ATP/WTA Roma - Prime 48 partite e bilancio azzurro in rosso (5-9)… ma vedo Sinner in semifinale

ATP

ATP/WTA Roma – Prime 48 partite e bilancio azzurro in rosso (5-9)… ma vedo Sinner in semifinale

Le speranze di ben figurare sono legate alle nostre tre teste di serie, Sinner, Musetti e Trevisan, più Sonego e magari a un exploit di uno dei nostri giovani. Ma Fognini e Giorgi…

Pubblicato

il

Roma 2023 (foto Francesca Micheli, Ubitennis)
 

Ci sono tante prime volte in questa edizione n.80 degli Internazionali d’Italia. Diamogli occhiata.

Della durata, allungata a 2 settimane, già sapete. I giorni effettivi dei tabelloni principali di fatto vanno da martedì 9 maggio, quando si sono giocate 12 partite del main-draw femminile, al 21 compreso delle finali maschili, doppio e singolare. Sono quindi 13 giorni effettivi (senza contare i due giorni delle qualificazioni e quelli delle prequalificazioni). L’obiettivo FIT di vendere 300.000 biglietti è probabilmente raggiungibile, anche se il maltempo di questa prima settimana non aiuta a vendere i biglietti dell’ultima ora.

 

Come sapete anche dell’allargamento della partecipazione, dei 96 giocatori e 96 giocatrici. Il doppio rispetto a un anno fa. In questi giorni ho chiesto, e chiederò, cosa ne pensino i giocatori.

Nella giornata di martedì si sono giocati 12 match del tabellone femminile. In quella di mercoledì erano previste 36 partite, 16 maschili e 20 femminili, con in campo due italiani nel singolare maschile, Fabio Fognini con Andy Murray e Flavio Cobolli con il francese Rinderknech, e poi sette tenniste italiane… ma non si erano fatti i conti con il maltempo.

Grazie a questo ampliamento dei tabelloni si è registrato anche un numero di presenze italiane molto più ampio del solito (24 tennisti!) nel tabellone principale dopo la conclusione delle qualificazioni che avevano visto in gara 11 uomini e 7 ragazze. Dei 18 aspiranti a qualificarsi ce l’hanno fatta soltanto in 2, Napolitano e Cobolli ed entrambi vittoriosi per 7-5 al terzo nel turno finale. Erano approdati al secondo turno in 5 su 11. Mentre delle 7 ragazze nessuna aveva passato il primo turno, nessuna aveva vinto un set, e la media dei game conquistati era stata inferiore a 3, perché i game vinti in 7 incontri erano stati appena 20.

Vero peraltro, come ho avuto modo di dire nel video di ieri sera, che una volta che nel tabellone principale erano state ammesse, fra tenniste qualificate di diritto e wild card, ben tredici ragazze, inevitabilmente quelle che occupavano nella meritocrazia un posto fra il quattordicesimo e il ventesimo non potevano essere troppo competitive. E questo giustifica i punteggi severissimi che hanno subìto.

I 24 tennisti in tabellone sono 11 uomini, 9 dei quali in gara fin dal primo turno mentre Sinner testa di serie n.8 e Musetti n.18 partono dal secondo turno – rispettivamente contro il vincente di Munar-Kokkinakis e di Armaldi-Schwartzman – e 13 donne, ma 12 in lizza dal primo turno e la sola Trevisan, n.18 del mondo proprio come Musetti, che comincia invece dal secondo turno contro la vincente di Muchova-Rachimova.

Come ho anticipato in un mio video, che credo sia in procinto di essere trasferito sul sito di IntesaSanpaolo nella rubrica Sottorete che vi invito ad andare a guardare perchè ci sono contenuti speciali su Sinner e Musetti, spunti tecnici e non, podcast e una collezione di video curiosi e interessanti, io ho molta fiducia in Sinner che secondo me giocherà da favorito – il che non vuol dire vittoria assicurata, sia chiaro – in tutti i suoi match fino alle semifinali laddove se incontrasse uno diverso da Djokovic probabilmente vincerebbe anche quella.

