Il maledetto tie-break dei fratelli Tabacco [ESCLUSIVA]

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Il maledetto tie-break dei fratelli Tabacco [ESCLUSIVA]

Giorgio e Fausto Tabacco vengono battuti in volata al primo turno del Challenger di Francavilla. Li abbiamo intervistati poco prima che scendessero in campo

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Giorgio e Fausto Tabacco - Francavilla 2023 (foto Ubitennis)
 

Martedì 9 maggio era il giorno dell’esordio in società per i fratelli messinesi Fausto e Giorgio Tabacco, il momento in cui si comincia a lasciare il porto sicuro dei Futures per navigare nel mare aperto del circuito Challenger. A Francavilla, entrati in tabellone grazie a una wild card, avevano da affrontare avversari di tutto rispetto: Benoit Paire per Giorgio, il più giovane dei due, e Thiago Agustin Tirante per Fausto. Poche ore prima che entrassero in campo li abbiamo intervistati in esclusiva per Ubitennis.

Domanda: Buongiorno ragazzi, tu Fausto hai 21 anni e sei n.498 ATP, tu Giorgio un anno e mezzo in meno e sei n.602. Siete in quella difficile fase di transizione tra i Futures e i Challenger. Come la state affrontando?

Fausto: “Siamo esattamente nella fase che hai detto tu e ovviamente abbiamo a che fare con un livello di gioco che si alza sempre di più. Ma noi siamo pronti ad alzare il livello a nostra volta.”

Giorgio: “Condivido in pieno e confermo che non è facile affrontare i Challenger dove si gioca un tennis che assomiglia molto di più a quello vero. Negli ITF ti perdonano qualche passaggio a vuoto, qui molto di meno”.

Domanda: Tartarini, il coach di Musetti, diceva che il suo terrore, dopo la carriera junior, era che Lorenzo rimanesse invischiato in quella che lui chiamava la palude, cioè quella zona attorno al n.400 ATP dove non sei né carne né pesce.

Entrambi:“Beh, lui se l’è sbrigata in fretta (ridono, ndr) e noi speriamo di fare altrettanto. Abbiamo dalla nostra la giovane età e l’entusiasmo”.

Domanda: Ieri Piraino mi raccontava della nouvelle vague siciliana.

Fausto: “E’ vero, si sta mettendo in gioco un bella squadra di giocatori. A parte i più ‘anziani’ come Caruso e Cecchinato, c’è un buon gruppo di giovani come Piraino, Potenza e appunto noi due. E questo è un bene per tutti perché ci tiriamo la volata a vicenda. E’ una competizione sana che ci fa bene”.

Domanda: Tu Fausto in questa stagione hai ottenuto una vittoria in un 25.000 $ a Monastir e una finale a Rovigno in un 15.000 $. Ti ritieni soddisfatto?

“Ho iniziato sicuramente bene la stagione e adesso, come dicevo prima, dobbiamo cercare di alzare il livello.

Domanda: Tu Giorgio puoi invece vantare una semifinale al 25.000 $ di Santa Margherita di Pula, torneo che tra l’altro ti porta bene perché già l’anno scorso facesti una finale e una semifinale.

“Per me quest’anno non è partito benissimo a livello di risultati però ho ripreso ad allenarmi bene e sono convinto che presto arriveranno i risultati”.

Domanda: Programmi futuri?

Giorgio: “La prossima settimana saremo a Reggio Emilia a giocare un 25.000 $ e dopo probabilmente ci fermiamo una settimana per allenarci. Comunque per fortuna in questo periodo in Italia non mancano tornei, tra Challenger e ITF, e dunque potremo scegliere con calma. Quel che è certo è che questa estate giocheremo parecchio”.

Fausto annuisce e conferma che il suo programma è lo stesso del fratello.

Domanda: Quando parlo con due fratelli ho sempre la curiosità di esplorare l’inevitabile rivalità. Quando giocate contro chi vince?

Ridono entrambi e tergiversano, poi con un po’ di insistenza Fausto risponde: “L’anno scorso abbiamo giocato contro due volte e ho vinto io (in entrambe le occasioni a Santa Margherita di Pula, ndr), ma al termine di partite combattutissime”.

Domanda: E comunque vi allenate spesso insieme, immagino.

Giorgio: “Sì molto spesso e anche lì ci stimoliamo a vicenda. E’ una fortuna che due fratelli facciano la stessa cosa”.

Domanda: Superfice preferita?

Giorgio: “Assolutamente la terra”.

Fausto: “Cemento outdoor”.

Domanda: Difetti su cui state lavorando?

Fausto: “Nell’ultimo periodo ho migliorato molto il dritto e adesso mi sto concentrando sul servizio che è un po’ il mio punto debole”.

Giorgio: “Quest’inverno ho migliorato tantissimo il servizio che in questo momento mi sta dando una bella mano. Adesso dovrò lavorare sul diritto, soprattutto cercando di avvicinarmi di più al campo per cercare di fare male all’avversario”.

A questo punto, lasciati i Tabacco Brothers ai loro preparativi, me ne andavo a seguire Alessandro Giannessi alle prese con un volitivo Marco Trungelliti. Ah, volete sapere com’è andato il ballo degli esordienti? Bene e male allo stesso tempo. Male perché hanno perso entrambi. Giorgio 3-6 6-4 7-6(13), con 5 match point non sfruttati, contro il solito Benoit Paire a corrente alternata. Anche se l’ex n.18 del mondo ha confermato che se si alza col piede giusto rimane cliente ostico per tutti. Fausto ha perso 6-1 7-6(7), con un set point non sfruttato, da un solido Thiago Agustin Tirante (n.150 ATP). Dunque tie-break fatale per entrambi ma bisogna dire che la durezza dello scontro non li ha certo spaventati, anzi li ha costretti a dare il loro meglio. E anche se questa volta non è bastato, hanno entrambi confermato di avere ampi margini di miglioramento. Smaltita l’inevitabile delusione anche Fausto e Giorgio se ne renderanno conto.

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