seconda di fila (come capitato a lei) il servizio all’avversaria. Ha dell’incredibile, come tutto il set, anche il suo esito: Teichmann ha una chance di break nel nono game, che la manderebbe a servire per chiudere. Errani non ci sta, la annulla con un gran punto e scarica la pressione sulla svizzera, che non la regge per nulla. Un decimo gioco pessimo, confusionario, concluso con il sesto doppio fallo, manda un match che sembrava destinato a chiudersi al terzo set.
Il parziale decisivo ha molto più le sembianze di uno psicodramma, in cui Teichmann è la paziente, che di una partita di tennis. La prima a passare in vantaggio è Errani, che gioca un tennis solido, pesante quando deve, senza perdersi in lezzi e trovando il break. La vera forza però, una volta che la svizzera ritrova un minimo di ispirazione per rimettersi in partita, l’azzurra la mostra nel quarto gioco: la sua manovra e gli errori a valanga dell’avversaria le concedono 3 palle break. L’ultima si rivela quella buona, con Saretta che la trasforma e si porta sul 4-1, contro una Jil sempre più in balia di sé stessa e lontanissima dalla giocatrice quasi perfetta del primo parziale. Appaiono chiari però dei problemi fisici per la svizzera, che chiama due volte il medical time out nel tentativo di giocarsela fino alla fine. E in effetti gli ultimi due giochi sono un po’ meno disastrosi, ma fanno solo da contorno al ruggito e alle lacrime di Errani, che con uno scambio duro dopo l’ennesimo game ai vantaggi chiude il terzo per 6-2. L’ultima vittoria in uno Slam, per Sara, risaliva all’Australian Open 2021, contro Venus Williams. Un trionfo che va ben oltre il, seppur ottimo, secondo turno dove troverà la tds n.27 Irina-Camelia Begu, che ha vinto senza particolari problemi per 6-4 6-2 su Anna Bondar.
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Andrea Vavassori qualificato per il Roland Garros: “La conferma che stavo aspettando” [ESCLUSIVA]
Vavassori si prepara a giocare il suo primo Roland Garros: “Ho migliorato tanto la gestione mentale”

Andrea Vavassori ha superato il terzo e ultimo turno delle qualificazioni per il Roland Garros, entrando per la seconda volta nel main draw di uno Slam. L’anno scorso era riuscito in un’impresa incredibile, qualificandosi per il tabellone principale di Wimbledon durante il suo esordio assoluto sull’erba. Ma quello che sta riuscendo a fare il torinese classe ’95 fa ben sperare che i margini di miglioramento siano ancora tanti. Un anno fa, entrava a Wimbledon da 250 del mondo, quest’anno entrerà a Roland Garros da 148 del mondo. Di questo passo, viene da chiedersi, potremmo vederlo agli Australian Open 2024 da top 50?
Ma le domande oggi, le abbiamo fatte direttamente a lui, che ancora sorride dopo la grande vittoria di ieri contro Alejandro Tabilo.
D: Ciao Andrea! Ancora complimenti per ieri, e per la qualificazione raggiunta al Roland Garros! Una grande vittoria anche se all’inizio sembravi un po’ titubante e sei andato subito sotto 3-0. Brutto scherzo dell’agitazione o qualcosa non funzionava?
Vavassori: “Sicuramente ero molto teso, più del solito. Ma la partita l’avevo preparata molto bene a livello tattico con mio padre, avevamo studiato l’avversario e sapevo bene cosa fare. Dovevo aspettare di trovare tranquillità e liberare il braccio. Però credo di essere stato molto bravo a livello mentale perché ho accettato la situazione. Ho cercato di aspettare il momento giusto per ribaltare la partita e finalmente dal quarto game del primo set ho ingranato un’altra marcia. Per me è stata la miglior partita dell’anno”.
D: Di cosa sei più soddisfatto rispetto a quest’ultimo match che aveva un significato ben preciso?
Vavassori: “Prima di tutto, della gestione mentale. Mentre a livello di gioco direi servizio e dritto. Con il dritto soprattutto gli sono sempre stato sopra, se riuscivo a spingere con il dritto sul suo rovescio sapevo di essere nettamente sopra come pesantezza di palla”.
D: Hai sentito cadere un po’ di certezza nel secondo set quando è riuscito a recuperarti da sotto 5-1 a 5-4?
Vavassori: “Un po’ di incertezza sicuramente l’ho sentita ma per merito suo, non per demerito mio. È stato molto bravo, quando ha capito che la partita rischiava di sfumare via in fretta ha liberato la mente e ha iniziato a tirare dei vincenti bellissimi. Però devo dire che l’esperienza di tante partite giocate negli ultimi mesi mi ha permesso di rimanere tranquillo anche quando vedevo che mi stava recuperando e non ho fatto l’errore di paralizzare il braccio”.
D: Quale di queste tre partite hai sofferto di più per qualificarti al Roland Garros?
Vavassori: “Quest’ultima è stata la più dura senza dubbio. La prima è stata abbastanza agevole, ero sopra di 7 break e anche la seconda, a parte un po’ il primo set, ho sempre sentito di averla in mano. Questa mi ha dato più problemi, sono partito in svantaggio e ho dovuto giocare rimontando per tutto il primo set. Nel secondo sembrava facile vincere, ma sono stato io a subire la rimonta e doverla gestire”.