Djokovic ieri è stato udito lamentarsi del gomito mentre parlava con il suo fisio Claudio Zimaglia. Sinner potrebbe dover affrontare in sequenza Kokkinakis, Shevchenko (lucky loser) o Baez, Khachanov o Cerundolo, Paul, van de Zandschulp, Shelton o Ruud per arrivare in semifinale. Se Djokovic non recuperasse allora  probabilmente ecco in semi Rune come a Montecarlo… Secondo me fino alle semifinali un Jannik in condizioni normali non perde. Poi con Rune o Djokovic si vedrà.

È possibile che la programmazione della prima settimana debba subire per il maltempo qualche slittamento che però non dovrebbe riflettersi sulla seconda. In fondo anche questo martedì si è recuperato bene.

A proposito della quale ci sono stati diversi acquirenti di biglietti che hanno scritto a Ubitennis segnalando di essere stati presi in contropiede dalla programmazione di quarti di finale e semifinali.

Non tutti coloro che si sono prenotati per tempo i biglietti sono stati ripagati per la loro solerzia. Infatti molti hanno pensato che la giornata delle semifinali fosse – come accade in tutti gli Slam ormai e adesso anche nei Masters 1000 di Miami e Madrid (ma non a Indian Wells, mentre Shanghai, altro Masters 1000 “allungato” non ha comunicato la sua programmazione) – quella di venerdì. E invece Roma ha optato per un “SuperSaturday” per ragioni certamente meno eque sotto il profilo sportivo perché chi vince la seconda semifinale ha meno ore di recupero –soprattutto quando la pioggia o la programmazione ha messo in campo la seconda semifinale molto più tardi – ma certamente più “commerciabili”, sia come prezzo dei biglietti che come vendita dei diritti tv: il weekend costa di più. Il SuperSaturday dell’US Open, poi abolito, era certamente più iniquo: non solo come in tutti gli Slam si giocava 3 set su 5, ma addirittura fra un semifinale e l’altra si giocava la finale del singolare femminile. La seconda semifinale finiva a buio inoltrato. Nell’84 Lendl battè Cash, annullandogli matchpoint 3–6, 6–3, 6–4, 6–7 (5–7), 7–6 (7–4), poi Navratilova battè Evert 4-6, 6-4, 6-4 e infine McEnroe superò Connors 6–4, 4–6, 7–5, 4–6, 6–3,  al termine di un match cominciato alle 19,28. La giornata si era aperta con una semifinale del torneo senior over 35 vinta in tre set da Newcombe su Smith. Si era cominciato alle 11,07 del mattino e si finì intorno alle 23,16 dopo che si erano giocati 16 set, 165 game e 979 punti! Chi dettava legge allora era la CBS, il network americano che aveva acquistato i diritti tv.

I Masters 1000 che continuano a giocarsi nell’arco di una settimana (Montecarlo, Canadian Open, Cincinnati e Parigi-Bercy) ovviamente non hanno alternative: quarti venerdì, semifinali sabato, finale domenica.

 In sede di presentazione il presidente FITP Angelo Binaghi non aveva fatto mistero di aver caldeggiato l’attuale programmazione, mentre il direttore del torneo Sergio Palmieri caldeggiava le semifinali maschili più eque sportivamente. Inciso: in più d’una comunicazione compare Paolo Lorenzi quale direttore del torneo… forse è in atto, o in prospettiva, un passaggio di consegne. D’altra parte Palmieri il 28 novembre compierà 78 anni, mentre Paolo Lorenzi il 15 dicembre ne farà 42. Un cambio della guardia quasi inevitabile.

Il Masters 1000 di Madrid ha cambiato programmazione dopo che lo scorso anno il povero Zverev, che finì di giocare quasi sempre fino a notte fonda, semifinale compresa, non riuscì quasi a difendersi contro Alcaraz in finale e ne disse di tutti i colori – assolutamente da condividere – sulla programmazione che lo aveva certamente danneggiato. Il sospetto che tutto fosse avvenuto per favorire l’enfant du pays Carlitos Alcaraz fu per molti quasi una certezza.

Chi aveva comprato non appena erano stati messi in vendita i biglietti del venerdì per cifre intorno ai 200 euro – che facevano presumere una programmazione molto interessante – ha provato a rivenderli ma non ha recuperato più che 40 euro. Ci ha scritto anche un gruppo di 8 persone che aveva prenotato hotel per il weekend ma per vedere al venerdì solo le due semifinali femminili – a caro prezzo, con una notte in più di albergo – hanno deciso di rinunciare a tutto. Pur avendo già pagato i biglietti che non sono riusciti a rivendere. Hanno provato a chiedere un rimborso ma, prevedibilmente, non sono stati accontentati.

È un errore che non faranno l’anno prossimo. Prima tutti faranno meglio a guardare il tipo di programmazione e poi acquisteranno sapendo che cosa acquistano. Ma penso che anche la FITP sarà in grado di annunciare la sua programmazione per evitare di mettere in difficoltà proprio i migliori clienti, cioè quelli che acquistano con largo anticipo e consentono la prevendita. Cioè accumulare soldi in anticipo.

Intanto quando ancora Fognini lottava con il coetaneo Murray, entrambi classe 1987, nati a distanza di pochi giorni, e perdendosi il derby Champions dell’adorata Inter contro il Milan – anni fa se la prese con gli organizzatori perché lo misero in campo quando c’era una finale di Coppa Italia sempre con l’Inter (forse con la Juve?) – Cocciaretto aveva raggiunto Jasmine Paolini al secondo turno (“La prima volta per me qui a Roma e che bello giocare sul Pietrangeli…che gioia!”. Cocciaretto incontrerà la Potapova) dopo aver lasciato solo 3 game alla Davis, chiaramente a disagio su una terra rossa ancor più allentata dalla pioggia, e così anche la Pigato che ha vinto 6-3 al terzo il derby sulla Cherubini (intascando la non disprezzabile cifra di 12.652 euro) per affrontare ora la testa di serie n.8 Kasatkina. Alla fine Fognini ha vinto ancora una volta contro Murray, che era reduce da un successo nel torneo challenger di Aix-En-Provence e quest’anno non aveva mai perso un match quando era giunto al terzo set, in nove partite. Fognini, trascinato dal tifo del pubblico romano (che non poteva essere foltissimo data l’umidità e il freddo…oltre che per la concomitanza con la semifinale milanese di Champions) ha giocato una delle sue migliori partite, se non la migliore in assoluto, di quest’anno. per due quasi trentaseienni lottare per 2h e 54 minuti non è stat uno scherzo. Giocherà, dopo un giorno di riposo, contro il serbo Kecmanovic, testa di serie n.30, tennista non imbattibile se Fognini fosse nei suoi cenci (e Emporio Armani non si offenda se li chiamo cenci alla fiorentina).

Ma in precedenza Errani era stata brutalizzata dalla Pavlyuchenkova dalla classifica bugiardissima, n.506! Vero che l’ex finalista del Roland Garros (battuta due anni fa dalla Krejcikova), è stata a lungo infortunata e non ha più giocato da tempo (6-1,6-1), Spiteri idem con McNally (6-0,6-1)  idem con Stefanini con Wank Xiju (da non confondere con la Wang battuta dalla Paolini che è quasi omonima anche nel nome Xiny!) sconfitta 7-6 7-6, mentre ricca di rimpianti la resa di Paoletti con Frech, 4-6,6-2,7-5. Poi ha perso anche Rosatello con Liu.

Insomma mentre Brancaccio con Grabher era al terzo, il bilancio azzurro era… in rosso: 3 vittorie di cui una nel derby Pigato Cherubini, e 7 sconfitte quando i due soli maschi in gara, Fognini e Cobolli, ancora soffrivano… Poi è andata a finire che anche la Brancaccio ha perso al terzo set, così come Cobolli in due. Meno male che intorno a mezzanotte Camila Giorgi, che aveva perso il primo set con la lunga olandese Arantxa Rus, ha finito per vincere in tre set 4-6,6-2,6-3 in 2 h e 08m. Camila giocherà al prossimo turno con la russa (si può scrivere che è russa?) Ekaterina Alexandrova, testa di serie n.15. Dipende più da lei, tanto per cambiare, che dalla sua avversaria.

Insomma alla fine di questa seconda giornata di partite di tabellone principale registriamo 5 vittorie (anche se una è quella del derby vinto dalla Pigato sulla Cherubini), grazie a Fognini, Paolini, Giorgi e Cocciaretto, e 9 sconfitte patite da Cobolli, Errani, Rosatello, Bronzetti, Brancaccio, Cherubini, Spiteri, Stefanini e Paoletti.