D: L’anno scorso prima qualificazione nel main draw di uno Slam a Wimbledon. Quest’anno prima qualificazione al Roland Garros. Qual è stata la soddisfazione più grande tra le due? Quale hai preferito?
Vavassori: “Wimbledon ha un fascino speciale, diverso, è da sempre il mio torneo preferito. Quand’ero piccolino sognavo di essere lì, seguivo il torneo e sognavo un giorno di giocare su quei campi. È stata un’emozione particolare, incredibile, perché non me l’aspettavo per niente. Era il mio esordio sull’erba e non potevo crederci. Infatti, mio padre ed io siamo scoppiati in un pianto liberatorio dopo l’ultima partita di quali. Mentre l’ingresso in tabellone di quest’anno, è stata una conferma, quella che stavamo aspettando dopo tanto duro lavoro. Quindi ha un valore diverso e ci fa sperare di fare grandi cose nel futuro, perché sappiamo che c’è ancora tanto margine di miglioramento”.
D: Gli ultimi due anni sono stati i migliori della tua carriera. Dove ti senti più sicuro rispetto a prima? Cos’ha dato vita a questo momento di svolta?
Vavassori: “Il fatto di aver giocato tanto partite sia in singolare che in doppio mi ha dato tanta fiducia. Ho iniziato a vincere i match che prima perdevo. Quest’anno ho vinto tante partite sul filo del rasoio che prima avrei perso. Una volta che inizi a vincere con più continuità, prendi fiducia e ne perdi sempre meno. Non sono stati anni sprecati quelli in doppio, in tanti credevano lo fossero invece mi hanno permesso di arrivare proprio qui dove sono ora in singolo”.
D: Un anno fa eri intorno ai 250 del mondo, oggi sei 148. Di questo passo, tra un anno potresti essere nei top 50. Diventerà il tuo nuovo obiettivo per il 2024? E in doppio quale sarà l’obiettivo?
Vavassori: “Sicuramente l’obiettivo primario ora è raggiungere la top 100. E una volta che raggiungi un traguardo poi non ci si ferma mai. Questo fa ben sperare, c’è ancora tanto margine. Bisogna continuare ad avere fame e i risultati arriveranno da soli. In doppio negli ultimi anni ho dimostrato di saper giocare bene con tanti compagni diversi. Quindi l’obiettivo che mi do nel doppio per realizzare il sogno delle Nitto ATP Finals di Torino è trovare un compagno fisso con il quale avere continuità sia in allenamento che in partita”.
D: Quanto è stata dura la gavetta per arrivare fin qui? Ci sono stati dei momenti di sconforto in questi anni dove hai pensato che questo momento non sarebbe mai arrivato?
Vavassori: “La parte più dura è stata l’inizio. Una volta che ho finito il liceo scientifico, ho iniziato a girare da solo. Siamo una famiglia normale quindi non giravo con un coach insieme a me. Il mondo dei futures è sempre molto duro da affrontare da solo, quando sei così giovane e sei in viaggio continuamente ti senti solo. Quindi la gavetta è stata tosta, il doppio però mi ha aiutato a prendere più soldi a inizio carriera e mi ha dato una certa costanza. A parte qualche battuta d’arresto non sono mai arretrato particolarmente e anzi, in doppio sono sempre salito. In singolare ogni tanto ho pensato di smettere perché giocavo troppo poco, ma sono sempre riuscito a cavarmelo lo stesso finché non ho alzato il livello”.
D: Cosa ti aspetti dal primo Roland Garros della tua carriera?
Vavassori: “Ora studierò il mio avversario (Kecmanovic, ndr) per mettere in gioco la tattica giusta, come ho fatto per battere Tabilo. E poi ci saranno anche le partite di doppio. Sarà molto intenso per via della doppia preparazione da preparare. Non vedo l’ora”.
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Roland Garros, Scanagatta: “Il sorteggio del tabellone maschile? Sinner non si può lamentare” [VIDEO]
Il commento del direttore di Ubitennis al tabellone del singolare maschile del Roland Garros verso l’inizio dello Slam parigino

È arrivato il momento del Roland Garros 2023. Il secondo Slam dell’anno si presenta come uno dei più aperti degli ultimi anni anche a seguito del forfait di Rafael Nadal, che ha annunciato di non poter prendere parte al torneo per la prima volta dal 2004 a causa dei suoi problemi fisici. Carlos Alcaraz è da molti visto come il principale favorito: sarà lui la testa di serie numero uno. Numero due del seeding è Daniil Medvedev, recente campione agli Internazionali d’Italia. Attenzione, come sempre, a Novak Djokovic, 22 volte campione Slam, che cercherà a Parigi di arrivare a 23: sarebbe un record assoluto. Tra gli italiani, speranze affidate soprattutto a Jannik Sinner e Lorenzo Musetti, assente Matteo Berrettini. Per quanto riguarda le donne, le tre favorite sono la campionessa uscente Iga Swiatek, Aryna Sabalenka (campionessa a Madrid) ed Elena Rybakina (vincitrice a Roma). Martina Trevisan (semifinalista un anno fa) e Camila Giorgi le principali azzurre in corsa.
Il prosieguo del video è disponibile nella sezione “Sottorete” del sito web di Intesa Sanpaolo, partner di Ubitennis.