Che cosa pronostico per oggi quando devono giocare Zeppieri con Altmaier, Nardi con Goffin, Cecchinato con McDonald, Sonego con Chardy, Passaro con Ramos Vinolas, Napolitano con Ramos Vinolas, Arnaldi (in serata) con Schwartzman quali primi turni e Cocciaretto con Potapova come secondo turno? Sono 8 partite nelle quali in termini di classifica c’è un solo italiano che sta meglio del suo avversario: Lorenzo Sonego n.41 contro il francese Chardy dal ranking protetto n.591. Firmerei per 3 vittorie su 8. Ma non disdegnerei neppure 2 vittorie su 8. Oltre a Sonego ho abbastanza fiducia in Zeppieri con Altmaier e in Arnaldi contro Schwartzman, ma di qui a considerarli favoriti ce ne corre.

Continua a leggere
Commenti

ATP

Roland Garros, Medvedev dopo l’eliminazione: “Ripenserò a questa partita per molto tempo. Contento sia finita la stagione su terra”

“Ci sono cose di questa superficie che non mi piaceranno mai” – dichiara Daniil Medvedev, già fuori dal Roland Garros. “Però la vittoria a Roma è stata straordinaria”

Pubblicato

il

Daniil Medvedev - Roland Garros 2023 (foto Roberto dell'Olivo)

Daniil Medvedev, suo malgrado, ha regalato la sorpresa fin qui più grande del Roland Garros 2023. La sconfitta con Seyboth Wild, n° 172 ATP, per di più dopo che sembrava che il “mal di terra” gli fosse passato con il titolo romano, ha fatto scalpore tra gli appassionati, e c’era grande attesa per capire quello che avrebbe dichiarato il russo in conferenza stampa a fine match. E, come sempre, il n° 2 del mondo non le ha mandate a dire, soprattutto quando è tornato a parlare del suo rapporto con il rosso, stuzzicato ancora una volta dai giornalisti.

D. Daniil, non deve essere facile per te. Puoi riassumere però il match in poche parole?

DANIIL MEDVEDEV: “Partita difficile, non so cosa dire. Non la guarderò nuovamente in TV ma credo che Seyboth Wild abbia giocato bene, e io non credo di essermi espresso così male. Se continuerà a giocare così, credo possa arrivare entro la fine dell’anno nei primi 30. Spero che anche nei prossimi match disputi partite allo stesso livello, altrimenti ne rimarrei deluso e mi chiederei: perché ha giocato così bene proprio contro di me?”.

 

D. Sei sembrato infastidito nei confronti del pubblico in qualche momento. Qual era il tuo feeling?

DANIIL MEDVEDEV: “È andata bene. L’unico problema è stato quando ho chiesto alla giude di sedia di controllare una pallina che secondo me era molto vicina alla riga. Stavo discutendo con lei sul rimbalzo della palla e ho detto semplicemente al pubblico di zittirsi, perché non stavo dialogando con loro. Per il resto, nessuna criticità”.

D. È parso che tu abbia faticato ad adattarti al vento. È stato particolarmente difficile per te?

DANIIL MEDVEDEV: “È stato difficile, sì. È strano perché c’è lo stesso vento da 6 giorni a questa parte, cosa che non ho mai visto a Parigi. Ma è parte del gioco, sia quel che sia. Di certo, con queste palline pesanti, adattarsi al vento non è stato semplice. Penso che alcuni giocatori, come il mio rivale odierno, o come Alcaraz, o in parte come Tsitsipas hanno un grande vantaggio, perché possono creare potenza facilmente, cosa che io non posso fare. Il vento è certamente tra i motivi per cui ho perso”.

D. Eri scontento della tua attitudine nella fase finale della partita? Sembrava scuotessi la testa come se non fossi soddisfatto di qualcosa…

DANIIL MEDVEDEV: “Non direi che ci sia stato questo tipo di problema. Possiamo chiamare quel momento ‘me contro me stesso’. Niente a che vedere con l’attitudine. Penso di essermi battuto bene e di essere stato bene in campo fisicamente. Cioè, adesso mi sento un po’ stanco ma quando perdi il tuo corpo crolla più rapidamente verso il basso. Se avessi vinto non sarei così stanco ora. E anche mentalmente ho combattuto parecchio e sicuramente sono molto dispiaciuto per il risultato. Penserò per una settimana a questo match, ma al momento non ricordo di aver fatto nulla di così sbagliato, a parte i doppi falli causati dal vento”.

D. Quando giochi contro qualcuno più in basso di te in classifica, ma che si sta esprimendo splendidamente, pensi che prima o poi il livello si possa bassare oppure no? Ti ha sorpreso il fatto che non sia successo?

DANIIL MEDVEDEV: “Beh, lui è calato solo un set e ne ho approfittato. Ha fatto qualche errore nel tie-break del secondo, ma in generale ribadisco che ha giocato in modo ottimale, forse leggermente aiutato da qualche mio errore. Ha vinto lo US Open Junior, se non sbaglio, quindi sa giocare a tennis. È solo che la sua vita potrebbe essere molto migliore se giocasse sempre così. Più soldi e più sponsor, oltre a titoli importanti. Ma non deve giocare così solo sullo Chatrier, bensì su diversi campi e in diversi contesti. Credo sia capace di farlo, ma vedremo in futuro”.

D. Probabilmente il risultato di oggi mette fine alla tua stagione su terra nel 2023. Come descriveresti il tuo rapporto con la terra battuta fino ad ora?

DANIIL MEDVEDEV: “Non è cambiato il fatto che ogni volta che finisce la stagione su terra sono contento. Sono contento e ancora contento. Non mi importa a che livello del torneo io arrivi, l’importante è che finisca. Sono contento perché c’era vento, il campo era secco, e mi è entrata la terra in bocca già nel terzo gioco. Tutte cose che non mi piacciono. Non so se ad altri piaccia mangiare la terra, averla nelle borse, nelle scarpe, nelle calze. Devi buttare tutto in pattumiera alla fine della stagione. A me questo non piace. Avrò un periodo di stacco e di questo sono felice, perché devo ritrovare buona sensazioni. Un po’ di relax nei prossimi giorni, starò un po’ a Parigi, anche se c’è la terra (sorride, ndr)”.

D. Quanto sei contento di giocare invece sull’erba ora? Cosa ti aspetti dal pubblico per il fatto che lo scorso anno russi e bielorussi sono stati estromessi da Wimbledon e quest’anno riammessi?

DANIIL MEDVEDEV: “Sai, non possiamo controllare queste cose. Se le persone decidono di essere dure, non possiamo farci molto. Se invece saranno carine, meglio. Prima di Wimbledon vorrei andare ad Halle, dove ho giocato bene lo scorso anno, ma poi chiaramente sono entusiasmato dal poter andare a Wimbledon. Non posso dire che ami l’erba, ma sicuramente la preferisco alla terra. Cercherò di fare meglio ai Championships rispetto alle annate passate”.

D. Tornando per un instante alla domanda sul tuo rapporto con la terra rossa, ci hai detto che sei contento sia finita questa stagione, ma hai fatto uno step di apprezzamento in più dopo la vittoria a Roma?

DANIIL MEDVEDEV: “Certo, questo al 100%. E ripeto che nel match di oggi ho giocato bene. Ci ho provato, perlomeno. Ho sentito di aver fatto quello che potevo, semplicemente non sono riuscito a vincere contro un avversario che ha giocato bene. Ma Roma è stata incredibile, perché non avrei mai pensato di vincere nemmeno un torneo su terra, figuriamoci un Masters 1000. L’anno prossimo potrei essere ancora più motivato nel migliorare i successi di quest’anno”.

Continua a leggere

ATP

Roland Garros: ribaltone Zeppieri! Bublik sconfitto al quinto set

Il romano Giulio Zeppieri vince per la prima volta in un tabellone Slam, venendo dalle qualificazioni. Eliminato al quinto kazako: ora sfida a Ruud

Pubblicato

il

G. Zeppieri [Q] b. A. Bublik 6-0 4-6 4-6 6-3 7-5

Giulio Zeppieri vince il primo match in carriera nel tabellone principale di uno Slam! Alexander Bublik si arrende in cinque set dopo 3 ore e 20 di battaglia: bravissimo il romano a rimanere agganciato al match quando è stato sotto 2 set a 1 e a ribaltare tutto nel quarto e nel quinto set, tornando a giocare un tennis aggressivo e coraggioso. “Zeppo” che non si è fatto condizionare dalla pazzia del suo avversario, ma è rimasto concentrato sul suo tennis: adesso sfida nel secondo turno a Casper Ruud.

Approccio al match decisamente rivedibile da parte di Bublik che quasi prende come uno scherzo il match tra risposte con i piedi vicino alla linea del servizio, palle corte sconclusionate, doppi falli e qualche servizio da sotto. Dal canto suo Zeppieri non si fa distrarre, sul suo servizio non concede praticamente nulla e quando lo scambio si allunga in risposta arriva generalmente un errore da parte del suo avversario. Il primo set scorre via velocissimo con pochissimo spazio di riflessione tra un punto e l’altro e il tennista romano se lo aggiudica per 6-0 in poco meno di 20 minuti.

 

Il kazako pone un po’ più di attenzione a inizio secondo set, Zeppieri si distrae un attimo e paga subito subendo il break in apertura di parziale con un paio di errori con il dritto. Il giocatore italiano recupera solidità con il servizio e sul 3-2 arriva il contro-break con un bel recupero di rovescio sulla palla corta, un errore di dritto di Bublik e una splendida risposta bassa che non permette al giocatore di origini russe di giocare una demi-volée competitiva. L’azzurro continua a giocare in modo troppo contratto e poco sciolto, cerca di uscire frettolosamente dallo scambio con la palla corta, ma il kazako gioca due punti con grande attenzione e si riprende il break di vantaggio, andando avanti 4-3. Un break che basta al numero 51 del mondo per vincere per 6-4 il secondo set: la smorzata funziona sempre meglio e sorprende sempre più spesso Zeppieri che ha perso sicurezze e tranquillità rispetto alla prima parte di match.

Terzo set che comincia sui binari nell’equilibrio: nessuno dei due prende il sopravvento dopo due set andati via rapidamente. Le prime possibilità ce le ha Zeppieri in risposta nel quarto gioco, andando sullo 0-40 con un doppio fallo e un errore a rete banale di Bublik, ma il kazako serve benissimo per annullare tutte e tre le palle break, compresa una seconda di servizio sulla riga. Il tennista romano commette qualche imperfezione sul 3-3, non viene aiutato dalla prima e concede una palla break, ma Bublik risponde con i piedi dentro al campo e non riesce a far partire lo scambio. Zeppieri incappa in un brutto game sul 4-4: sbaglia un comodo rovescio e una volée di rovescio sopra la rete e concede il break al giocatore di Gatcina che chiude senza problemi con la battuta il set sul 6-4.

Nel terzo gioco del quarto set, Zeppieri si ritrova in una situazione difficile, concedendo una palla break, ma gioca con coraggio, buttandosi avanti sulla prima di servizio e nei successivi due punti si prende rischi che pagano con il pressing di dritto. L’azzurro concede due palle break anche sul 3-3, ma le annulla aggrappandosi ancora al servizio e spingendo con i colpi di inizio gioco, riuscendo a far giocare Bublik in posizioni scomode e con i piedi fuori dal campo. Il ragazzo di Roma, dopo aver scampato il pericolo, ottiene il break che lo porta sul 5-3: una gran risposta e un dritto lungolinea e poi un brutto dritto in chop dell’avversario. Il kazako perde la pazienza, fracassa la racchetta Zeppieri trascina tutto al quinto set tenendo la battuta senza alcun problema a zero.

Anche nel quinto set Zeppieri inizia all’insegna del coraggio: una palla break da affrontare sotto 0-1 e un dritto all’incrocio delle righe dal centro del campo per annullarlo. In questa fase equilibrata della partita è proprio il dritto a dare soddisfazioni al giocatore romano anche in risposta, nel terzo game si ritrova 15-30, ma non riesce ad arrivare a palla break. Bublik ha un’altra palla break sul 2-1, ma ancora l’azzurro spinge con coraggio e spregiudicatezza sin dal primo colpo con il dritto e annulla la seconda chance del 3-1 con un errore di dritto del kazako che gioca con maggiore tensione rispetto agli altri momenti del match. I turni di battuta di servizio vanno via in maniera più rapida. La pressione si fa ancora sentire per il numero 51 del mondo: un errore di rovescio e un doppio fallo sul 5-5 per concedere due palle break all’azzurro che si prende l’occasione di andare a servire per il match con un altro errore dalla parte sinistra dell’istrionico kazako. Zeppo scaglia un ace, arriva benissimo sulla palla corta e Bublik affossa la risposta: l’italiano vince per la prima volta una partita nel tabellone principale di uno Slam.

Continua a leggere

ATP

Roland Garros: il ritorno di Zverev è vincente, batte Harris in tre set. Avanzano Ruud e Paul

Il tedesco ha la meglio sul sudafricano n. 294 che non riesce a sfruttare le occasioni in due tiebreak. Vittorie anche del numero 4 del mondo e dell’americano, entrambe in 3 set

Pubblicato

il

Non la miglior versione di Alexander Zverev ma è quanto basta per aver la meglio su LLoyd Harris con il punteggio di 7-6(6), 7-6(0), 6-1 in 2ore e 40′. Chissà cosa avrà pensato nel tornare in campo al Roland Garros da dove l’anno scorso uscì maledettamente sulla sedia a rotelle mentre era in lotta con Nadal per un posto in finale. Questo è ovviamente uno Zverev differente, ma vincere aiuta a vincere, anche se i sette doppi falli sono un dato su cui riflettere. Per continuare a essere protagonista nel torneo dovrà trovare più continuità con il servizio. Harris, da n. 294 del ranking, recrimina per le sette palle break non sfruttate che gli avrebbero dato un’altra prospettiva di gara.

IL MATCH – Primo set estremamente equilibrato, nel quale il tedesco va in sofferenza concedendo al suo avversario le uniche palle brek del parziale. Harris non riesce a concretizzare le occasioni avute con Zverev che si aggrappa alla sua prima di servizio ricavando anche 7 aces. Il sudafricano serve il 55% di prime di servizio ma con esse riesce a portare a casa l’88% dei punti. I brividi per Zverev arrivano nell’undicesimo gioco quando deve fronteggiare due palle break non consecutive. L’avversario gli dà una mano, ma riesce comunque a giocarsi le sue carte al tiebreak. Harris scappa via, ma commette un errore di rovescio che rimette in partita il suo avversario. Il tedesco ha due palle set consecutive, ma entrambe sorridono al sudafricano. Si gira 6-6, prima che Zverev cambi marcia e porti a casa il parziale.

Secondo set sulla scia del primo, con il grande rammarico per Harris di non aver sfruttato due setpoint consecutivi nel decimo gioco. Recrimina per un pizzico di sfortuna sul secondo punto set, con il nastro che rimette nello scambio Zverev e lascia di sasso Harris. Il pensiero del sudafricano rimane a quella grande occasione con la testa di serie n. 22 che riesce a recuperare da 40-15 e a portare a casa il break. Poi disfa tutto nel dodicesimo gioco, quando commette due doppi falli che rimettono in pista l’avversario. Grande scuola tedesca nel tiebreak con Zverev che infila un pesante 7-0 che vale il doppio vantaggio nei set conquistati. A cavallo tra la fine del secondo parziale e l’inizio del terzo, un Medical Time Out serve al sudafricano per farsi sciogliere tensione e cancellare un pò di stanchezza. Il problema fisico reale è al polpaccio della gamba sinistra che ne limita i suoi movimenti in campo. Molto più agevole il compito del tedesco nel terzo set: al servizio perde un solo punto nei primi suoi tre turni di battuta. Il break decisivo arriva nel corso del quarto gioco, alla seconda opportunità nel set capitata a Zverev: il sudafricano spara in corridoio un dritto non complicato da mettere in campo. E’ il preludio alla discesa del match, con Harris che ricorre al secondo Medical Time Out della gara, ricorrendo alla fasciatura al polpaccio sinistro. Conquistato il break anche nel sesto gioco, al servizio pasticcia un pò col solito doppio fallo e grazie a una palla corta chissà quanto voluta. La palla break in favore del sudafricano è annullata con la prima di servizio, poi basta un solo matchpoint per tornare ad alzare le braccia al cielo al Roland Garros. Per lui, adesso, la sfida con lo sloveno Alex Molcan che ha battuto in tre set Hugo Gaston, 6-1, 7-6(4), 6-4.

 

Continua a leggere
Advertisement
Advertisement

⚠️ Warning, la newsletter di Ubitennis

Iscriviti a WARNING ⚠️

La nostra newsletter, divertente, arriva ogni venerdì ed è scritta con tanta competenza ed ironia. Privacy Policy.

 

Advertisement
Advertisement
Advertisement
Advertisement